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Poppy – Flux

Forse potrebbe sembrare una perfetta e delicata bambola di porcellana, ma diffidate dalle apparenze, perché Poppy è molto di più. Moriah Rose Periera, nata a Boston ma di origini latino-americane, nell’ultima parte della sua carriera ha fatto un grande passo in avanti rispetto ai precedenti “3:36 (music to sleep to)” (2016) e “Poppy.Computer” del (2017), consapevole del fatto che sarebbe stato difficoltoso dare la giusta sferzata alla propria carriera continuando a produrre quel tipo di musica. Così nel 2020, come un fulmine a ciel sereno, arriva la firma con Sumerian Records e l’album “I Disagree”, con cui la cantante svela al mondo il suo lato metal dirompente e senza moderazione. A distanza di un anno, continuando a percorrere la stessa scia, Poppy decide di andare oltre: nasce così “Flux”.

Fin dalla title track, posta in apertura, il lavoro prende nuove direzioni, ricordando comunque sonorità familiari: il pezzo è costruito sui contrasti, così come il video, ambientato in un mondo magico pieno di rosa, glitter e animali fantastici, nettamente in contrasto con le distorsioni della traccia. Tra tutti gli stili e i marchi di fabbrica visti nelle pubblicazioni precedenti (si viaggia dal pop al metal senza soluzione di continuità), forse, a sorprendere maggiormente è una rinnovata componente rock, che prende il sopravvento in “Lessen The Damage” (che richiama inizialmente i Green Day) e “Her”, brani che permettono di scoprire un lato nascosto della cantante.

L’album è costruito sui contrasti e in mezzo a brani energici, c’è spazio anche per un ritorno alle origini puramente pop con “So Mean”, che contrappone l’apparente delicatezza della musica ad un testo capace di colpire nel profondo, senza moderazione alcuna (“Everyday I wake up it’s a struggle”). “On The Level” e “Hysteria” riprendono le stesse atmosfere, diventando via via più aggressive dal punto di vista musicale, grazie alle roboanti chitarre nella prima ed al finale esplosivo della seconda. La dicotomia fra delicatezza e noise continua in “Bloom”: anche il fiore in apparenza più fragile, riesce a sbocciare in ogni avversità. L’album si conclude con la ballad “Never Find My Place”, che emana una dolce serenità nell’accettazione dell’impossibilità di trovare un posto adatto nel mondo.

“Flux” è un album solido e completo che riesce ad esprimere alla perfezione la personalità poliedrica di una cantante come Poppy. L’artista non si fossilizza su un unico genere, ma cerca sempre di sperimentare e andare oltre i propri confini, verso un Paese delle Meraviglie ancora tutto da scoprire.

Tracklist

01. Flux
02. Lessen the Damage
03. So Mean
04. On the Level
05. Hysteria
06. Her
07. Bloom
08. As Strange As It Seems
09. Never Find My Place

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