La rinascita dei Delain per volere del suo fondatore e principale compositore Martijn Westerholt, che è riuscito a ricostruire dalle macerie di una separazione dolorosa e forse necessaria. Il suo racconto ci descrive un presente sereno, ricco di soddisfazione e apre a tanti buoni propositi per il futuro che verrà – in primis, per la data in Santeria Toscana (Milano) del prossimo 30 gennaio.

Ciao Martijn, per prima cosa grazie di essere qui con noi di Spaziorock. Come stai?

Sto bene, grazie per avermelo chiesto. Spero che anche tu stia bene!

Certamente, ti ringrazio! A febbraio 2023 è uscito il nuovo “Dark Waters”. Dopo circa dieci mesi com’è per te il bilancio di questo nuovo disco?

È stato un grande successo, perché ci ha permesso di ristabilirci come band dopo la grande separazione subita nel 2021.

È senza dubbio un disco molto particolare, per la pausa che si era presa la band e per la line up totalmente rinnovata. Come hai vissuto l’uscita di “Dark Waters”? Avevi ansia o timore perchè comunque non poteva essere un album come gli altri?

Principalmente ansioso perché so cosa può fare il potere della musica, e le persone che scrivono la musica per i Delain sono più o meno le stesse. Ciò che ha anche aiutato è che la formazione in realtà non ha subito un rinnovamento totale, dal momento che il nostro chitarrista originale Ronald Landa e il batterista Sander Zoer sono tornati. Sono stati nella band per 5 dei 7 album dei Delain. Quindi non vedevo davvero l’ora di riportare la nuova musica con questa nuova e ristabilita line up.

Si è creata una giusta armonia per lavorare e per stare sul palco? Quanto è stato difficile far accettare ai fan questa scelta e cambiare in maniera così drastica anche e soprattutto dietro al microfono?

Sì, assolutamente. L’armonia non è mai stata migliore di quanto lo sia adesso. Sembra di essere in tournée con amici e famiglia, e questa è una cosa davvero preziosa e speciale. Siamo stati anche davvero commossi dal fatto che la stragrande maggioranza dei nostri fan abbia accolto i nuovi membri della band a braccia aperte. La fanbase dei Delain è sempre stata molto leale, e il fatto che siamo tornati ne è una testimonianza.

Credo che proprio parlando di Diana [Leah], al di là del talento vocale innegabile, sia proprio una persona che si sia saputa calare perfettamente e con grande umiltà nel suo ruolo, conquistando il palco ed il pubblico passo dopo passo, con molta delicatezza, ma allo stesso tempo con talento ed energia. Credi che per una band come la vostra, la voce abbia un ruolo di primo piano?

Non necessariamente. Penso sia normale che il ruolo principale ce l’abbia il songwiter, ma è soprattutto un lavoro di squadra. Innanzitutto deve esserci una buona collaborazione tra l’autore principale ed il frontman (o frontwoman), perché chi canta spesso non è il compositore principale. Sono due mestieri molto diversi. Le persone spesso hanno questa idea romantica che una band provi in un garage e, improvvisando insieme, scriva canzoni. Ma in realtà non abbiamo mai lavorato così, né l’ho sentito o visto accadere con altri musicisti e band. Naturalmente ci sono sempre delle eccezioni, ma in generale non funziona così.

Senza entrare nello specifico di tutti i cambiamenti che sono avvenuti, ti senti ora soddisfatto e contento di come sono andate le cose? Per te personalmente come musicista e compositore dei Delain e come uomo?

Non è stata proprio una scelta che ho fatto. Molte persone pensano che io abbia licenziato gli altri membri della band, ma in realtà non è anadata affatto così. Ci sono stati disaccordi tra me e tre membri della band e con dolore ho persino offerto loro di proseguire con i Delain. Quando si sono resi conto che non erano in grado di farlo se ne sono andati, e con il loro abbandono, anche la nostra cantante Charlotte [Wessels, ndr] ha deciso di andarsene e concentrarsi sulla sua carriera da solista (ironicamente quei membri della band la stanno aiutando in questo adesso). Quando le acque si sono calmate ho deciso di raccogliere i pezzi perché sentivo che i Delain avevano ancora una storia da raccontare musicalmente, e con il team di autori ancora al proprio posto ho visto la possibilità di un progetto con musicisti ospiti. Tuttavia, nemmeno nei miei sogni più sfrenati mi aspettavo che gli ex membri dei Delain mi aiutassero a raccogliere i pezzi, e ora siamo di nuovo una band in tournée. Quindi il sentimento più diffuso è quello di gratitudine.

DelainMilano

Come sono andate le date live fatte sino ad ora? A partire da qualche festival estivo sino alle più recenti indoor? Come è stata la risposta del pubblico?

È stato assolutamente fantastico. Mi sentivo davvero come se fossi tornato e ci sono stati momenti durante il COVID in cui pensavo che questo non sarebbe mai più successo con i Delain. Siamo stati invitati a suonare a festival leggendari come Wacken e Graspop, e abbiamo fatto il tutto esaurito in 8 locali indoor nel Regno Unito, Francia, Germania e Paesi Bassi. Tutto questo grazie ai nostri fan. Hanno cantato insieme tutte le canzoni che abbiamo suonato e abbiamo condiviso momenti davvero speciali con il loro.

Tra pochi giorni tornerete finalmente anche in Italia. Qui siete sempre molto amati. Siete contenti di poter tornare finalmente nel nostro Paese, visto che con Ludovico e Diana avete anche po’ di italianità nella line up!

Assolutamente. Questo lo renderà davvero uno spettacolo molto speciale. Mi divertirò non solo nel vedere la folla, ma anche nel vedere il sorriso sui volti di Diana e Ludovico. Davvero, non vedo l’ora!

Possiamo dire che con “Dark Waters” i Delain hanno avuto una sorta di rinascita. Dove pensi di poter arrivare adesso? Pensi che magari con il tempo possiate raggiungere livelli di successo maggiori, o ti piace anche questa dimensione che state vivendo?

Personalmente adoro questa dimensione del successo, ma c’è sempre spazio per la crescita. È questione di continuare a suonare e a fare nuova musica. Questo accadrà automaticamente, come mi è stato permesso di testimoniare durante il mio periodo con i Within Temptation e poi sempre con i Delain negli anni precedenti.

Durante il periodo del Covid, e dello stop forzato della musica, si era molto ipotizzato su come sarebbe stato il futuro e la ripresa delle attività. Ora che tutto è ripreso alla normalità, che differenze hai potuto trovare, se ne hai riscontrate?

Trovo che è diventato un mondo più difficile e più complicato per i musicisti. Soprattutto per quando si è in viaggio in tour, semplicemente perché i costi sono aumentati così tanto che per alcuni è qualcosa che purtroppo non è più sostenibile. Quindi la posta in gioco è aumentata. Ma fortunatamente vedo anche molte band che accettano la sfida. Personalmente ho anche imparato a non dare per scontata questa vita. Potrebbe finire prima che tu te ne accorga, quindi bisogna godersi ogni momento, le cose grandi ma anche quelle piccole quando sono lì.

Cosa ci dobbiamo aspettare dai Delain per il prossimo futuro?

Più album, più musica, più tour e una continua sfida alla creatività!

Grazie mille per essere stato con noi. Vuoi mandare un saluto ai vostri fan italiani?

Vorrei ancora una volta cogliere l’occasione per ringraziare le persone che ascoltano la musica dei Delain per il loro supporto e l’amore nei nostri confronti. Significa tutto per noi! Speriamo di poter tornare molte altre volte da voi per momenti davvero rock!

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