“…it’s just distractingly beautiful here.”
L’art-pop intimista degli statunitensi Son Lux è stato una gloriosa colonna sonora per uno dei tramonti più torridi dell’anno, il 24 Luglio, unica data italiana del Tomorrows tour.
Nella suggestiva location del sito archeologico vestino di Peltuinum, a Prati D’Ansidonia e San Pio delle Camere (AQ), gli ultimi istanti di religioso silenzio prima dell’inizio del live sono agitati solo dal fruscìo del vento attraverso la capsula del microfono. Il sole è ancora alto dietro il palco, oltre la conca in cui circa 500 persone provenienti da ogni parte d’Italia si sono radunate per un’esperienza che ha dell’estatico.
Illya, 33 anni, di Firenze, racconta di aver cambiato 4 mezzi e fatto una scarpinata sull’asfalto rovente per raggiungere questo luogo, e non mostra segni di stanchezza: “Per loro questo ed altro. Li ascolto nel buio assoluto della mia camera e nessun’altra band mi fa quest’effetto”. Avrà anche modo di conoscerli personalmente, durante la serata, meravigliandosi della loro disponibilità e propensione all’ascolto. Non sorprende che questa sia la loro attitudine, perché ascoltando attentamente i brani della trilogia “Tomorrows”, di cui ci proporranno una selezione, si può evincere con sicurezza che il loro asso nella manica è proprio una vulnerabilità feroce ma indispensabile.
Il concerto è stato organizzato nell’ambito della rassegna di concerti Paesaggi Sonori, un progetto ambizioso e più che mai necessario nel panorama musicale abruzzese. Lo scopo dichiarato è quello di ospitare concerti in luoghi di alto valore naturalistico, teatri naturali in cui la musica possa dialogare con l’ambiente circostante offrendo al pubblico un’esperienza estetizzante a tutto tondo. Il programma riflette questa scelta, con una sapiente selezione e combinazione di location ed artisti. Riuniti nell’abbraccio delle mura di Peltuinum, non possiamo che confermare che “This sound must be the place” ed essere grati che esista una realtà come questa.
Il live si apre con la dolce pioggia sonora granulare di “Vacancy” e prosegue con il downtempo di “Only” e il groovy r’n’b di “Prophecy” in cui il tremolo nella voce di Ryan Lott ci invita ad essere più trasparenti a noi stessi. La band sembra aver costruito una setlist che si articola perfettamente nella location, imbastendo un discorso mimetico con l’ambiente circostante e il pubblico presente: Ryan Lott stesso, introducendo “Last light” con l’imbrunire alle spalle, noterà che “well, this is quite timely”. Il raffinato gioco di tensione e rilascio della sperimentazione in “Involution” è quasi imprevedibile ma sempre accessibile, l’interplay della band è serrato e insieme accogliente, le tessiture armoniche ben studiate ma capaci di restituire la giocosità dell’esplorazione sonora ad un pubblico abbandonato ad un mistico sbigottimento.
Mentre il resto della band prende una breve pausa, Ryan Lott ci racconta della collaborazione con la casa di produzione A24 per il loro ultimo lavoro, la composizione della OST della commedia drammatica “Everything everywhere all at once” in uscita in Italia il 6 Ottobre: un processo che li ha visti coinvolti per oltre due anni, sin da prima che fosse messo insieme il cast. Con 49 brani che accompagnano lo sviluppo di vicende familiari attraverso il multiverso, si parla di un’opera mastodontica, di cui Ryan ci darà in seguito un assaggio con una versione solista di “Come Recover”.
Il sole cala su Peltuinum e la bellezza incomparabile del tramonto alle spalle del palcoscenico è eguagliata solo dal fervore dell’esibizione dei tre brani finali, la struggente “Live Another Life”, “Come Recover” e “Unbind”, in cui Ian Chang ci trascina in un gioco di inafferrabili ritmi sincopati e Rafiq Bhatia ci regala un solo mozzafiato.
Il pubblico si accalca attorno al palco per esprimere gratitudine alla band, che resta a conversare e godere dei colori del paesaggio abruzzese. Dopo i 90 minuti del live, ci sembra di esser stati coinvolti in un potente rimescolamento delle energie cosmiche, una sorta di miracolo, sicuramente un’esperienza che non dimenticheremo mai nella vita.
Setlist
Vacancy
Only
Prophecy
Honesty
Plans We Made
Easy
Last Night
Involution
Live Another Life
Come Recover
Unbind