Magnum (Bob Catley)
Poche band al giorno d'oggi possono vantare una prolificità pari a quella dei Magnum. La band di Birmingham prosegue il sodalizio con la SPV sfornando ogni due anni dischi di grande pregio, e pare non avere assolutamente voglia di fermarsi. "Escape From The Shadow Garden", questo il titolo del disco in uscita, costituisce l'ennesimo ottimo pretesto per farci una bella chiaccherata con quel gran signore di Bob Catley.
Articolo a cura di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 25/03/14
Ciao, qui Bob Catley dei Magnum!

Ciao Bob, felicissimo di risentirti! Che succede dove ti trovi?
 
Sono qui nel mio ufficio, a dire la verità fa un po' freddo, sembra di essere in un congelatore, e fuori c'è un tempo orribile!

Avanti con le domande allora. Da quando siete con la SPV avete pubblicato sette album in dieci anni. Lasciamelo dire, siete una vera e propria macchina da guerra.
 
Una macchina da guerra? Ah ah ah, mi piace! Sette album in dodici anni, sì  è vero, i rapporti con la SPV vanno a gonfie vele, abbiamo la massima libertà e tutto avviene nella reciproca fiducia, non sono mai sorti problemi, neppure quando gli mandiamo il tape del lavoro finito. Con le etichette precedenti eravamo costantemente sotto pressione, volevano che scrivessimo delle hits o in generale musica più radio oriented e così non poteva funzionare...com'è che hai detto, una macchina da guerra...in termini di songwriting in un certo senso sì, ma vedi, continuiamo a scrivere e a fare ciò che ci piace, entriamo in studio, andiamo in tour, chiamaci macchina da guerra se vuoi, ma è il nostro lavoro da sempre.

Come titolo del nuovo disco avete scelto “Escape From The Shadow Garden”. A cosa si riferisce?
 
Eravamo indecisi su un paio di titoli, abbiamo dovuto prima capire quale direzione il disco avrebbe preso prima di scegliere questo; c'è un verso nella prima canzone, “Live 'Til You Die” che dice “la luce delle stelle cade sul giardino nascosto e non c'è via di fuga”. Descrive i momenti in cui ti senti confuso e depresso, le tipiche situazioni in cui non vuoi più stare, oppure può riferirsi al posto in cui vivi e da cui vuoi scappare. Credo che ognuno di noi abbia un “giardino nascosto” da cui desidera fuggire.

In copertina ci sono vari personaggi già presenti sulle precedenti...
 
Sulla copertina puoi trovare un sacco di dettagli interessanti. C'è il giullare del precedente disco “On The 13th Day”, ma anche tanti altri riferimenti come l'unicorno di “Vigilante”, la centrale elettrica di “The Eleventh Hour” e l'albero di “Chase The Dragon” che qui è più grande e colorato, con tutti i punti interrogativi che cadono intorno. Se lo guardi la prima volta ti viene da chiedere: “Wow, cos'è questo?” E' un'opera molto evocativa.

Sul disco c'è un pezzo epico, molto emozionale, che si intitola “Midnight Angel”, dal testo molto profondo.  Di cosa parla esattamente?

E' la storia di una ragazza che si sente smarrita, vittima di scelte sbagliate fatte nell'arco della sua giovane vita, e non si trova in un bel posto, è circondata da sconosciuti... (“There's a lot of faces around, but they all come out the same”); il suo cadavere viene ritrovato in un fiume, e sulla mano di uno sconosciuto c'è un coltello imbrattato di sangue, ma le responsabilità vengono insabbiate rapidamente (“The story will be swept away, just to keep somebody clean”). E' una storia molto triste, che parla di solitudine.  

“The Art Of Compromise “ e “Too Many Clowns” sembrano un riferimento, neanche troppo velato, all'attualità.

(Bob si esalta d'un tratto, ndr) Oh sì, “Too Many Clowns”! Ha un gran bel riffing, non trovi? E' riferita alle persone di potere, i politici ovviamente, e a tutte le false promesse di cui vivono e che continuano a propinare alla gente comune, che poi sono quelli che hanno dato loro il potere di rappresentarli. “The Art Of Compromise”, il titolo è un po' insolito lo ammetto, è un bel refrain da cantare in concerto (inizia a canticchiarla, mitico ndr), e parla della relazione fra un uomo e una donna e di come debba sempre essere votata al compromesso, anche per te è così, no?

Parliamo di Bob Catley. Hai registrato dei dischi solisti di grande spessore. Un'esperienza da ritenersi conclusa?

Al momento sono coinvolto con i Magnum al 100%, c'è molto lavoro da fare ancora con questa band, promuovere il disco, il tour, ma non si può mai sapere. Potrebbe esserci spazio in futuro...

Non ti farò la solita domanda su Avantasia...c'è qualche altro artista con cui ti piacerebbe collaborare?
 
No. I Magnum sono ancora la mia vita dopo tutti questi anni; ho avuto la fortuna di girare il mondo con un progetto interessante come Avantasia e sono in ottimi rapporti con tutta la band, mentre con Tobias Sammett ho un rapporto del tutto speciale. Non c'è qualcosa di particolare che mi piacerebbe provare a livello artistico. Mi trovo in due ottime situazioni, insomma, per adesso mi è andata bene!

Quest'anno sarete allo Sweden Rock... è la mia impressione o preferite le piccole venues?
 
Ci piacciono tutte le situazioni, piccoli clubs, teatri, arene, dopotutto a noi basta andare in tour, ah ah! Ovviamente nei festival ci sono più persone e questo è senz'altro un aspetto interessante per giocare col pubblico, ma i piccoli clubs sono fantastici e per me non esiste posto con atmosfera migliore. 

L'ultima domanda che ti faccio riguarda un disco fra i miei preferiti, “Goodnight L.A.”. Lasciamelo dire, adoro quel disco, ma ritengo che lo abbiate messo da parte un po' troppo, non trovi?
 
Facciamo “Rockin' Chair”...quando l'album uscì nel '90, suonavamo quasi tutto il disco, nel corso degli anni è stato pian pian abbandonato, era un disco decisamente radio oriented e le canzoni non hanno avuto tutte una grande presa sui nostri fans. L'unica che ha resistito al tempo è “Rockin' Chair” perchè era il singolo, c'era il videoclip e quindi era il pezzo più popolare, è una delle nostre hits, ma col tempo il materiale successivo ha pian piano sostituito i pezzi di quel disco. Ci sono molte canzoni interessanti su “Goodnight L.A.” ed è un peccato averlo perso per strada, ma ad essere sinceri non abbiamo mai pensato di recuperare quel materiale, con i dischi successivi abbiamo materiale a sufficienza e in linea con il nostro stile.



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