Serj Tankian, cantante dei System Of A Down, in un’intervista per NPR ha ricordato la sua infanzia vissuta a Beirut durante la Guerra Civile Libanese, situazione che lo ha portato a definirsi “anti-guerra” e a sviluppare una visione pacifista del mondo.

In particolare, vivere la guerra ha accresciuto il suo dissenso nei confronti del mancato riconoscimento del genocidio armeno da parte degli Stati Uniti, per cui Tankian si è sempre battuto. A proposito di questo, quando gli è stato chiesto se per lui fosse un problema perdere fan a causa del suo attivismo, Tankian ha risposto:

Mi sta bene, perché un artista non deve piacere a tutti. Un artista dovrebbe cercare di ricevere tramite la coscienza collettiva qualsiasi verità per cui cerchiamo di vivere, le verità dei nostri tempi.

Se non possiamo farlo come artisti, allora siamo intrattenitori. Dal primo giorno devi prendere una decisione: Sei solo un intrattenitore o diventerai un artista? Se sei un intrattenitore, va bene; ci sono molti intrattenitori che seguo e amo. Ma se vuoi essere un artista, allora la strada non sarà facile. Dovrai essere onesto con te stesso e con tutti gli altri allo stesso tempo, e le persone ti ameranno e ti odieranno, e va bene così.


Io ero un attivista più di ogni altro nella band. C’era sempre questo tira e molla tra il messaggio da trasmettere e la musica. Gli altri ragazzi giustamente non volevano che la musica venisse vittimizzata dal messaggio tutte le volte. Li ho capiti perché amo anche la musica, ma quando c’era un messaggio che doveva essere trasmesso, ho sempre pensato che fosse almeno tanto importante quanto la musica, se non di più.

Comments are closed.