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Sgretolati dalle incomprensioni interne nel 2021, i Delain ritornano in scena con una formazione stravolta: oltre all’immancabile genio fondatore, Martijn Westerholt, troviamo due vecchie conoscenze, Sander Zoer e Ronald Landa, ma soprattutto le due new entries nostrane, Ludovico Cioffi al basso e Diana Leah alla voce. Finalmente la band olandese torna in Italia dopo una lunghissima assenza e lo fa in quel di Milano, precisamente alla Santeria Toscana 31, in occasione del “Dark Waters Over Europe Act II 2024”.

Sinheresy 8

Ad aprire la serata di questo freddo martedì, in un locale ancora semideserto, ci pensano i SinHeresy, band power/symphonic da Trieste. Nonostante il pubblico stia ancora lentamente arrivando, la loro breve esibizione infonde un’atmosfera piena di energia grazie alla grinta dei due vocalist e a brani come “Out Of Connection” e alla più recente “Castaways”. I SinHeresy ci servono un bel antipasto che preannuncia una serata tutt’altro che dimenticabile.

Illumishade 5

Il clima cambia decisamente con l’entrata in scena degli ILLUMISHADE, band di Fabienne Ernie e Jonas Wolf, rispettivamente cantante e chitarrista degli Eluveitie. Il loro concerto è un viaggio incredibile, caratterizzato da vari cambi di registro. “ELEGY” e “ENEMY”, singoli tratti dall’imminente full lenght, aprono il loro live portandoci in un mood dai riff pesanti e cupi, i quali si alternano alla potente e dolce voce di Fabienne. A spezzare quell’atmosfera ci sono brani come “Here We Are, “Crystal Silence”, “Cloudreader”, dai toni decisamente più catchy. Qualche brivido ci lascia la performance di Fabienne nell’emozionante ballad “Rise”, nella quale la cantante riesce a toccare tonalità poco note a noi comuni mortali. Il live è concluso da altri tre pezzi tratti da “ECLYPTIC: Wake of Shadows”: “Muse of Unknown Forces”, la folkeggiante “Tales of Time” e dal debut single della band, “World’s End”. È quasi impossibile non restare ammaliati dalla luce degli artisti elvetici che, purtroppo, però si deve spegnere presto dopo solo nove brani. Resta solo l’attesa di poterli vedere in un tour da headliner.

Sono appena passate le 22 quando l’epica orchestrazione di “The Cold” interrompe la lunga attesa dei fan di Westerholt & Co.: è l’ora di entrare nel fantastico regno di Delain. Protagonista attesa è sicuramente Diana Leah che ha il non facile compito di non far rimpiangere Charlotte Wessels. Se già da “Dark Waters” eravamo stati più che convinti dalle qualità della cantante di origini rumene, questo concerto ci ha confermato il suo incredibile talento. Cari/e fan titubanti di questi nuovi Delain, fidatevi di noi, Wessels è solo un capitolo chiuso, bellissimo sicuramente, ma chiuso. Il nuovo è altrettanto valido ed è da folli perderselo. Leah ha fatto sue le storiche canzoni della band senza mai farci rimpiangere quel che è stato. A confermarlo è lo stesso chitarrista Ronald che ringrazia l’Italia per aver “donato” alla band quello che cercava per rinascere.

Delain 4 2

In merito proprio alla setlist possiamo affermare che ha quasi toccato la perfezione attraverso un azzeccato mix, con brani pescati dalla tutta la discografia. Maggior spazio è stato dato all’ottimo “We Are The Others” con ben quattro pezzi. Stesso vale per l’ultimo lavoro targato Delain che, tra le tante cose, ha visto la partecipazione di Paolo Ribaldini, presente anche in questo tour europeo dando sempre più italianità a questa vita nova della band. La voce di Skiltron e Leverage, oltre a cantare la bellissima “Queen of Shadow”, ha preso parte ai vecchi brani registrati ai tempi con Marco Hietala, come “The Gathering”, “Your Body is a Battleground, “Control the Storm” e “Sing to Me”. A tal proposito, resta quasi incomprensibile l’esclusione di “Beneath”, visto la partecipazione in studio proprio di Ribaldini. È comunque un piccolissimo dettaglio che non compromette il nostro giudizio su un live intenso, divertente e appagante come questo.

Il ritorno dei Delain rappresenta un trionfo per tutta la scena symphonic metal. Il concerto di martedì sera ha dimostrato al pubblico italiano ciò che la band rappresenta nel suo panorama di competenza e il valore della nuova lineup, riaccendendo l’entusiasmo tra i fan che aspettavano questo momento da tanto tempo. Dispiace solo per il mancato sold out visto la qualità on stage, ma è comprensibile considerata la data infrasettimanale.

Setlist

The Cold
Suckerpunch
Burning Bridges
The Quest and the Curse
April Rain
Get the Devil Out of Me
Sleepwalkers Dream
Invidia
Queen of Shadow
Your Body Is a Battleground
The Gathering
Don’t Let Go
Moth to a Flame
Not Enough
Mother Machine
Control the Storm
Sing to Me
We Are the Others

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