Magnum
Into The Valley Of The Moonking

2009, SPV
AOR

Torna nei negozi la storica formazione di Bob Catley

Recensione di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 22/06/09

Prosegue senza sosta l’attività discografica di una delle leggende inglesi dell’AOR, i Magnum, alle prese con il successore di “Princess Alice And The Broken Arrow” che, nonostante le incoraggianti recensioni di mezzo mondo, non aveva in nessun modo entusiasmato chi si è fatto carico di scrivere questa recensione. Vuoi per un passato tanto glorioso quanto scomodo da proteggere (“On A Storyteller’s Night” è di fatto irraggiungibile), vuoi per quella noiosa reiterazione di uno schema vecchio quarant’anni, “Princess Alice” si presentava come una copia lievemente scolorita, come un album che doveva in qualche modo adempiere al compito istituzionale prescritto sull’oneroso contratto.


Sono passati due anni e la storia si ripete, anche se bisogna ammettere che la combriccola di Bob Catley ha lavorato meglio perchè “Into The Valley Of The Moonking”, seppur fastidiosamente statico, lascia intravedere l’antico splendore compositivo. Ogni melodia, tanto per intenderci, è come una sorta di nostalgica rievocazione del passato.
Nostalgica perché i Magnum raramente concendono pezzi briosi, in questo caso ci sono soltanto “Take Me To The Edge” e “Blood On Your Barbed Wire Thorns” a riscaldare gli animi sfiorando l’hard rock anni ottanta, tutto il resto si attesta su ritmi piuttosto blandi. “Cry To Yourself” è il brano più ispirato e concentra tutte le caratteristiche del disco: un suono improntato sulle tastiere, la voce poetica di Bob Catley e le sconfinate aperture melodiche. Dei dodici estratti segnaliamo la dolcezza (a tratti stucchevole) di “Time To Cross That River” la teatralità di “A Face In The Crowd” e l’eleganza di “The Moon King”, inni di quello sperticato romanticismo che è nel DNA della formazione di Birmingham.


Oggi non è lecito chiedere più di così ai Magnum, fautori di un disco che saprà entusiasmare i loro fan sparsi nel globo e piacerà, poiché ricco di stimoli e di rimandi illustri, agli amanti di AOR vecchio stampo.





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