tribulation hamartia recensione
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Tribulation – Hamartia

Se dovessimo parlare di band di difficile categorizzazione, i Tribulation sarebbero sicuramente una di queste. Dopo un debutto tipicamente death metal, il loro sound ha subito un’evoluzione non indifferente, sterzando maggiormente su sonorità più vicine all’heavy ed al gothic, che hanno trovato sfogo creativo negli ultimi lavori in studio della band. Il 2023 del gruppo svedese inizia con l’EP “Hamartia“, la prima uscita discografica successiva all’abbandono di Jonathan Hultén, membro storico della band, sostituito dal nuovo chitarrista Joseph Tholl. Come spesso accade in casi del genere, c’è sempre molta curiosità su ciò che la band ha sfornato, cercando di comprendere quali potrebbero essere i nuovi equilibri musicali su cui il combo si è assestato.

La title track inizia nel segno del blackened death metal dalle tinte oscure a cui i Tribulation ci hanno abituati, con delle melodie sinistre su cui la voce di Johannes Andersson si innesta alla perfezione. Come sempre, non mancano momenti strumentali capaci di stupire l’ascoltatore, lasciando spazio alla classe del duo Tholl Zars, capaci di snocciolare assoli dalla forte carica melodica.

Se “Hamartia” era una vera e propria sfuriata, “Axis Mundi” si mantiene su ritmi decisamente più pacati e su melodie ancora più marcate e decadenti. Anche i temi trattati nelle canzoni non tradiscono la natura ermetica e criptica del gruppo: se il primo pezzo, ad esempio, si concentra maggiormente sul reale significato della parola Hamartia (tra greco antico e Antico Testamento), il soggetto del secondo brano sembra essere una sorta di società segreta che, con le sue lunghe mani, riesce a controllare il destino del mondo intero.

“Hemoclysm”, forse il capitolo maggiormente dark doom dell’EP, con il suo incedere lento, cadenzato e, come sempre, melodicissimo, ci narra di un nuovo bagno di sangue, oramai imminente ed inevitabile, che è destinato a condannarci con la sua ciclicità. Un po’ a sorpresa, “Hamartia” si conclude con “Vengeance (The Pact)”, una cover dei Blue Oyster Cult.

Al termine di queste quattro tracce, non è possibile non constatare l’ottimo stato di forma in cui si trova la band che, nonostante un importante cambio di formazione, non solo sembra non aver smarrito la propria identità, ma può contare su nuova linfa creativa. Nonostante “Hamartia” manchi di una vera e propria hit capace di stamparsi nella testa dell’ascoltatore, l’EP rappresenta un ritorno di assoluto livello, che conferma quanto di buono finora fatto dalla band di Arvika e lascia ben sperare per il suo prossimo full-lenght.

Tracklist

Hamartia
Axis Mundi
Hemoclysm
Vengeance (The Pact)

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