Magnum
Escape From The Shadow Garden

2014, SPV
Hard Rock

Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 25/03/14

C’è ancora qualcuno là fuori interessato ai Magnum? La domanda nasce spontanea se parliamo della band di Birmingham, e anche se i tempi d’oro sono anche finiti da un pezzo, è innegabile che i cinque inglesi stiano vivendo una fase  della loro carriera  fra le più prolifiche, almeno in termini quantitativi. Da quando è iniziato il sodalizio con la SPV, Catley e soci hanno pubblicato sette studio albums in quattordici anni mancando raramente l’appuntamento con l’ispirazione. Ultimi esponenti di un hard rock dal forte appeal epico e melodico con pochi eguali e (ahimè) pochi eredi, per qualche strano motivo i Magnum non hanno mai fatto veramente presa sul pubblico nostrano, e non sarà un disco in studio in più a invertire questo trend che almeno nel resto dell’Europa volge in ben altra direzione.
 
Succede dunque che a meno di un mese dalla pubblicazione del notevole “The 13th Day”, Tony Clarkin imbraccia di nuovo la chitarra per gettare le basi di questa nuova release. La vera sorpresa è che “Escape From The Shadow Garden” è molto più di un rassicurante collezione di canzoni per la vecchia guardia. Porta con sé i caratteri inconfondibili del Magnum Sound, le melodie di Catley e i riff circolari di Tony Clarkin,  quell’hard rock dalle tinte solenni su cui la band appare ormai definitivamente assestata da un po’ di tempo. Per dirla con le parole di Tony Clarkin, tutto quello che la band ha dovuto fare è stato suonare a oltranza, il resto del lavoro lo hanno fatto la semplicità delle idee e un’abilità compositiva figlia d’altri tempi. La filosofia è quella del “Live ‘Til You Die”, non a caso pezzo d’apertura, un hard esemplare che genera la giusta tensione emotiva. La lezione del disco precedente non è andata perduta, anche “Escape” regala i suoi momenti di brio quando la band mostra il suo lato più sanguigno, il tris iniziale in questo senso è esemplare e rasenta la perfezione formale, spalleggiato dal singolo “Too Many Clowns” e  “The Art Of Compromise”. Un pizzico di epicità con “Wisdom Has Its Day” e “Midnight Angel” ed ecco che abbiamo fra le mani l’ennesima prova di classe di una band che non finisce mai di regalare emozioni.
 
La cover di Rodney Matthews e le sue citazioni vi attireranno come bambini con la Nutella, proprio come hanno fatto in passato le copertine di “On A Storyteller’s Night”, “Vigilante” e tutti gli altri. Aggiungete pure questo gioiellino alla vostra collezione, in attesa di rivederci fra un paio d’anni per l’ennesima, ispiratissima release. Vogliamo scommettere anche su questo?




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