Nel 1967 dopo aver partecipato a un concerto del primo tour dei Monkees negli Stati Uniti, un informatore dell’FBI presentò un rapporto in cui sosteneva la presenza di “messaggi subliminali […] raffigurati sullo schermo” che, secondo [l’informatore] costituivano “l‘intervento di sinistra di natura politica‘”.

Il rapporto descriveva i messaggi come “rivolte a Berkley, messaggi anti-americani sulla guerra in Vietnam, rivolte razziali a Selma, in Alabama, e messaggi simili che hanno avuto una risposta sfavorevole dal pubblico“.

Nel giugno 2022, Dolenz – batterista, vocalist e unico membro sopravvissuto della rock band di Los Angeles- ha presentato una richiesta al Freedom of Information Act per ottenere il file completo del rapporto, senza risultati positivi.

Così il musicista ha deciso di procedere per vie legali, ed è stata, infatti, intentata una causa contro l’FBI con l’avvocato Mark S. Zaid, per ottenere l’accesso al fascicolo completo, affermando come

“I Monkees riflettevano, specialmente nei loro ultimi anni con progetti come Head, una controcultura da quale autorità istituzionale era in quel momento”

Mark S. Zaid su Rolling Stone.

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