Lo scorso anno Nino Dani, giovane artista albanese il cui sound è particolarmente influenzato da goth rock e dal metal, ha pubblicato il suo primo EP “On The Surface”. Abbiamo avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con l’artista e farci raccontare qualcosa in più su come sia nata la sua passione per il genere e sulla scena musicale albanese, oltre a qualche curiosità in più sul suo EP.

Ciao Nino! Prima di tutto benvenuto su SpazioRock! Direi di partire dal principio: quand’è che hai iniziato a fare e scrivere musica?

Ho iniziato a fare musica quando avevo 7 anni. Ho iniziato suonando il piano e prendendo lezioni per un paio di anni, poi durante l’adolescenza, verso i 12 anni, ho iniziato a suonare la batteria. Successivamente ho iniziato a suonare la chitarra e a fare pratica con la voce, come autodidatta.

Tu fai goth rock e provieni dall’Albania. Ci diresti qualcosa in più sulla scena musicale goth rock nel tuo Paese?

Al momento la scena goth rock albanese non è così attiva come dovrebbe essere e c’è una mancanza di musica originale e composizioni proprie. Ci sono davvero poche band o artisti che sono attivi e propongono qualcosa di loro. In generale la scena rock è abbastanza piccola, i posti dove poter suonare ed i concerti sono sempre meno.

L’anno scorso hai pubblicato il tuo EP “On The Surface”. Ci diresti qualcosa in più a riguardo?

“On The Surface” è un EP di quattro tracce ed è il mio primo EP in assoluto. Sembra che sia andato abbastanza bene considerato il numero di feedback positivi che ho ricevuto.

Com’è stata la risposta alla tua musica fino ad ora?

È stata parecchio positiva fino ad ora. Ci sono state diverse persone in tutto il mondo a cui è piaciuta la mia musica e che mi hanno mandato dei messaggi a riguardo. Certo non sono milioni, ma considerato il fatto che sono relativamente “nuovo” nell’industria musicale è abbastanza per me al momento e non è una cosa che possa dare per scontata.

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Hai lavorato con John Fryer, che precedentemente ha lavorato con artisti come Depeche Mode, HIM e Radiohead. Potresti dirci qualcosa in più su questa collaborazione? Com’è nata?

Non ho mai incontrato John di persona. Abbiamo sempre lavorato online e ci ha messo in contatto un amico in comune. Ho scritto a John e gli ho mandato la mia musica, a lui è piaciuta e abbiamo iniziato la collaborazione. Sono tre anni ormai che lavoro con lui.

Qual è il tuo background musicale? Quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato la tua musica ed i tuoi gusti e perché?

Quando ero bambino ero abbastanza vicino al black e al thrash metal, mio padre l’ascoltava parecchio e quindi avevamo molti album di quel genere a casa. Nei primi anni ascoltavo perlopiù black e nu metal, band come Gorgoroth, Burzum, così come gli Slipknot. Joey Jordinson è stato il motivo per cui ho iniziato a suonare la batteria. A fine adolescenza ho iniziato ad ascoltare più goth metal come i Type O Negative, The 69 Eyes, HIM e credo che la mia voce si presti meglio a questo genere.

Con quali artisti ti piacerebbe collaborare e perché?

Per il momento non ho mai pensato ad una collaborazione, non ho idea riguardo a chi, ma probabilmente mi piacerebbe una cantante donna con una voce molto femminile, che credo si sposerebbe bene con la mia voce più bassa/baritona.

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Com’è il tuo processo di scrittura? Da che cosa parti?

Perlopiù ho la “scintilla” in qualche secondo mentre suono e solitamente finisco di scrivere la canzone in 5 o 10 minuti. Dopo vedo se voglio cambiare qualche piccola cosa nel testo o nell’armonia, ma solitamente è un processo davvero molto breve, che viene fuori senza motivazioni particolari.

I testi sono influenzati da tue esperienze personali?

Sì, tutti i miei testi sono influenzati da esperienze personali. Di solito ho una frase chiave nella mia testa e ci costruisco intorno tutto il testo.

Quali sono i tuoi piani per il futuro? Stai lavorando a nuova musica?

Al momento sto finendo un nuovo singolo e credo che inizierò una nuova serie di singolo durante tutto l’anno.

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