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Katatonia – Mnemosynean

Tristi e malinconici, potenti ma delicati, pesanti e soffici: i Katatonia non hanno mai avuto paura di sperimentare, di sporcarsi le mani con generi che con certo metal duro e puro non hanno molto a che fare. Una visione artistica priva di compromessi, che gli ha permesso di ritagliarsi un gruppo di estimatori folto e trasversale: piacciono agli ascoltatori del black metal più efferato, ma anche ai progster più raffinati, tutti uniti da quella morbosa attrazione per la malinconia fatta musica di cui gli svedesi sono maestri da precisamente 30 anni. E per celebrare questi 3 decenni di vita, Peaceville tributa e ringrazia i nostri con una raccolta dal nome emblematico, Mnemosynean, in onore della figlia di Urano e di Gea, ovvero la dea della memoria Mnemosine. Un invito quindi a ricordare, a non lasciarsi ammaliare dalla seduzione di un confortevole oblio, a portare avanti un’eredità musicale inscalfibile ma sempre ben disposta a cambiare pelle, a evolversi, a cambiare.

Un cambiamento che traspare fortemente da questa raccolta, in uscita il 1° ottobre: un viaggio a ritroso partendo dal The Fall of Hearts del 2016, e arrivando fino allo split con gli insospettabili Primordial, anno 1996, un rewind di generi, stili e sperimentazioni che i Katatonia hanno esplorato tanto negli album ufficiali quanto nelle bonus track e nei remix (protagonisti invece della seconda metà del secondo disco – su due totali). Ma Mnemosynean non vuole essere una mera compilation: l’obiettivo prefissato è di natura filologica, volto al recupero e alla raccolta in un unico posto di brani che non hanno mai trovato collocazione negli album ufficiali, distribuiti in versioni ad hoc, magari disponibili solo in un certo paese, o nel corso di un tour, o nascosti in qualche EP.

B-sides più che rarità, ad essere sinceri, essendo ormai tutte reperibili grazie al potere dell’Internet, e forse già note ai die hard fan, ma comunque qualitativamente eccelse, pressoché tutte degne di meritarsi un posto in tracklist, o quantomeno in scaletta: Wide Awake in Quietus, in cui i Katatonia sembrano più i Sentenced, ne è un ottimo esempio, così come le prime due tracce della raccolta, Vakaren e Sistere, tutti bonus di The Fall of Hearts. In Dissolving Bonds, con un Liljekvist scatenato alla batteria, i nostri sembrano invece flirtare con i Deftones, in un pezzo dell’era The Great Cold Distance relegato però nello splendido EP di My Twin. Splendido per via di una sinuosa versione trip hop del già ottimo brano, con atmosfere soffuse di cui i nostri non hanno mai negato una sincera ammirazione, un’affermazione che ci sentiamo di ribadire alla luce degli ultimi sei pezzi della raccolta, che si chiude proprio con tutti i curiosi e riusciti remix (da Soil’s Song ad Hypnone). E c’è spazio persino per una cover dei Judas Priest, Night Comes Down, reinterpretata a modo loro, s’intende.

Mnemosynean insomma non è un mero riempitivo: il ritorno sulle scene dopo una pausa sofferta e inaspettata è stato infatti accompagnato da un nuovo album, City Burials, che finalmente potrà essere supportato grazie a un tour in partenza a gennaio 2022 in compagnia dei Sólstafir. Va visto piuttosto come un più che doveroso tributo a una band inestimabile, che forse poteva diventare imprescindibile grazie a brani o versioni degli stessi introvabili, invece di una semplice raccolta di (grandi) pezzi dislocati qua e là nella discografia dei Katatonia, ma che dopo 30 anni di ricercatezza sonora e onestà intellettuale, i nostri svedesi preferiti meritavano senza alcuna ombra di dubbio.

Tracklist:

DISC 1
01. Vakaren
02. Sistere
03. Wide Awake In Quietus
04. Night Comes Down
05. Second
06. The Act Of Darkening
07. Ashen
08. Sold Heart
09. Displaced
10. Dissolving Bonds
11. Unfurl
12. Code Against The Code

DISC 2
01. Wait Outside
02. Sulfur
03. March 4
04. O How I Enjoy The Light
05. Help Me Disappear
06. Fractured
07. No Devotion
08. Quiet World
09. Scarlet Heavens
10. In The White (Urban Dub)
11. My Twin (Opium Dub Version)
12. Soil`s Song (Krister Linder 2012 remix)
13. Day And Then The Shade (Frank Default remix)
14. Idle Blood (Linje 14)
15. Hypnone (Frank Default Hypnocadence mix)

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