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Alpha Wolf / Holding Absence – The Lost & The Longing [EP]

Come siano finite due band tanto diverse a dividersi un EP, è uno dei tanti misteri della musica. Ma gli opposti si attraggono, così ci dicono le leggi del magnetismo, ed è probabilmente per questo che nasce “The Lost & The Longing”, lo split EP degli australiani Alpha Wolf e dei gallesi Holding Absence. Parlavamo di disuguaglianze, queste evidenti sia nel sound che nelle virate di carriera: perchè se il macrogenere di riferimento è sempre quello del post-hardcore, gli Alpha Wolf hanno sempre mantenuto i decibel altissimi, rendendosi fautori di un metalcore durissimo, ampiamente influenzato dal djent dai suoi ritmi nevrotici e dai suoi stop&go distorti. Completamente diverso è invece, il percorso del quartetto capitanato da Lucas Woodland, partito da un post-hardcore melodico e dalle forti atmosfere malinconiche dell’ottimo self-titled, fino ad approdare alle lande più pop-rock del meno convincente “The Greatest Mistake Of My Life”, un lavoro più soft ,che perde un po’ quel mordente tenebroso – e strumentalmente più corposo – dei primi passi.

Li ritroviamo ora insieme in questo split EP che ne rimarca le diseguaglianze e tenta audacemente di ricucirle, trovandone un filo di connessione. Per la prima parte, chiavi in mano agli australiani che ci crollano in testa, come al solito, con la loro ghigliottina sonora: un arpeggio cupo sbaraglia le porte di “60cm Of Steel”, che si evolve con le solite rasoiate delle sette corde ed esplode in un refrain carichissimo, condiviso con la voce calorosa di Lucas Woodland, pronta a contrastare attraverso il suo cantato melodico – seppur graffiato da accenni di scream – , il tono ruvidissimo delle corde vocali di Lochie Keogh. Di pura razza Alpha Wolf è la successiva “Hotel Underground”, consueta banger dalle tonalità djent, che si assesta nella media della produzione degli australiani, senza farci strappare i capelli.

Secondo (breve) side incentrato sugli “Holding Absence”, che, come in apertura, dividono la loro prima traccia col gruppo spalla: “Aching Longing” smorza l’acredine rumorosa del primo lato dell’EP, riproponendoci la melodia al centro della piazza sonora, con ritmi concitati che si infrangono sull’entrata di soprassalto del frontman degli australiani, che buca la traccia nei suoi momenti clou, ossia il crescendo centrale ed il corposo finale. È la delicata “Coffin” a chiudere l’ascolto, traccia che avrebbe trovato tranquillamente spazio nell’ultimo lavoro dei gallesi; tanta melodia, forse troppa, ma bisogna farcene una ragione: gli Holding Absence hanno ormai consolidato le loro forze in un sound dagli angoli più smussati, sostituendo e modificando quelli che erano i loro punti forti degli inizi.

“The Lost & The Longing” non delude, anzi ci dimostra come la musica sappia sempre trovare una via di connessione tra due parti anche distanti tra di loro: difatti sono proprio i pezzi condivisi quelli più riusciti del disco, in particolare la opener, che dosa al meglio le qualità delle due band. Più standard – e meno splendenti – le canzoni “in singolo”, che si assestano su buoni livelli, ma non aggiungono nulla a quanto fatto fino ad ora dalle due giovani compagini. Un EP godibile che, come molti altri, scalda le orecchie in attesa dei rispettivi full-length.

Tracklist

01. 60cm Of Steel (Alpha Wolf x Holding Absence)
02. Hotel Underground (Alpha Wolf)
03. Aching Longing (Holding Absence x Alpha Wolf)
04. Coffin (Holding Absence)

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