Diana Leah è la nuova cantante dei Delain, e sulla sua voce Martijn Westerholt ha ricostruito la band olandese dopo che un anno fa la line up è stata completamente stravolta. In occasione della pubblicazione di “Dark Waters”, la cantante con grande disponibilità, sincerità ed un pizzico di emozione ci racconta di come è stata stravolta la sua vita, e di come ha realizzato il suo sogno di entrare a far parte di una grande band.

Ciao Diana, per prima cosa un ringraziamento speciale per essere qui con noi di SpazioRock. Come stai?

Grazie a te per l’opportunità di questa intervista. A dirti la verità non sono abituata a farle in italiano perchè le ho sempre fatte tutte in inglese, ed è una cosa nuova anche per me! Comunque tutto bene grazie, per fortuna!

Si può dire che negli ultimi mesi la tua vita ha avuto uno stravolgimento notevole. Ci racconti un po’ cosa è successo e come sei riuscita a diventare la nuova cantante dei Delain? Era qualcosa in cui speravi, o è stato tutto inaspettato?

Allora, da dove comincio? (ride ndr). Intanto io i Delain li conosco dal 2009 più o meno, che è il periodo in cui ho cominciato ad ascoltare questo tipo di musica, il symphonic metal. Ho cominciato con i Nightwish, i Within Temptation, un po’ come tutti. Prima con gli Evanescence, poi ho avuto il mio periodo punk rock con Avril Lavigne, e successivamante ho conosciuto anche i Delain nel 2009 con la canzone “April Rain” su Youtube. Mi sono spuntati e ho detto subito: “Wow, che band! Fantastici!”. E quindi ero abbastanza familiare con la loro musica, con il loro genere. Poi ho fatto le mie esperienze qui in Italia con band varie, ho cantato, fatto serate, per fare più che potevo come cantante, per esplorare le cose, la realtà. Nel 2021, c’è stata una situazione stranissima, perchè ero in vacanza in Calabria, stavo passeggiando sul lungomare, apro Instagram, e mi trovo un messaggio da Martijn (Westerholt, chitarrista e compositore della band ndr). Praticamente questo messaggio è arrivato dopo due giorni dopo che gli avevo lasciato un commento su un loro post su instagram, chiedendo se potevo fare l’audizione. Ma era un messaggio che avevo messo un po’ così come scherzo, perché pensavo che magari avessero già trovato la cantante, o magari non stavano cercando a quel tempo. Non avevo idea di cosa stesse succedendo in quel momento, poiché non avevano detto molto on line sul discorso cantanti. E quindi ho lasciato quel commento, ho chiuso tutto e non ci ho più pensato. E due giorni dopo mi trovo il messaggio di Martijn che diceva : “Guarda in realtà tu eri già sulla mia lista di varie cantanti da valutare, perché avevo già scoperto e visto il tuo canale YouTube”. Era un canale dove facevo cover dei Nightwish, Within Temptation, di tutto ciò che mi piaceva senza badare a niente. E infatti ero scioccata, perché il mio canale ha comunque pochi iscritti, mille o poco più. Martijn mi ha detto che mi avrebbe mandato delle canzoni per registrarle. Mi ha mandato “Burning Bridges” e  “Masters Of Destiny”, e quando sono arrivata a casa le ho registrate entrambe e le ho mandate. Al primo impatto subito gli sono piaciute, mi ha detto che secondo lui la voce ci stava benissimo con i Delain, però voleva sentire anche qualcosa di nuovo, me che cantavo su un pezzo nuovo ad esempio. E quindi poi mi ha mandato due pezzi nuovi dal nuovo disco. All’epoca erano ancora delle demo, perchè stavano ancora lavorando sui brani. La prima era “The Quest and The Curse” e l’altra era” Beneath” che sarebbero stati poi i due singoli. Quindi ho registrato quelli, glieli ho mandati, gli sono piaciuti, e mi ha detto di trovarci in Olanda. Ero ancora nella fase dell’audizione, non mi aveva ancora detto che sarei stata io la prescelta. Quindi ho preso l’aereo e sono andata in Olanda a conoscere Martijn, e c’era anche Roland (il chitarrista) e Sander (il batterista). Abbiamo chiacchierato, ci siamo conosciuti, e abbiamo suonato anche qualcosa in acustico insieme. È stata una bella serata. Era una cosa molto importante conoscersi e vedersi dal vivo e capire per prima cosa se si va d’accordo come persone, come esseri umani, al di là di tutti gli aspetti musicali. E se quello è a posto, tutto il resto poi andrà abbastanza bene! (ride ndr) Quindi ci siamo trovati benissimo. Poi sono tornata a casa, e dopo un paio di settimane, Martijn mi ha chiamata e mi ha detto che avrebbero voluto lavorare con me perchè a loro piaceva la mia voce, ed anche come lavoravo e la mia personalità. Questa è un pò la storia riassunta.  

