Da quando i concerti sono tornati a pieno regime abbiamo assistito a parecchi spettacoli con due band protagoniste. La serata del 19 marzo al Fabrique di Milano non fa eccezione e a questo giro a dividersi il palco sono Epica e Apocalyptica.

Ad aprire il live di quest’ultima domenica invernale ci pensano i Wheel, band finlandese prog metal. La loro performance inizia parecchio in sordina: i membri entrano tra le luci soffuse in maniera parecchio diretta senza creare il consueto pathos da inizio concerto. L’interazione col pubblico è quasi inesistente durante tutta la mezz’ora, ma i presenti sono caldi e gli apprezzamenti per i finnici non mancano.

“The Pretender” dei Foo Fighters scalda le ugole mentre la scenografia degli Epica prende forma. Nel frattempo nel background appare lo Stivale con i colori della nostra bandiera e il logo della band al centro, il tutto accompagnato dalla scritta “Milan 19.03.2023”. Le urla si fanno sempre più forti. Ci siamo. La prima ad entrare in scena, sull’opener “Alpha – Anteludium”, è proprio Simone Simons: la cantate fa da apripista al resto della band, che inizia lo show con “Abyss of Time – Countdown to Singularity”. Dopo la prima canzone la vocalist fa un breve intervento salutandoci ed esprimendo la sua gioia nell’essere tornata di nuovo in Italia. Si prosegue con due dei migliori brani di “The Quantum Enigma”: “The Essence of Silence” e “Victims of Contingency”. La setlist scorre in maniera veloce con pezzi che trasudano energia. Dall’ormai classico “Unleashed” alla freschissima “The Final Lullaby” per poi passare dalla lunga “Fools of Damnation – The Embrace That Smothers, Pt. 9” a “The Skeleton Key”, brano tratto dall’ultimo album.

Arriva anche il momento di calmare le acque e respirare. Le luci si affievoliscono e se fino ad ora Simons è stata il faro della serata, ora ne è completamente la padrona. Prima ci strappa un sorriso grazie al suo italiano con frasi, non proprio profonde, come “Io sono donna” e “Io mangio la mela”. Poi ci invita ad accendere le torce dei nostri smartphone per seguirla e farci trasportare sulle note di “Rivers”. L’arabeggiante “Code of Life” anticipa l’esplosivo finale che è un crescendo di adrenalina. La cara e vecchia “Cry For The Moon” fa cantare, mentre “Beyond The Matrix” fa saltare iniziando a scuotere la massa. I ranghi però vengono completamente sciolti con “Consign To Oblivion – A New Age Dawns 3”. La band indica al pubblico di dividersi in due parti, ne esce così un piccolo wall of death. E mentre i presenti sono impegnati a prendersi a mazzate, gli olandesi ci regalano un headbanging scenografico di gruppo. Passata l’ora e poco più di spettacolo si giunge al termine di un concerto che ci sembra corretto definire epico.

Setlist Epica

Abyss of Time – Countdown to Singularity
The Essence of Silence
Victims of Contingency
Unleashed
The Final Lullaby
Fools of Damnation
The Skeleton Key
Rivers
Code of Life
Cry for the Moon
Beyond the Matrix
Consign to Oblivion

Il live degli Apocalyptica inizia con una manciata di minuti di ritardo. Il batterista, Mikko Sirén, fa la sua comparsa sulle note di “Ashes Of The Modern World” e mentre i grossi fari, che vanno a ritmo di musica, vanno quasi a disturbare la nostra visuale, entrano i tanto attesi violoncellisti. Dopo una decina di minuti interamente strumentali, Eicca Toppinen annuncia che ora di cantare. Ecco che fa il suo ingresso il vocalist Franky Perez. La sua performance è sopra le righe, l’accoppiata “I’m not Jesus” e “Not Strong Enough” è micidiale. Ancora meglio fa in “Shadowmaker”, durante la quale prende le redini del palco strappando anche il posto alla batteria a Sirèn, e nell’apprezzatissima “I Don’t Care”.

In mezzo a tutto questo c’è spazio anche per il ritorno di Simone Simons che, vestita in maniera elegantissima, ci delizia ancora una volta con la sua angelica voce in “Rise Again”, singolo pubblicato a dicembre 2022. I veri protagonisti però, non dimentichiamocelo, sono i violoncellisti: il più scatenato dei tre è sicuramente Perttu Kivilaakso, soprattutto quando di mezzo ci sono i Metallica. Uno dei punti più alti della serata infatti viene raggiunto durante la cover di “Nothing Else Matters”, cantata dall’intero Fabrique. Non tanto diversamente accade con “Seek and Destroy”, mixato con un altro pezzo storico come “Thunderstruck”. Proprio una cover, quella di “In the Hall of the Mountain King” di Edvard Grieg, chiude lo show dei finnici.

Questo inverno si è concluso come meglio non si poteva. Una serata dai suoni oscuri e pieni di energia che le tre band hanno saputo far esplodere in maniera diversa, ognuno con il proprio stile. Siamo ancora a marzo, ma non sarebbe una sorpresa se a fine anno la data italiana del “The Epic Apocalypse Tour” finisse nelle liste dei migliori concerti del 2023.

Setlist Apocalyptica

Ashes of the Modern World
Grace
I’m Not Jesus
Not Strong Enough
Rise Again
En Route to Mayhem
Nothing Else Matters
Inquisition Symphony
Shadowmaker
I Don’t Care
Seek & Destroy
Farewell
In the Hall of the Mountain King

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