Chi dice Rancid, dice punk rock. Insieme al trittico NOFX, Pennywise e Bad Religion, fanno parte di un’equazione quasi matematica che sappiamo pronunciare come la tabellina del due. Dopo cinque anni dal loro ultimo album, tornano con “Tomorrow Never Comes“, il decimo della lista. Il singolo omonimo pubblicato lo scorso 18 aprile era un assaggio abbastanza consistente e fedele anticipatore di quello che bolliva in pentola. Una grinta al dente, pronta per essere impiattata.
L’opener “Tomorrow Never Comes” dà il La con un ritmo implacabile che prepara il terreno. Oltre tre decenni di attività e nessun accenno di ruggine o intonaco da scrostare. La vernice è ancora bella fresca e si sente il profumo degli anni di picco del punk rock, senza per questo diventare autoreferenziale o retorico.
In brani come “It’s a Road to Righteousness”, “Drop Dead Inn” e “When The Smoke Clears” sentiamo dei riff decisi, hook mai banali e l’approccio vocale consueto, con capacità melodiche non troppo raffinate ma potenti in coro e quell’intonazione approssimativa che ci piace.
Le linee di basso di Matt Freeman, sanno dare struttura ai brani con un susseguirsi denso di groove interessanti. Nella costruzione dei brani, il ponteggio vero e proprio è dato dalla precisione potente di Branden Steineckert alla batteria.
“Tomorrow Never Comes” non sprizza di novità avanguardistiche, ma non ce lo aspettiamo sicuramente da un album punk rock. I Rancid ci mostrano invece la loro maturità nell’affrontare un genere che per certi versi può risultare molto limitante in termini di diversificazioni sonore e per questo motivo molto complesso da padroneggiare senza risultare banali e pleonastici. L’album cattura l’essenza di ciò che rende grandi i Rancid, dallo spirito ribelle di “New American” alla sensibilità melodica di “Prisoners Song”. “When The Smoke Clears”, chiude l’album nel migliore dei modi. Un viaggio che finisce con un accenno di emotività e introspezione.
Sedici brani che in poco meno di mezz’ora testimoniano l’eredità duratura dei Rancid e della loro solida esperienza. Sebbene l’album non raggiunga le vette dei loro primi lavori, può fare innamorare anche il neofita del genere, che vuole ripercorrere a ritroso la storia del punk rock.
Tracklist
01. Tomorrow Never Comes
02. Mud, Blood, & Gold
03. Devil In Disguise
04. New American
05. The Bloody & Violent History
06. Don’t Make Me Do It
07. It’s a Road to Righteousness
08. Live Forever
09. Drop Dead Inn
10. Prisoners Song
11. Magnificent Rogue
12. One Way Ticket
13. Hellbound Train
14. Eddie the Butcher
15. Hear Us Out
16. When The Smoke Clears