Foto copertina: Brian Van Der Brug

Mancano ormai poche settimane al ritorno in Italia dei Ghost per un nuovo, imperdibile rituale, previsto per il prossimo 29 maggio all’Ippodromo di San Siro, a poco più di un anno di distanza dall’ultimo show. Guidati dall’eclettico Papa Emeritus IV, nascosti tra maschere e costumi, i Ghost sono una delle rock band del momento e i loro live sono qualcosa di difficile da esprimere a parole: bisogna vedere per credere, come in un revival da predicatore americano.

Ecco quindi una playlist di brani, in ordine sparso, con cui prepararsi al meglio per assistere a uno spettacolo nel vero senso della parola.

From The Pinnacle To The Pit (Meliora, 2015)

Come non cominciare da uno dei brani migliori della compagine svedese: un brano energico, possente, sicuramente uno dei più efficaci e importanti della prima parte della storia dei Ghost e tratto da un album, “Meliora”, che regna ancora incontrastato come uno dei più belli della discografia della band. Supportato da un riff devastante tra basso e chitarra, “From The Pinnacle To The Pit” è stato il secondo singolo di “Meliora” e nasce dalla collaborazione tra il mastermind Tobias Forge e il produttore svedese pluripremiato Klas Åhlund. Un concentrato adrenalinico di hard rock, perfetto per caricare alla grande anche il pubblico più freddo, oltre che un ottimo modo per addentrarsi nella storia dei Ghost.

Stand By Him (Opus Eponymous, 2010)

Andiamo indietro alle origini con il primo brano mai composto da Tobias Forge per il progetto Ghost. Il frontman ha dichiarato di aver scritto il riff di “Stand By Him” nel lontano 2006, quando militava in altre band e l’idea di travestirsi da papa era ancora lontana nella sua mente. Forge era talmente ossessionato dal riff portante della canzone da proporlo in qualsiasi prova mentre era intento a suonare tutt’altro, decise quindi di lavorarci su e far nascere una vera e propria canzone, il cui testo all’epoca era in svedese. Ci sono voluti poi ancora 4 anni ma alla fine “Stand By Him” è entrato a far parte sia del primo demo che dell’album di debutto dei Ghost, “Opus Eponymous” ed è tutt’ora uno dei classici della band, con la sua atmosfera oscura e il suo testo dissacrante.

Ghuleh / Zombie Queen (Infestissumam, 2013)

Proseguendo nell’excursus temporale della storia dei Ghost, non può mancare questa chicca, un brano che manca dal 2019 dalle scalette della band, considerato il lungo stop causato dalla pandemia e il lungo tour di supporto all’ultimo disco “Impera”. “Ghuleh / Zombie Queen” è un brano che inizia lento, accompagnato da accordi malinconici che raccontano la triste storia di una nobildonna morta che giace nella sua fredda cripta. In un crescendo musicale che finisce per esplodere nella parte più heavy del brano, anche la nostra protagonista risorge della morte come mitologico demone, pronta a scatenare la sua ira sui miseri umani. Come non apprezzarlo?

Mary On A Cross (Seven Inches Of Satanic Panic, 2019)

Sapevamo tutti che sarebbe successo, ma ci teniamo a dire che questa canzone non viene nominata solo perché divenuta incredibilmente (e a volte in maniera del tutto fuori luogo) sulla popolare piattaforma social TikTok. “Mary On A Cross” fa parte di un EP di soli due brani, che, secondo la narrativa dei personaggi della band, è stato composto nel 1969 da un giovane Papa Nihil, il papa vestito di bianco ed amante del sassofono che si vede spesso impossessarsi del palco durante i rituali tentando, invano, di scalzare il collega Emeritus. Il brano infatti, riporta a sonorità vintage, supportato dall’organo e da una produzione volutamente retro, ma è anche divertente e accattivante, quasi ballabile. Si tratta sicuramente di uno dei pezzi più conosciuti dei Ghost dell’ultimo periodo e farà certamente parte della scaletta del prossimo 29 maggio a Milano, quindi non si può fare altro che prepararsi a goderselo.

Spillways (Impera, 2022)

È il momento di tornare al presente con “Spillways”, tratta dall’ultimo disco dei Ghost “Impera”. Si tratta di uno dei pezzi migliori del disco, un rock energico e pieno di richiami agli anni ’80, ricco di tastiere e controcanti, un brano che ha un’ottima riuscita live ed è spesso presente nelle ultime scalette della band. Pensando all’intera evoluzione dei Ghost dalle origini ad oggi, questo è uno dei brani che può maggiormente rappresentare l’evoluzione e la compiutezza del suono e della produzione creativa di Tobias Forge e soci, un mix sapiente di sonorità ed influenze che mostrano un progetto maturo, nel pieno delle proprie forze espressive.

