Dopo sette anni dall’uscita del loro ultimo album “Coming Home”, i Falling in Reverse tornano in scena con una raccolta che spacca: preparatevi ad averi colli doloranti a forza di pogare e a ricevere lamentele da chi vi circonda perché non vi lascerà scampo.
“Popular Monster”, firmato Epitaph Records, è composto da undici brani, sette dei quali già usciti negli ultimi anni come singoli, partendo proprio da quello che ha dato il titolo all’album, che ha riscosso un enorme successo e ottenuto lo status di platino RIAA. La pubblicazione progressiva dei pezzi non ha fatto altro che dare un’anticipazione, forse un po’ troppo ampia, dell’opera completa, animando le aspettative dei fan e suggerendo che l’album è un capitolo importante della carriera della band, caratterizzato da intensità emotiva e sperimentazione sonora; ed ora che ha visto la luce nella sua interezza non può che confermarlo.
A livello di produzione rappresenta una tappa importante racchiudendo l’evoluzione affrontata e la maturità raggiunta da parte della band. I panorami sonori sono ricchi sia in ampiezza che profondità; si alternano diversi pattern ritmici incalzanti che, uniti a complessità compositiva, rendono il tutto un insieme travolgente.
I Falling In Reverse sono portatori di uno stile unico che fonde elementi provenienti da diversi generi come metalcore, hard rock e post-hardcore, pop punk e rap, creando un intreccio audace e distintivo. Sono soprattutto le sezioni vocali di Radko, frontman della band fin dalla sua formazione a variare maggiormente. In “Bad Guy” e “Watch The World Burn” si alternano con fluidità parti rappate a screammate creando un contrasto potente e dinamico, mentre in “Last Resort” è il canto melodico a prevalere. La capacità di Ronnie di alternare momenti di calma riflessiva a esplosioni di energia non solo arricchisce la struttura delle canzoni ma sottolinea anche il messaggio emotivo di ogni brano. Anche a livello musicale ci sono elementi sorprendenti, come l’assolo di tastiera di “Trigger Warning”, che non ci si aspetterebbe per nulla al mondo.
Il contributo alla fusione di elementi diversi è evidente anche nelle collaborazioni incluse nell’album, come in “Ronald”, che vede la partecipazione del rapper americano Tech N9ne e di Alex Terrible degli Slaughter To Prevail. Altrettanto significativi sono i featuring con Saraya, nel brano “Bad Guy”, e “All Life” con Jelly Roll, che arricchiscono ulteriormente l’opera con un mix unico di stili e influenze.
“Popular Monster” si apre con “Prequel” che fin dalle prima note trasporta l’ascoltatore all’interno dello scenario che viene dipinto brano dopo brano. Non funge solo da introduzione ma offre anche una riflessione più ampia sulle tematiche esplorate all’interno dell’album: la canzone affronta argomenti complessi come l’alienazione e la critica sociale, rivelando il conflitto tra le aspettative esterne e il vero sé. La struttura di “Prequel” è stratificata, con cambiamenti di tonalità che riflettono la tensione emotiva presente nel testo e creando un’atmosfera intensa e oscura. La via di comunicazione con il pubblico scelta è profondamente intima. I temi trattati spaziano dalle lotte interiori e malattie mentali, come depressione e dipendenza da droghe, fino a questioni sociali e personali, conferendo all’opera una straordinaria profondità e complessità emotiva. Le emozioni, espresse attraverso melodie e vocalità, toccano l’ascoltatore nel profondo, raggiungendo le aree più nascoste dell’animo umano. Anche se spesso lo teniamo celato, tutti noi siamo in qualche modo connessi a quella stessa oscurità. Tematiche come quelle espresse nei brani “Voices in My Head” e “Zombified”, riflettono questa connessione universale con il buio interiore.
Nel singolo “Popular Monster” entrano in gioco anche dinamiche degli stessi componenti della band che vivono il costante binomio dell’essere sotto i riflettori ma allo stesso tempo in preda a conflitti interiori. La traccia è caratterizzata da una costruzione musicale dinamica che alterna sezioni aggressive e breakdown a momenti più melodici e riflessivi. Questo mix di chitarre distorte, batterie incalzanti e la voce profonda di Radke ha contribuito a creare un brano che è diventato già un inno per molti fan. I testi sono studiati e si incastrano alla perfezione con l’arrangiamento ricco di innovazione che conferma il suono distintivo che gli statunitensi stanno creando in questi ultimi anni. Il tutto è arricchito da un’elevata qualità dei video ufficiali dei loro brani che amplificano l’impatto delle canzoni; l’uso di effetti speciali all’avanguardia e di una narrazione visiva coinvolgente, contribuisce a rendere l’insieme ancora più memorabile.
E che dire, questo gioiellino è ora nelle nostre mani, non possiamo fare altro che diffondere il verbo facendolo ascoltare anche ai più restii al genere per lasciare che vengano trasportati in questo viaggio intrinseco; conquistati dal suo sapore, dal suo profumo e dalle sensazioni che lascia sulla pelle perchè le carte in regola per diventare uno degli album più influenti dell’anno ci sono tutte.
Tracklist
01. Prequel
02. Popular Monster
03. All My Life
04. Ronald (Feat. Tech N9ne + Alex Terrible)
05. Voices In My Head
06. Bad Guy (Feat. Saraya)
07. Watch The World Burn
08. Trigger Warning
09. Zombified
10. No Fear
11. Last Resort – Reimagined