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Nick Cave & The Bad Seeds – Wild God

Una scarica di emozioni pervade il corpo e la mente, quando nell’ambiente circostante si diffonde la musica di “Wild God”, l’ultimo album di Nick Cave & The Bad Seeds. Dopo 5 anni, il cantante australiano si presenta al pubblico con una consapevolezza della vita mutata, fiduciosa e quasi ottimistica. La sensazione è che abbia finalmente scoperto quel segreto della serenità cui tutti, consciamente o inconsciamente, tendiamo e che lo abbia voluto condividere con l’umanità intera.

I 45 minuti che compongono il disco sono intrisi di speranza e gioia, dieci brani legati tra loro da un concetto tanto semplice quanto concreto: la vita è bella, nonostante sia puntellata da momenti dolorosi e da errori che inevitabilmente commettiamo. La rabbia e l’avvilimento che hanno caratterizzato i lavori precedenti dell’artista, perdono il loro fascino, in favore di un risorgimento dell’anima. Cave è riemerso dal vortice di odio che lo aveva inghiottito negli anni precedenti, ha affrontato i suoi demoni e superato il lutto.

Le musiche accompagnano questo ritrovato senso di pace del cantautore, la melodia del pianoforte avvolge, esaltandola, la sua voce calda e profonda, composizioni ariose farcite da armoniosi cori femminili quasi si trattasse di una messa di Harlem. C’è il giusto mix di sperimentazione, di gospel e di blues, di cui sono state smantellate le strutture ritmiche di base e riorganizzate a piacere dei musicisti. Il tutto perfettamente integrato con i testi che rievocano ora passi biblici, ora racconti fiabeschi.

La title track è una rappresentazione di un viaggio nel passato del protagonista, un dio selvaggio, alla ricerca di un miraggio che tanto ha inseguito. Con “Joy” capiamo la massima del Iasciar andare, bisogna abbandonare i troppi dispiaceri che hanno segnato la nostra esistenza e abbracciare la gioia, prendere il bello che c’è e godere di ogni momento. Un filone, quest’ultimo, che è ben espresso nella metafora delle rane di “Frogs”: non importa quante volte cadrai, conta solo la tua determinazione a saltare verso l’alto.   Con “Conversion” e “Long Dark Night” la rinascita la senti nel cuore. Chiunque abbia toccato il fondo, chiunque abbia tradito se stesso o si sia sentito solo e svuotato di ogni forma di bellezza, deve sapere che il peggio è passato e che questo è il momento per passare oltre e riempirsi lo sguardo di meraviglia. Va tutto bene.

Infine, l’autore ha voluto ricordare Anita Lane, musicista dei Bad Seeds, venuta a mancare nel 2021, con “O Wow O Wow (How Wonderful She Is). Il brano commuove quando nell’outro si sente la voce della ragazza in un messaggio lasciato in segreteria al cantante nel 2019.

“Wild God” è un disco che smuove qualcosa dentro, che insegna a stare nel qui e ora, aiutando l’ascoltatore a percorrere la strada per raggiungere la consapevolezza del momento presente, fondamentale per il benessere spirituale. Per apprezzarne ogni sfumatura, immergetevi nell’ascolto delle 10 tracce come fareste per un buon film: approcciatelo con delicatezza, siate liberi di sorridere, commuovervi, sentirvi felici e di rinascere.

Tracklist

01. Song of the Lake
02. Wild God
03. Frogs
04. Joy
05. Final Rescue Attempt
06. Conversion
07. Cinnamon Horses
08. Long Dark Night
09. O Wow O Wow (How Wonderful She Is)
10. As the Waters Cover the Sea

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