Darker White
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Fever 333 – DARKER WHITE

Pulled up outside in an all-black ride
Screaming “333” til’ the day we die
There’s a fever coming

La commistione di arte e politica non fa per tutti. Da una parte, ci sono coloro che usufruiscono della prima come mezzo di svago e quindi preferiscono, anzi, pretendono di non dover impegnare anche in questo caso il proprio pensiero critico sul mondo. Dall’altra, ancora più pericolosi per gli artisti, ci sono coloro con valori e ideali diversi, in contrasto con ciò che l’opera comunica e che quindi potrebbero sentirsi offesi dal messaggio. Perciò, la strada dell’arte impegnata a livello politico è molto rischiosa e decidere di percorrerla richiede coraggio.

Il coraggio sicuramente non manca a Jason Aalon Butler, mente dei Fever 333, che torna quattro anni dopo “Wrong Generation” con un nuovo disco e una nuova formazione. Dopo l’abbandono di Stephen Harrison ed Aric Improta – che hanno appena debuttato con il loro nuovo progetto, House of Protection – il cantante losangelino ha reclutato Brandon Davis (chitarra), April Kae (basso) e Thomas Pridgen (batteria, ex-The Mars Volta) e si è messo subito al lavoro su nuova musica. Il primo estratto di questo nuovo quartetto è stato “$WING”, molto vicino alle ultime tendenze del metal moderno (vedasi i Falling in Reverse). Ritornello molto melodico, sezione double tempo, sezione breakdown, tutti elementi che presi singolarmente non hanno un cattivo sapore, anzi, ma messi insieme così alla rinfusa creano solo una gran confusione e, come per la band di Radke, fa spuntare qualche interrogativo sulla vera anima artistica.

Per fortuna, ascoltando tutto “DARKER WHITE”, possiamo consolarci constatando che sono pochi i punti così critici. La poetica rap in chiave rock di “NOSEBLEEDS” scricchiola un pochino; “NO HOSTAGES” poteva essere uno dei brani migliori del disco con qualche accortezza in più, con qualche gioco di dinamica che invece viene impedito da Butler con le vene perennemente pulsanti (il riff di Davis rimane comunque molto efficace). “MOB MUSIC PT 2”, oltre a ricordare un po’ troppo Eminem, ha la semplice colpa di essere la traccia conclusiva, quando si poteva selezionare un finale migliore.

“MURDERER” è invece un esempio di buon arrangiamento: per quanto nel ritornello ricordino un po’ troppo The Used, l’indole rapcore fuoriesce senza intoppi. “DESERT RAP” presenta ancora un ritornello troppo simile ad altri artisti, ma le strofe reggono bene il gioco. Così come in “HIGHER POWER”, 2 minuti e 43 secondi di mazzate sui denti che evidenziano le radici dei Fever nel gruppo di Tom Morello.

Punto in comune con i dischi precedenti rimangono le collaborazioni per quanto riguarda produzione – che però vede il cantante più presente questa volta – e scrittura: Mike Shinoda, Colin Brittain, Travis Barker, John Feldmann, Shaun Lopez… Ciò che contraddistingue “DARKER WHITE” è sicuramente una maggiore inclinazione verso il mondo hip hop: “DOA”, “TOURIST”, “NEGLIGENCE” potrebbero benissimo essere singoli da superstar, con tanto di beat interessanti e prodotti perfettamente. Butler e i suoi amici si sono sbizzarriti in sala regia anche sulle tracce più miste, come “PIN DROP”, che offre continui spunti all’ascoltatore tra suoni elettronici e percussioni.

L’ex frontman dei letlive., nonostante il suo curriculum e le sue esibizioni dal vivo dicano tutt’altro, ha completato la sua metamorfosi in rapper a tutto tondo. Che si tratti di pezzi più conscious (“BULL AND A BULLET”) o più hardcore (“DO OR DIE”, che tra l’altro sforna un finale rock completamente a sorpresa), la sua attitudine è sempre correttamente inserita nella cornice del brano. In “NEW WEST ORDER” racconta la sua storia fin dalle origini, senza tralasciare accostamenti temerari (“Rocking Tupac tees and bumping Morrissey”) e invettive agli ex colleghi (“Yeah, I lost a couple Homies, jealousy’s a bitch/Muhfuckas all mad knowing I won’t quit”). La parte impegnata a livello sociopolitico, per riprendere il discorso aperto all’inizio, è disseminata un po’ ovunque: “BULL & A BULLET” (“One nation under God but there’s 2 Americas”), “HIGHER POWER” (“If we are born equal, how can someone be illegal?“), “NO HOSTAGES” (“If guns don’t kill people and people kill people/Then guns don’t kill people, cops kill people“) e così via.

“DARKER WHITE” è la visione del mondo da parte di Jason Aalon Butler, un mondo fatto di ingiustizie e violenza, ma anche un mondo che cerca di rialzarsi e di lottare per cambiare le cose. Qualcuno raccoglierà il suo messaggio?

Tracklist

01. NEW WEST ORDER
02. HIGHER POWER
03. BULL & A BULLET
04. NO HOSTAGES
05. $WING
06. MURDERER
07. TOURIST
08. NOSEBLEEDS
09. DO OR DIE
10. NEGLIGENCE
11. DESERT RAP
12. DOA
13. PIN DROP
14. MOB MUSIC PT 2

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