Helloween
My God-Given Right

2015, Nuclear Blast
Power Metal

Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 05/06/15

E’ bello avere delle garanzie, anche in un’epoca di estrema precarietà. Un nome come quello degli Helloween che da anni ormai non conosce il significato di parole come “flessione” o “battuta d’arresto”, può essere ostentato dai seguaci della vecchia scuola power quasi con onore. Il combo tedesco è diventato col tempo sinonimo di garanzia a dispetto del codazzo di polemiche che si porta dietro assieme al suo glorioso passato. Da anni infatti le premesse e le aspettative che precedono le release della band sono le stesse: sai che avrai quelle melodie, sai che avrai quelle atmosfere, i momenti di relax, i pezzi dal sapore hard rock, la ballad e il pezzo di sfrenato divertissement, sai anche che ci sarà in qua e là quel non so che di diverso rispetto agli altri dischi. Sai che sono gli Helloween, rassicuranti e fedeli a se stessi ma con un pizzico di imprevedibilità.

Quelli che temevano un calo fisiologico dopo il successo di “Straight Out Of Hell” dormiranno sonni tranquilli: “My God-Given Right” prolunga il trend positivo intrapreso dalla “nuova” formazione e rappresenta un’ulteriore prova del grado di alchimia raggiunto dalla band.  Le immagini di Michael Weikath che a stento riusciva a tenere unita la formazione sembrano davvero lontane: “My God-Given Right” scivola via che è una bellezza proprio come i suoi predecessori, nella robustezza della opener “Heroes” così come nella piacevole leggerezza di “Stay Crazy” e “Lost In America”;  per spiccare il volo può bastare davvero poco, la banale melodia di “Creatures In Heaven” per esempio, oppure il classico trademark che prende forma nella title track. “Claws” è quadrata e spigolosa come solo un pezzo di power tedesco sa essere e rievoca gli Helloween graffianti di metà anni ’90, guadagnandosi la menzione in assenza di un vero chorus grazie a una ficcante melodia di chitarra. Nelle restanti tracce la band gioca sul campo di casa con tutto quel che ne consegue, i tentativi di citare sé stessi ci sono ma come già in passato si limitano a pochi passaggi e sono quindi considerabili alla stregua di peccati veniali: “Battle’s Won” ha una vaga somiglianza con “All Over The Nations” mentre il paragone fra “If God Loves Rock n’Roll” e “Final Fortune” si fa già più ingombrante, anche se questo non impedirà alla traccia più nuova di svettare in sede live. Se Quorthon fosse ancora in vita sua avesse firmato un contratto con la Nuclear Blast avrebbe composto qualcosa di simile a “The Swing Of The Fallen World”, solenne marcia dai toni epici e furiosi che per un attimo proietta gli Helloween nelle oscure lande del Nord. Brano particolarissimo, la vera mosca bianca di “My God-Given Right”. La successiva “Like Everyone Else” rimarca le atmosfere appena descritte attraverso una  power ballad dai toni comunque meno opprimenti e nel complesso ben strutturata.

Ecco come appare quest’ultima (per ora) fase di carriera Helloween: una sequenza di dischi con brani che forse non saranno tutti dei classici ma che riescono a farsi ascoltare e a conquistare, che sanno essere accattivanti e potenti. E alla fine, ti sembrano meno ripetitivi di quanto siano in realtà. Se condividi questa recensione non c’è affatto da stupirsi, sei un fan degli Helloween e questo disco è fatto su misura per te.  L’ennesimo centro di una band multiforme e nonostante tutto  mai troppo uguale a se stessa.




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