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NUOVE USCITERECENSIONI

Pirate Queen – Ghosts

Esiste, in ambito heavy, un cospicuo numero di gruppi che si dedica a tematiche piratesche, pari, probabilmente, alla quantità di dobloni d’oro reperibili all’interno di uno scrigno lasciato a marcire per secoli sulla spiaggia di un’isola deserta. Gli assalti degli antesignani Running Wild e le scorrerie successive di Alestorm e Swashbuckle rappresentano le imprese migliori di una corrente che, almeno sino a oggi, mancava di una formazione di sole donne capace di creare una mitologia corsara tutta al femminile, seguendo un po’ la scia del film di Renny Harlin “Cutthroat Island” (1995). Le Pirate Queen, a tal proposito, vanno quindi a colmare un vuoto di genere, entrando a piè pari, attraverso il debut album “Ghosts” e il suo artwork fumettistico, in un contesto, per iconografia e narrativa, di quasi totale appannaggio maschile. Un lavoro carico di premesse se non allettanti, perlomeno ricco di curiosità da soddisfare.

Un combo, infatti, che, formatosi nel 1523, utilizza armi Epic Armoury, calza stivali Museum Replicas e ama trascorrere le vacanze all’Insomnia Hotel, asserzioni e azioni in pieno role-playing game, può soltanto suscitare una grande empatia, con l’aspetto ludico dell’operazione messo in primo piano per stornare eventuali e poco cordiali motteggi. Dall’ottica strettamente musicale, però, la band, più che afferire al pirate metal stricto sensu, si fa veicolo di un symphonic power dal taglio fantasy e dalla produzione argentina, che guarda ai vecchi Nightwish come influenza principale e avvicinandosi a entità quali Frozen Crown e Visions Of Atlantis specialmente per la voce dalle inclinazioni epic/gothic di una bravissima Anna Maria Rose.

Un album, in fin dei conti, canonico e parzialmente anacronistico, intriso di melodie e refrain orecchiabili, con chitarroni massicci stile Manowar a indurire alcuni tratti e una sezione ritmica di grana grossa a dirigere e variare il ritmo dei pezzi, con testi che, servendosi di appigli cinematografici e di qualche rimando storico reale (le vicende dell’esploratore iberico Lope De Aguirre), ricostruiscono, in maniera leggera e romantica, l’universo disneyano dove si muovono i personaggi interpretati dalle cinque signore degli oceani. Il full-length, dunque, racconta di un’isola sita nel Triangolo delle Bermuda, Lyxios, governata, secondo giustizia ed equità, da Her Majesty Maria Aurea, Destiny Grieflord, Victoria Pearl Fata-Morgana, Luna Lyss Shin e Raindrop Oceanus, ciascuna provvista di specifiche abilità e protagoniste di peripezie dentro e fuori i confini del loro immaginifico regno.

Tra dichiarazioni di guerra a convogli marittimi internazionali (“Pirates From The Sea”), evocazioni di spiriti demoniaci (“Ghosts”), anthemici miraggi di fontane auree (“In The Search Of Eldorado”), benedizioni di navi (“Santa Lucia”) e scaramucce in mid-tempo (“Open Fire”), i brani scorrono prevedibili e simpatici, con passaggi in spoken word che ricordano il picchiaduro per console “Soulcalibur”, mentre la presenza dei sintetizzatori, deputati a riprodurre il suono di violino, violoncello, fisarmonica e ghironda, conferisce all’atmosfera generale sfumature di plasticoso folk esotico. Per quanto scolastica e innocua, la qualità della musica in sé non costituisce il peccato massimo del disco, responsabilità che ricade, invece, su una scaletta risicata, complici un superfluo interludio (“Siren’s Tears”) e due versioni, l’una radiofonica e l’altra strumentale, della title track. Chiamarlo EP avrebbe giovato, e molto, alla causa di queste amabili avventuriere, evidentemente a corto di idee a livello compositivo.

Qualora scorgiate una nave sconosciuta all’orizzonte, ricordatevi che non si tratta né della Perla Nera di Jack Sparrow né della Queen Anne’s Revenge di Barbanera, ma della fregata delle Pirate Queen, la cui bandiera sventola al vento sulle note di “Ghosts”, promettendo favori e prosperità di fronte a un’accoglienza pacifica e rispettosa. Che arranchi e quasi affondi al momento di attraccare, rivelando una friabile natura di cartapesta, non contraddice, comunque, le buone intenzioni dell’equipaggio.

Tracklist

01. Pirates From The Sea
02. Siren’s Tears
03. Ghosts
04. In The Search Of Eldorado
05. Santa Lucia
06. Open Fire
07. Ghosts – Radio Edit
08. Ghosts – Instrumental

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