Dopo quella notizia, immagino sarai esplosa di gioia.

Sì, ho detto: “Wow, mamma mia!”. È stato un sogno che è diventato realtà. Sono partita da fare cover, e ho sempre sognato di poter cantare in una band, in una band di questo tipo, di questo genere symphonic metal da quando  ero al liceo e ascoltavo quella musica. Era proprio una cosa che desideravo un sacco, quindi, sì! È stata una grandissima gioia.

La rivoluzione portata da Martijn all’interno della band è stata per certi versi molto impattante, anche e soprattutto nei confronti dei fan. Come hai vissuto questa notizia, prima da esterna, da ragazza che seguiva la band, e poi da nuovo membro del gruppo?

Quando ho letto la notizia, sinceramente ero scioccata tanto quanto qualsiasi fan della band immagino. Poi ho letto quello che è successo, e ho pensato che fosse davvero un peccato perchè  era una band fighissima. Davvero un peccato, anche perchè era uscito da poco l’album “Apocalypse & Chill” che avevo ascoltato, e non li avevo ancora visti dal vivo. Non avevo avuto modo di vivere quell’album assieme a loro come fan, vederli suonare. Quindi ho proprio pensato che fosse un peccato, per un’altra band “buttata”. Qualcosa capitata poi nel periodo magari in cui erano forse all’apice della carriera, quindi davvero un dispiacere. Poi ricordo che fu a cavallo del periodo Covid, quindi aggiungendo a tutte quelle preoccupazioni e brutte notizie di quel periodo, anche questa. Una band così che si scioglie, inevitabilmente ti butta un po’ giù. Quindi comprendo bene anche i fan, che hanno subito questo shock. Per quanto riguarda l’altro lato, diciamo inizialmente che dopo che ho letto la notizia, non ci ho più pensato per un periodo di tempo. Se non sbaglio la notizia era uscita a febbraio (2021 ndr), e poi da lì ho continuato con la mia vita, ho fatto  le mie cose e poi  quando ho lasciato il mio commento e successivamente sono stata contattata da Martijn è successo molti mesi dopo, durante l’estate, ad agosto. Sono passati diversi mesi nei quali Martijn ha tirato giù la sua lista di cantanti, insomma ha provato anche altre voci. E quindi io poi l’ho vissuta in modo un po’ strano. È strano quando ti succede perchè ti chiedi magari perchè ti capita proprio in questo momento, ti vengono in mente tante cose. Ti chiedi anche se sei pronta per entrare in una band del genere. Ti fai tante domande  e alla fine dici, o perlomeno io mi sono detta: “O ora o mai più!”. Al di là di tutte le paure e di tutte le insicurezze alla fine ti devi buttare  e fare lo stesso tutto ciò che hai in mente di fare, anche se hai timore, anche se hai paura, anche se hai l’ansia che ti consuma dentro, devi farlo, perchè è solo così che superi quei momenti  più difficili. E quindi io mi sono buttata! (ride ndr)

Sempre collegato alle aspettative, e all’ansia di intraprendere una nuova avventura del genere, essere la nuova cantante di un gruppo non è mai facile, soprattutto se chi ti ha preceduto si chiama Charlotte Wessels, ed inevitabilmente è una cantante molto amata, che ha contribuito notevolmente a far crescere la band negli anni. È una sfida difficile ma anche totalmente stimolante credo, a livello personale e professionale. Come ti senti rispetto a questo?

