Settimana scorsa gli svizzeri Ad Infinitum hanno pubblicato il loro secondo album “Chapter II – Legacy”, atteso follow-up dell’esordio “Chapter I – Monarchy”. Ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere col chitarrista della band, Adrian Thessenvitz, il quale ci ha parlato delle principali differenze tra i due album, del grande protagonista di questo nuovo lavoro e del prossimo concerto in streaming, che si svolgerà il 6 novembre.

Ciao Adrian, benvenuto su Spaziorock! Come stai?

Ciao! Sto benone, siamo tutti entusiasti del nostro nuovo materiale!

A proposito del vostro nuovo materiale, il secondo album in studio degli Ad Infinitum, “Chapter II – Legacy”, è uscito da poco. Si tratta di una pubblicazione importante per voi, come vi sentite al riguardo?

Sì, è davvero fantastico, ci abbiamo messo tutti noi stessi in questo album! Proprio per questo motivo, questa è una pubblicazione molto personale, il che non fa altro che alimentare un po’ di tensione.

Quali sono le differenze principali tra il vostro primo album, “Chapter I – Monarchy”, e quest’ultimo?

Sentirete la differenza, innanzitutto perché abbiamo prodotto da soli questo album. In più, sono presenti molte nuove influenze, come metalcore, djent e alternative rock.

Si dice che il secondo album sia il più difficile nella carriera di un artista. Sei d’accordo? Avete sentito addosso più pressione mentre componevate questo album rispetto a quella che avete sentito mentre stavate lavorando all’esordio? Com’è andata?

Sì, la pressione era alta. Il primo album ha fissato uno standard di qualità da raggiungere e, naturalmente, volevamo superarlo. Inoltre, eravamo da soli, senza produttore. Nonostante tutto ciò, è andata bene. Non c’è stato nessun problema nel combinare le nostre idee con influenze provenienti da generi diversi. Infatti, il risultato finale si è rivelato decisamente migliore di quanto ci aspettassimo!

In questo lavoro Vlad Tepes, conosciuto anche come Dracula, ha un ruolo molto importante. Ci puoi dire qualcosa in più al riguardo?

I testi sono ispirati alla sua vita e alle questioni morali intorno alla sua eredità. Si tratta di una figura storica di grande ispirazione, per cui Melissa (Bonny, ndr) ha scritto 12 testi molto creativi sulla sua vita.

A cosa si riferisce la parola “Legacy” nel titolo?

Si riferisce alla domanda: “Cosa resta di te quando lasci questo mondo?“. Dracula è stato un eroe, un tiranno o le leggende su di lui sono vere? Abbiamo cercato di far luce su ogni aspetto di ciò c’è stato lasciato su di lui.

Parlando di collaborazioni, avete lavorato insieme ai direttori d’orchestra Elias Holmlid e Jacob Hansen, mentre in “Afterlife” avete collaborato con Nils Molin (Amaranthe, Dynazty). Quale contributo hanno dato all’album? Siete soddisfatti?

Siamo molto soddisfatti! Tutti hanno fatto un lavoro fantastico e ci hanno messo il loro cuore in questo album. Per noi queste collaborazioni sono state una bella esperienza! Vogliamo fare una cosa del genere di nuovo.

Inizialmente avete pubblicato due singoli dal vostro nuovo disco, “Unstoppable” e “Afterlife”. Perché avete scelto queste due canzoni in particolare per presentare il vostro nuovo lavoro?

Rappresentano molto bene i due lati del nuovo sound degli Ad Infinitum: l’energia in stile “avanti tutta” di “Unstoppable” e l’inno sinfonico di “Afterlife”. Sono entrambe canzoni molto catchy, oscure ed energiche.

Avete già buttato giù qualche idea per un futuro “Chapter III” o è troppo presto per chiederlo?

Sì, abbiamo salvato alcune idee all’interno dei nostri computer! Ma non abbiamo ancora completato niente.

Siamo arrivati all’ultima domanda. Vorresti lasciare un messaggio ai fan italiani degli Ad Infinitum e ai nostri lettori in generale?

Grazie a tutti per il vostro sostegno! Ci piacerebbe vedervi il 6 novembre, al nostro concerto online di presentazione (del nuovo disco, ndr), su momenthouse.com/adinfinitum. Ci esibiremo insieme a tanti ospiti e potremo chattare direttamente con voi! Statemi bene, ci vediamo presto!

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