Il 20 marzo del 1976 Chester Bennington nasceva a Phoenix, Arizona. In quello che sarebbe stato il giorno del suo quarantasettesimo compleanno, abbiamo voluto omaggiare e contribuire a mantenere vivo il ricordo di Chester attraverso il modo più efficace che conosciamo, la musica. Proprio per questo abbiamo creato una playlist che non fosse un semplice best of o una raccolta sparsa delle nostre canzoni preferite, ma una sorta di percorso che vuole riflettere – per quanto possibile – tutte le tappe della carriera ventennale di una delle voci più celebri degli anni Duemila: gli esordi coi Grey Daze, i grandi successi e qualche perla passata in sordina dei Linkin Park, il side-project Dead By Sunrise, le collaborazioni con pezzi da novanta come Carlos Santana e Mark Morton e tanto altro ancora.

Le cose da dire al riguardo sarebbero tante e la maggior parte sono state ripetute molte, forse troppe volte: il rischio di fare un puro esercizio di retorica è davvero alto. In più, almeno per chi scrive, è davvero difficile mantenersi imparziali quando si parla di Chester. Per tutti questi motivi è così complicato buttare giù dei pensieri senza scadere in cose dette e ridette, nel banale e nella trappola di una vuota retorica. Ciononostante, è anche opportuno tenere a mente di chi si sta parlando, di cosa ha fatto e di cosa ha rappresentato: per tanti, Chester Bennington era più di un buon cantante, era quella persona che spesso e volentieri riusciva a veicolare in maniera potente e diretta quei sentimenti che non si riuscivano ad esprimere facilmente, quella persona che sapeva trovare le parole giuste e talvolta anche il modo migliore per esprimerle.

Con la speranza di farvi cantare a squarciagola, scatenare e, perché no, scoprire qualche nuova canzone da ascoltare fino alla noia, non ci rimane altro da dire se non buon compleanno Chester, ovunque tu sia, e grazie di tutto.

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