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Bleachers – Bleachers

Qualcuno si ricorderà di Jack Antonoff soprattutto per la sua militanza nei Fun, band che ottenne un bel po’ di successo grazie all’album “Some Nights” nel 2012. Non molti, però, probabilmente conoscono uno dei suoi progetti paralleli, Bleachers. Non è tuttavia così difficile poter aver sentito la sua voce nella colonna sonora del film “Tuo Simon” o nei singoli “I Wanna Get Better” e “Rollercoaster” del 2014, anche senza aver associato la cosa immediatamente a lui. È stato proprio con l’album d’esordio di quello stesso anno che il progetto Bleachers ha iniziato a farsi conoscere e Antonoff ha dimostrato di avere qualcosa da dire anche al di fuori dei Fun. Da allora di dischi ne ha pubblicati un bel po’ ed è ironico come il self titled sia soltanto il quarto, uscito questo 8 marzo.

Ad aprire è “I Am Right On Time”, traccia dal titolo super azzeccato: Jack è al posto giusto nel momento giusto. Fin da subito le premesse dell’album sono ben chiare: indie rock fresco e frizzante, in cui si percepiscono influenze della new wave anni ’80 e del post punk, una formula che tra i nostalgici della cultura indie sleaze funziona decisamente bene. Ma, come preannuncia “Modern Girl”, non è solo a quella generazione a cui “Bleachers” vuole parlare. Ad aprire il brano ci pensano trombe che ricordano un po’ “Diana” di Paul Anka che si fonde al David Bowie dell’era di “Modern Love” (ironico come entrambe le canzoni inizino con la parola modern), tutto tradotto in una chiave più moderna. Immediatamente si è portati a ballare, trascinati da un sound giovane ed allegro che si ritrova anche in “Jesus Is Dead”. Non mancano momenti più riflessivi e dalle tinte maggiormente nostalgiche come in “Me Before You” ed “Isimo”, romantiche ballad perfette da ascoltare nelle notti trascorse in auto per accompagnarci nel nostro viaggio, magari in ritorno da una serata con gli amici.

Qualche leggero picco verso il basso si ha “Alma Mater” , ma si risale immediatamente con la successiva “Tiny Moves” che si potrebbe definire un po’ come il pezzo indie pop perfetto: musica accattivante e ritornello orecchiabile che porta a muoversi con tanto di shalalala finale che chiunque sarebbe portato a canticchiare. Una formula, questa, che spesso si ritrova nelle canzoni dei Bleachers, come in “Self Respect”. Diversa nello stile è “Woke Up Today”, in cui fanno da padrone chitarre acustiche in stile folk che mostrano anche la capacità di Antonoff di variare con i generi. Questo viene confermato anche nel veloce intermezzo “Hey Joe”. Un po’ più debole è la parte finale dell’album, con “Call Me After Midnight” e “Ordinary Heaven”, in cui la voce del cantante si cimenta con il falsetto, e “We’re Gonna Know Each Other Forever” in cui dimostra, invece, di saper anche graffiare laddove serve. Migliore la chiusura, affidata alla malinconica “The Waiter”.

Pecca dell’album è forse l’eccessiva lunghezza (14 brani in tutto), che lo porta ad essere leggermente ripetitivo a lungo andare. Tuttavia, nel complesso, il lavoro si mostra scorrevole e coerente con l’immagine che si ha dei Bleachers. Forse manca qualche pezzo destinato a diventare un classico del gruppo, come le trascinanti “I Wanna Get Better”, “Rollercoaster” e “Don’t Take My Money” o la romanticissima “Alfie’s Song”, pezzi che ti portano a cantare a cuore aperto durante i live. Nonostante questo, sicuramente si tratta di un progetto interessante nel panorama indie pop attuale da continuare a tenere sott’occhio per gli appassionati del genere.

Tracklist

01. I Am Right on Time
02. Modern Girl
03. Jesus Is Dead
04. Me Before You
05. Alma Mater
06. Tiny Moves
07. Isimo
08. Woke Up Today
09. Self Respect
10. Hey Joe
11. Call Me After Midnight
12. We Are Going to Know Each Other Forever
13. Ordinary Heaven
14. The Waiter

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