Absolution (Meliora, 2015)

Torniamo indietro di qualche anno e torniamo al mitico “Meliora” con “Absolution”. È un brano che porta avanti il tema principale del terzo disco dei Ghost, ovvero l’assenza della divinità, e in questo caso la frenetica ricerca dell’affermazione del proprio io che invece viene polverizzata dall’intero concetto della caducità della vita. Solo così si comprende il senso effimero dell’esistenza e si è pronti per inchinarsi al divino, qualunque esso sia. Al di là del significato introspettivo del testo, “Absolution” è un pezzo di fortissimo impatto sonoro, basato su un riff affilatissimo di chitarra e sostenuto da una sessione ritmica ossessiva ed oscura, una delle perle di “Meliora” e sicuramente un pezzo che non può mancare nelle scalette dei Ghost.

Faith (Prequelle, 2018)

Terzo singolo del quarto album dei Ghost “Prequelle”, “Faith” aggredisce l’ascoltatore con un intreccio di riff roboante e cadenzato, voci inquietanti e spiritate, in questo caso appartenenti al buon Cardinal Copia, personaggio di transizione tra i Papi III e IV, e ritmi massicci, ottimo per la resa dal vivo. Una canzone in pieno stile “nuovi Ghost” e che nasconde, ma si tratta solo di dicerie, dei messaggi non esattamente pacifici contro i vecchi membri della band. Ben nota è la controversia legale che nel 2017 aveva visto contrapposti Tobias Forge e gli ex Nameless Ghouls al gran completo che lo accusavano di aver fondamentalmente rubato loro la band e tutto ciò che fosse ad essa connesso. Il frontman è uscito però vincitore dalla causa dimostrando di essere l’unico “proprietario” del nome e del franchise collegato e che i musicisti fossero poco più che turnisti. Le voci sui messaggi nascosti in “Faith” e in generale nell’album “Prequelle” non sono mai state confermate ma il brano può essere uno spunto per approfondire questo aspetto della storia della band.

Jesus He Knows Me (Phantomime, 2023)

I Ghost non lasciano i propri fan a bocca asciutta per troppo tempo ed infatti, il prossimo 18 maggio, vedrà la luce “Phantomime”. Si tratterà di una raccolta di 5 cover, come già avvenuto nel 2013 con “If You Have Ghost”, e conterrà, tra le altre, questa cover di “Jesus He Knows Me” dei Genesis, rilasciata come singolo lo scorso aprile. Il brano è una versione heavy e adrenalinica della canzone dei Genesis, uscita nel 1992, in cui Phil Collins e soci si scagliano con ironia ben poco sottile contro i telepredicatori americani, rei di vendere la salvezza divina al grande pubblico come fosse una televendita. Una band come i Ghost non poteva certamente lasciarsi sfuggire un tema del genere e questa cover è una prova superata brillantemente che speriamo di poter ascoltare anche dal vivo in quel dell’Ippodromo di San Siro.

Square Hammer (Popestar, 2016)

Tratto da un altro EP di transizione tra un disco e l’altro, “Square Hammer” è un pezzo che ha lasciato il segno nella carriera dei Ghost, con il suo ritornello iconico e le sue atmosfere dark, complice anche il video a tema film horror anni ’30. É un ottimo esempio della capacità dei Ghost di unire efficacemente sonorità heavy con melodie più catchy, che rimangono impresse a fuoco nella mente dell’ascoltatore. Un pezzo perfetto per scatenarsi e ballare in una piacevole serata di fine maggio.

Year Zero (Infestissumam,2013)

Per concludere, la canzone dei Ghost per eccellenza, immancabile per rendere perfetto un rituale della band. Tratta dall’album “Infestissumam” del 2013, “Year Zero” incarna lo spirito dei Ghost e dal vivo ne esprime tutta la gloria, permettendo al pubblico di inneggiare al maligno e ai suoi molteplici nomi “Belial Behemoth Beelzebub Asmodeus, Satanas, Lucifer“. Sicuramente uno dei brani più iconici della band, è anche riuscito a diventare virale su TikTok in brevi video che mostravano, nei loro momenti più malvagi…gattini e cagnolini. Questo per non dimenticare che Satana ha molto senso dell’umorismo.

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