Certo. Diciamo che i primi mesi sono stati un pochino più difficili. Comunque era un pò tutto nuovo. Da una realtà di cui io non avevo mai fatto parte. Non ho mai suonato su palchi enormi, ho fatto sì dei concerti qui a Torino con la mia band, ma nulla di paragonabile a quello. Quindi certo, la pressione c’era, l’ansia c’era, del fatto che le persone avevano determinate aspettative nei miei confronti. Però ho anche pensato  che non è la prima volta che capita una cosa del genere, tantissime band, anche enormi, hanno cambiato cantanti, e le persone si sono abituate. Magari qualcuno non si abitua mai, e va anche bene così, non devi neanche cercare di far cambiare idea a queste persone, perchè è inutile, va bene così. Non si può piacere a tutti. Devi fare il meglio che puoi, e poi lasciare andare le cose, senza cercare di controllare troppo, perchè altrimenti impazzisci! Però dopo i primi mesi, soprattutto dopo che abbiamo pubblicato il primo singolo, è stato bello vedere tantissime persone che rispondono in modo positivo, a cui piace ciò che sentono, e che dicono che i Delain non sono cambiati nonostante abbiano una nuova cantante. Rimane sempre quel filo logico nella loro musica che ti ricorda che sono i Delain. Quindi vedere che le persone dicevano questo mi ha incoraggiata molto, mi ha aiutata un sacco.

Parlando del nuovo album, ho avuto l’impressione che ci fosse qualcosa di nuovo, ma allo stesso tempo di ascoltare il sound degli inizi della band, con i primi album. Certo, con degli elementi nuovi e più attuali. Chiedo a te se era proprio quella l’idea di Martijn, di fare un “reset” anche magari a livello compositivo e di riprendere magari i punti cardini con cui aveva cominciato.

Diciamo sì e no. So per certo che quello che era importante per Martijn era prima di tutto far vedere e sentire  che i Delain sono sempre i Delain. Che la struttura, anzi lo scheletro del songwriting di chi scrive le canzoni è sempre lì. E quindi quello non andrà mai via finchè ci saranno Martijn e Guus, perchè loro scrivono sempre insieme. Se c’è quello scheletro, i Delain saranno sempre lì. Sempre riconoscibile quell’impronta del genere, quel DNA della band. Però poi c’è anche un altro aspetto che è inevitabile, quando introduci una nuova voce nel gruppo, le canzoni avranno sempre un sound diverso perchè ogni cantante ha una voce diversa, un timbro diverso. E quindi quello non puoi controllarlo. Quello che puoi controllare riguarda la struttura della canzone, il modo in cui arrangi l’orchestra, il modo in cui metti i cori. Tutte queste cose qui che Martijn e Guus riescono a controllare e possono farlo. Quella rimane la base dei Delain, riconoscibile. L’altra parte che invece non puoi controllare è quando arrivo io con il mio timbro, con la mia metrica, ovviamente sarà un po’ diversa da un’altra cantante. Quindi non è che c’è stata una regola e Martijn ha detto : “Ok, dobbiamo assolutamente avere questo sound”, anche perché il sound dei Delain viene spontaneo. E per il resto ovviamente, posso dire che mi hanno anche dato carta libera di cantare come avrei voluto io, perché anche secondo loro è importante che io abbia libertà di esprimermi nel miglior modo possibile.

