I Red Hot Chili Peppers portano sempre nel cuore Hillil Slovak, il loro primo chitarrista e cofondatore morto nel 1988 a soli 26.

A raccontarlo sono stati gli stessi membri della band di Los Angeles in un’intervista a NME.

Anthony Kiedis, il cantante dei Red Hot Chili Peppers, ha raccontato che l’impatto che Slovak ha avuto sulla band è stato talmente grande che nemmeno 100 anni potranno cancellarlo:

“L’energia di Hillel Slovak non è mai sparita. Non avrei voluto che Hillel si fosse perso la prima registrazione del primo anno. Abbiamo partecipato ad alcuni programmi televisivi nel 1984 e guardandoli adesso penso -Maledizione! Vorrei ci fosse stato anche Hillel.- È stato uno dei co-fondatori della band, i Red Hot Chili Peppers sono una sua creazione.

Comunque è andata come doveva andare, ovvero nel modo in cui va la vita.. ma Hillel è ancora nei nostri cuori, che passino 30, 40, 50 o 100 anni non cambia nulla!”

Interrogati sul ritorno di John Frusciante, Kiedis e il bassista Flea hanno dichiarato che mentre lavoravano sul nuovo album “Unlimited Love” si sono accorti che mancava di qualcosa:

“Stavamo lavorando (sul nuovo album) molto lentamente e senza una vera e propria spinta. Era qualcosa di tortuoso. Così sia io che Flea abbiamo avuto un’epifania. Ci è nata una sensazione e ci siamo detti: – Sarebbe davvero bello coinvolgere John in questo progetto- “

John Frusciante

Il chitarrista, John Frusciante, ha sempre avuto una presenza altalenante nella band dagli anni 80. Ha partecipato all’album “Studium Arcadium” del 2006 che ha venduto sette milioni di copie.

È stato sostituito da John Klinghoffer nel 2009 per “I’m with you” e nel 2011 per “The Gateway“.

 

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