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Il sogno di una notte di inizio estate arriva al Rock in Roma, in un’afosa serata di fine giugno. Camice a fiori, ventagli in mano, occhiali da sole in testa. No, non è l’inquadratura di un film di Paolo Sorrentino, ma l’Ippodromo delle Capannelle che aspetta una ventata d’aria fresca, quella che stanno per portare i Nu Genea, il duo di dj e produttori napoletani – di stanza a Berlino – che in pochi anni ha conquistato l’Europa con il suo sound sofisticato e al contempo familiare, che spazia da sonorità elettroniche a elementi jazz, funk, disco e afrobeat. Un sound che ha convinto anche il geniale Tony Allen a collaborare con il duo partenopeo in passato.

Alle 22 circa inizia la festa. I Nu Genea in piena formazione fanno il loro ingresso per due ore di musica non-stop, di travolgente energia latina. Facciamo infatti il nostro ingresso nel “Bar Mediterraneo”, come il nome del loro ultimo album in studio (finito direttamente nella lista dei migliori album del 2022), un luogo dove abbandoniamo ogni preoccupazione, dove lasciarci andare all’espressione della propria unicità e dove essere italiani non è mai stato così bello. I musicisti e DJ Massimo Di Lena e Lucio Aquilina, con la loro operazione di recupero, riscoperta e attualizzazione del canzoniere partenopeo, rivisitano e omaggiano la musica popolare napoletana in “Vesuvio”, la tradizione della tamurriata dell’entroterra degli anni ’70 in “Obsession” e l’italo disco nella sua forma migliore nella megahit “Tienaté”. E se il termine “Nu Genea” significa “nuova nascita”, la loro missione è abbastanza chiara: portare nuova linfa vitale alla musica napoletana. Il successo europeo raccolto dal duo dimostra che nomen omen. La Napoli che i Nu Genea cantano e suonano è una Napoli che evita le etichette e fugge dai riflettori, superando i soliti cliché sulla città. È una Napoli che conserva una magia inestimabile.

Durante la loro performance sul palco del festival ospitato all’Ippodromo delle Capannelle, il gruppo partenopeo incanta e affascina oltre 5.000 spettatori paganti. I Nu Genea uniscono tutti: nord e sud, destra e sinistra, i fashionista, i radical chic e chi sulla musica non ha pretese. Le loro melodie sofisticate offrono un rifugio per i giovani allergici alle hit di classifica, che forse sono cresciuti ascoltando i dischi di Pino Daniele e degli artisti del Neapolitan Power, che della musica ne amano il potere passionale, quell’energia che porta tutti sulla pista da ballo, esattamente come i loro genitori negli anni ‘80. Ma non solo i giovani, anche molti adulti si lasciano coinvolgere, tra appassionati e studiosi della tradizione musicale napoletana e semplici curiosi. Molte le magliette del Napoli, campione d’Italia per la terza volta, trentatré anni dopo l’ultima, simboleggiando il momento d’oro che la città sta attraversando in tutti i settori artistici – dal successo commerciale di “Mare fuori” fino al film “È stata la mano di Dio”, il canzoniere di Liberato – e non solo.

Di Lena e Aquilina, entrambi talentuosi alle tastiere, sono accompagnati dalla carismatica cantante Fabiana Martone, dal chitarrista Marcello Giannini, dal bassista Paolo Petrella, dal batterista Andrea De Fazio, dal percussionista Paolo Bianconcini, dal sassofonista e flautista Pietro Santangelo e dal cantante e musicista tunisino Marzouk Mejri. Il concerto si distingue per un elevato valore tecnico, con esibizioni ricche di improvvisazione e virtuosismo che, tuttavia, non sono mai fine a sé stessi. Ogni musicista ha il suo momento per esprimersi con assoli cuciti addosso ad ognuno, donando nuova vita ad ogni strumentale, dando sempre qualcosa di nuovo da ascoltare e su cui ballare.

La musica dei Nu Genea è quella che ci porta un po’in America Latina, un po’ in Africa, sembra fare il giro del mondo, ma finisce sempre alle pendici del Vesuvio. Suonano la canzone napoletana con classe, eleganza e calore, e la risposta del pubblico è più che generosa. Un pubblico che apprezza un sound veramente fresco, capace di far incontrare Giorgio Moroder, gli Chic, Jamiroquai e Pino Daniele. Il risultato è la band italiana più internazionale che ci sia sul panorama, con buona pace delle aspiranti superstar che cantano in inglese e provano a quasi a nascondere un’italianità di cui il gruppo partenopeo si fregia. Napoli Segreta ne sarebbe fiera. Quella che va in scena è musica live allo stato puro, nella sua forma più autentica, un viaggio etnomusicale alla scoperta dell’italianità incarnata attraverso il simbolo della città di Napoli e delle mille tradizioni che porta con sé. Non possiamo fare altro che ballare.

Setlist

Vesuvio
Parev’ ajere
Praja Magia
Bar Mediterraneo
Nuova Napoli
Rire
Tienaté
Doje Facce
Obsession
Disco Sole
Amore
Je vulesse

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