Ma questo, se ti posso chiedere, era già un album nella mente di Martijn per una nuova line up, oppure è avvenuto prima il cambiamento, e poi la volontà di creare nuova musica per la nuova band?

No, dopo la rottura che c’è stata Martijn non aveva proprio una direzione in cui andare.  Figurati un nuovo album.  Doveva capire che cosa voleva fare, chi voleva introdurre nel gruppo, chi voleva che facesse parte di questo gruppo. Ha ripreso la speranza di ricostruire la band quando Roland e Sander si sono proposti, dicendo che ci sarebbero stati se lui avesse avuto bisogno. E non solo loro, anche Rob, attualmente il bassista degli Epica. E con loro tre, più Martijn se ci pensi, c’era la line up di “April Rain”. Quindi secondo me si è sentito rinfrancato da questa cosa, e avendo tutto questo ha pensato che non fosse il caso di buttare via tutto quanto, la band e il nome. Si è detto di trovare una voce per cominciare  a far funzionare le cose. Poi da lì si è messo a cercare la cantante e nel frattempo lui e Guus hanno cominciato a scrivere del nuovo materiale anche per farlo cantare a me o alle altre cantanti che hanno fatto l’audizione.

È molto interessante che tu sia comunque molto conosciuta sul web, almeno da tanti, non per la musica ma per le tue ricette di cucina davvero interessanti e presentate in modo molto semplice, friendly e forse per questo hanno avuto tanto successo. Ci racconti com’è nata questa tua passione? Ti volevo chiedere inoltre se hai già pensato a come conciliare ora queste due tue attività, magari proponendo anche delle sessioni di cooking dal tour bus!

Diciamo che questo progetto delle ricette è nato un bel po’ di anni fa, nel 2016 quando abitavo in Canada. Ero lì con il mio fidanzato, ed eravamo entrambi un po’ frustrati con la vita in generale, con il fatto della routine del lavoro, svegliarsi sempre alla stessa ora e ritornare a casa alla stessa ora dopo il lavoro.  Non ci andava molto giù questa cosa qui. Quindi ci siamo detti che volevamo rompere con quella realtà e creare qualcosa di nostro, per non dipendere più da nessuno, e vedere poi cosa ne usciva fuori. A me è sempre piaciuto cucinare, è una cosa che mi porto dietro sin da piccola, tra mia mamma e mia nonna che mi hanno insegnato tante cose. Quindi ho pensato che visto che eravamo in Canada, e ci mancava anche casa, l’Italia, proviamo a cucinare, proviamo ad aprire un canale di ricette in italiano. Noi poi mangiamo anche senza glutine, senza latticini, e le ricette sono prettamente così. Il progetto perciò è nato lì. Poi noi siamo tornati in Italia nel 2019, ed il motivo principale per cui noi siamo tornati, a parte la questione dei visti  che là è molto complicata, è stato perchè il nostro progetto stava proprio prendendo piede. Abbiamo pensato che se ci impegnavamo tanto, forse potevamo farcela, e vivere solo di questo. Quindi siamo tornati, ci siamo messi sotto. In Canada avevamo scritto due libri di ricette, che abbiamo pubblicato qui in Italia. Poi siamo arrivati qui e abbiamo scritto un terzo libro di ricette. Poi dal 2019 ad oggi facciamo più corsi on line, corsi di cucina e di alimentazione legati al benessere. Ci appoggiamo a  nutrizionisti, o a figure che fanno meditazione. Cerchiamo di fare una cosa a 360 gradi  per le persone che vogliono cambiare un po’ vita, un po’ alimentazione. Ora stiamo continuando nel nostro progetto e riguardo a quello che mi chiedevi tu, ovvero il fatto di conciliare questo con la musica, in realtà inizialmente ha fatto paura anche a me, perchè mi sono chiesta come avrei fatto. Perché andrò in tour e sicuramente sarò più impegnata. Però in realtà tutte le volte che siamo andati su in Olanda a fare concerti o registrazioni ci siamo preparati prima il video in anticipo. Ci siamo organizzati, anticipando il tutto di qualche settimana e poi è facile da gestire, essendo tutto on line, basta una connessione  internet e fai  quello che vuoi. Per cui per fortuna quello non è un problema. Ed è molto bello che ci sia chi magari conosceva già i Delain ed il mio canale, che mi ha mandato dei messaggi. L’unico problema magari è che il canale è in Italiano e chi segue i Delain non può andare sul canale se non è italiano, altrimenti non capisce nulla (ride ndr).

