moderat-more d4ta
NUOVE USCITERECENSIONI

Moderat – MORE D4TA

Che gran buio. Abbiamo spalancato i portoni della nuova opera dei Moderat e quello che abbiamo percepito è l’impalpabilità di un buio digitale, freddo e spaesante. La catastrofe pandemica ha intaccato indelebilmente anche la visione artistica di Sascha Ring aka Apparat e del duo Modeselektor, padrini di uno dei supergruppi – passateci il termine – di elettronica più apprezzati e influenti degli ultimi tempi. Tredici sono gli anni che intercorrono tra un sorprendente debut omonimo e l’ultimo “MORE D4TA” e tante sono le carte in gioco cambiate, seppur l’idea cardine del project berlinese segua ancora quella strada maestra imboccata nel lontano 2009, a partire dal titolo, che interrompe l’ascesa cronologica testimoniata in numeri romani a favore di un anagramma che è un guanto di sfida ad un mondo ormai ipertecnologico, che cerca di ridurre anche la musica in uno schedario di informazioni emotivamente nullo.

Da questi presupposti si generano le nervose vibes dell’album, germogliate dai pulsanti synth a la Massive Attack di “FAST LAND” e sbocciate sul riconoscibilissimo electro-pop di “EASY PREY”, questa volta intarsiato di lyrics di genuina insicurezza, sussurate dalla sottile voce di Sascha Ring che rimarca l’assoluta piccolezza degli uomini di fronte alle fitte e nascoste trame di un mondo completamente in balìa della tecnologia come strumento di controllo. Se “III” ci faceva ancora danzare spensierati, “MORE D4TA” si insinua tra i nostri movimenti tarantolati iniettandoci una consapevolezza figlia dell’isolamento: e allora scateniamo i muscoli in una discoteca vuota, con i ritmi tribali, nevrotici di “DRUM GLOW” e i colpi secchi, asettici di “DOOM HYPE”.

“NEON RATS” riaccende per qualche minuto le luci nella pista, guardando oculatamente indietro gli esordi discografici, ad una techno fusa all’IDM che trascina, ipnotizza per lungo tempo, scostandoci per qualche istante da quella sensazione di malinconia che pervade il disco. “MORE LOVE” aiuta anch’essa nel compito col suo pop intinto a dovere in synth più melodici e solari, che fronteggiano i bassi incalzanti di una “UNDO REDO” crescente in maniera ossessiva.

“MORE D4TA” non è un disco che impatta immediatamente, a differenza dei suoi predecessori: manca il solito highlight in rilievo sulla tracklist – una “Bad Kingdom” o una “Rusty Nails” per capirci -, ma considerando la generale bontà dei pezzi che compongono l’opera, possiamo affermare che il sacrificio è assolutamente funzionale allo scopo dei berlinesi. I Moderat tornano vestiti di un’oscurità spiazzante, ma adornata di una consapevolezza e di una maturità scaturite da un periodo complesso: il loro quarto full-length è figlio di un’attesa forzata e, come tale, va aspettato, capito, assorbito a dovere. Lasciate girare il disco sul piatto, fatevi rapire pian piano per l’ennesima volta: i Moderat sono dei maestri nell’ipnotizzare e nel riportarci coi piedi a terra, basta uno schiocco di dita.

Tracklist

01. FAST LAND
02. EASY PREY
03. DRUM GLOW
04. SOFT EDIT
05. UNDO REDO
06. NEON RATS
07. MORE LOVE
08. NUMB BELL
09. DOOM HYPE
10. COPY COPY

Comments are closed.

More in:NUOVE USCITE

0 %