La casa editrice Kiepenheuer & Witsch ha annunciato la rescissione del contratto con Till Lindemann, frontman dei Rammstein, in seguito alle accuse di molestia da lui ricevute.

A dare inizio a questa condanna mediatica è stata una fan irlandese della band, di nome Shelby Lynn, che sosteneva di essere stata drogata ad un party nel backstage dello show dei Rammstein a Vilnius, lo scorso 22 maggio. Dopo queste dichiarazioni, altre donne hanno accusato Lindemann di aver avuto rapporti sessuali non consensuali con loro.

La casa editrice ha comunicato la fine della collaborazione con il cantante attraverso il seguente comunicato:

Siamo rimasti scioccati dalle le accuse pubbliche contro Till Lindemann rese note negli ultimi giorni. Esprimiamo la nostra solidarietà e il rispetto per le donne coinvolte.

Dalle notizie abbiamo appreso di un video porno in cui Till Lindemann celebra la violenza sessuale contro le donne e in cui figura il libro del 2013 ‘In stillen Nächten‘ pubblicato da Kiepenheuer & Witsch. Per noi è una grave violazione della fiducia e un atto che va contro i valori che rappresentiamo come editore.

Abbiamo sempre difeso la libertà del fare arte, ma le azioni di Till Lindemann, che umiliano le donne nel suddetto porno e l’uso mirato del nostro libro in un contesto pornografico, ridicolizzano quella separazione tra ‘l’io narrativo’ e l’autore/artista, che abbiamo sempre così strenuamente difeso.

Dal nostro punto di vista, Till Lindemann ha superato quei limiti invalicabili nel rapporto con le donne. Abbiamo quindi deciso di terminare la nostra collaborazione con lui con effetto immediato, dal momento che il rapporto di fiducia con l’autore si è irrimediabilmente rotto.

La band ha successivamente smentito le accuse e preso le difese del cantate attraverso un comunicato diffuso sui vari profili social.

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