Come è stata la prima esperienza live con la band a proposito del vostro primo concerto in Olanda con la nuova line up? E quanta carica hai per il tour che tra qualche mese partirà?

È stato bellissimo. Intanto prima di quello abbiamo fatto un concerto un po’ più piccolo, una sorta di concerto di prova più intimo con circa 100 persone, sempre in Olanda. Quindi abbiamo fatto prima quello, e poi lo show grande con tutti quanti. È stato anche sold out quindi è stato veramente bello. Poi la gente era veramente emozionata. Dal palco ovviamente vedo tutto, gli occhi delle persone che brillano quando ti vedono sul palco, erano contenti anche di vedere la band dopo tutto quello che è successo, dopo tutto il tempo anche con il lockdown, dove non ci sono stati tanti concerti. Anche la gioia finalmente di tornare a vedere un concerto della band che ti piace, che prima si è sciolta e poi si è rimessa insieme, secondo me è stato bellissimo per tutti i presenti. Tutta questa carica del pubblico ricade su di me e sugli altri ed è molto emozionante. Infatti io devo fare attenzione sul palco, perché mi emoziono facilmente e se mi parte la lacrimuccia non riesco a cantare (ride ndr). Poi ad Aprile saremo finalmente in tour e non vedo l’ora. Sarà il mio primo tour, prima volta in un tour bus, prima volta a girare  a suonare ogni sera e sarà bellissimo! Spero in una data in Italia prossimamente, magari nella seconda parte del tour europeo (per ora non ci sono date italiane programmate ndr). Ci stanno lavorando. Di più non posso dire, ma incrocio le dita  per una data anche in Italia.

Avete in programma anche qualche festival estivo?

Sì, abbiamo dei festival. Graspop a Giugno e Wacken. Poi ancora qualcos’altro da confermare, però sì, i festival ci saranno quest’estate. Già l’anno scorso ad Agosto avevamo fatto un festival in Svizzera, molto bello ed era anche il giorno del mio compleanno ed abbiamo festeggiato insieme.

Guardando al futuro, dopo tutti questi cambiamenti, quali sono i tuoi sogni più vivi in questo momento? Gli obiettivi ed i desideri da realizzare nel futuro?

Oh, questa è una domanda difficile! La prima cosa di cui non vedo l’ora è che la gente ascolti “Dark Waters” e mi auguro  che lo ascoltino con la mente aperta anche se alla fine diranno che non fa per loro, va benissimo. Però intanto che lo ascoltino con una mente aperta senza giudicare solamente dalla prima canzone e basta. Poi per il resto non voglio avere troppe aspettative, voglio che l’anno trascorra in modo spontaneo e che tutto ciò che arriverà lo prenderò per quello che è.  Io sono così, se metto troppe aspettative poi magari rimango delusa, e voglio che tutto vada per il meglio, con il tour e con i concerti e con tutto.

Bene, ti ringrazio molto per essere stata con noi. Se ti va puoi mandare un saluto ai lettori di SpazioRock e ai vostri fan italiani!

Grazie a te per questa bella intervista. Spero tanto come detto prima in una data in Italia, anche se sarà strano per me  suonare in Italia e parlare davanti al pubblico. Però non vedo l’ora di incontrare tutti voi, di parlare con voi magari dopo il concerto, farci una bella chiacchierata. Ascoltate l’album appena esce e statemi bene, vi mando un abbraccio a tutti quanti!

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