NUOVE USCITERECENSIONI

LIVLØS – And Then There Were None

Livløs, senza vita. È così che si presenta al mondo il quintetto danese di Aarhus, con un nome che toglie il fiato, così come l’artwork del loro secondo full length, dominato da un dirompente tristo mietitore, governatore di un paesaggio devastato. A tre anni dal notevole debut “Into Beyond”, i LIVLØS individuano il successore nel cupo “And Then There Were None”, primo album sotto il prestigioso marchio Napalm Records. “Watch the sky, watch as she cries acid tears of blight”: non sono di certo tematiche confortevoli quelle che emergono dal freddo fiume lirico che Niklas Lykke riversa in musica, parole angoscianti sputate fuori tramite un tempestoso connubio di scream e growl ferali.

I LIVLØS sono figli di anni ardenti di death metal, delle sue evoluzioni, delle sue infinite venature: una title track apripista fulmina qualsiasi preconcetto, una cavalcata acida che deve molto ai Carcass di “Heartwork” e all’affilatissimo fracasso strumentale degli At The Gates. La proposta dei danesi non è altro che chirurgico death metal affetto da quella leggera inclinazione melodica che in pochi hanno saputo bilanciare bene con la pesante cupezza del genere. Le pelli di Thomas Dannemand Jensen implorano pietà durante l’esecuzione delle violente “Serpentine Supremacy” e “Pallbearer”, quest’ultima spezzata in due blocchi marmorei da un intermezzo buio di soli blast beat e colpi di basso e riportata in vita da un ottimo assolo di Franz Aleksander Posch .

La strumentale “Kistefjael” apre le acque di un mare tempestoso, sezionando l’album in due parti complementari, “Drenched In Turmoil” prosegue il lavoro delle tracce precedenti mentre “Seize The Night” aumenta i giri toccando ritmi più fedeli al thrash. La conclusiva “The Purest Black”, secondo singolo estratto dall’album, richiama le tenebre a splendere con un mid tempo pachidermico, punto di rottura definitivo di un’atmosfera già messa a dura prova.

Il primo passo verso il grande pubblico non è mai semplice, ma i LIVLØS lo compiono con gran coraggio e con una maturità da grandi nomi. Il melodic death metal di “And There Were None” convince e anche tanto: il quintetto danese maneggia gli strumenti in modo ottimale, sfornando una prova tecnica lodabile. Consci del fatto che c’è ancora molto da migliorare, soprattutto per quanto riguarda la ricerca di un’identità ben più marcata, unica e meno derivativa, i LIVLØS hanno tutte le carte in regola per inserirsi, silenziosi come serpenti, tra i big della scena.

Tracklist:

01. And Then There Were None
02. Serpentine Supremacy
03. Mortal Severance
04. Pallbearer
05. Kistefjael
06. Drenched In Turmoil
07. Seize The Night
08. Gallows
09. The Purest Black

Comments are closed.

More in:NUOVE USCITE

0 %