NUOVE USCITERECENSIONI

The Pretty Reckless – Other Worlds

“Death By Rock and Roll” germogliava in un periodo durissimo per i The Pretty Reckless, reduci da un doppio lutto – Chris Cornell prima, il producer Kato Khandwala dopo – che ha minacciato seriamente le fondamenta della band statunitense, devastata, forse, nel punto più delicato della sua carriera. Eppure, le classifiche parlano chiaro: l’album ha stravolto i pronostici, rivelandosi il lavoro meglio orchestrato della giovane compagine capitanata da una Taylor Momsen sempre più padrona dei propri mezzi vocali. È a due anni di distanza che il nuovo full length dei The Pretty Reckless affaccia la testolina sul panorama rock odierno: non un vero e proprio LP, nonostante si presenti come tale, ma una raccolta di cover e alternate versions che sembra proprio figlia del periodo pandemico, o almeno in parte.

Alcuni estratti di “Other Worlds”, difatti, vengono ripescati dalle sessions online svoltesi durante il periodo clou del covid, vedasi la cover solo chitarra e voce di “Halfway There” dei Soundgarden, con Matt Cameron alla sei corde – che già aveva collaborato assieme a Kim Thayil e Tom Morello in “Death By Rock and Roll” – oppure la toccante riproposizione, con il prezioso aiuto di Alain Johannes, di “The Keeper” di Chris Cornell. La band di Seattle – a cui i Nostri aprivano i live shows proprio nel tragico 2017 – così come il suo indimenticabile frontman, occupano gran parte dello spazio musicale di “Other Worlds”, riemergono nell’acida cover di un classico come “Loud Love”, compito complesso, ma svolto egregiamente dalla voce calda e roca della Momsen e dalle rasoiate distorte di chitarra, unico episodio “spinto” della raccolta.

È l’acustico, infatti, a dominare l’ultimogenito di casa, un acustico che brilla in “Quicksand” – splendido l’accompagnamento al piano di Mike Garson – ma che fa più fatica ad attecchire sui pezzi di origine più rock-oriented (“Only Love Can Save Me Now” e “Death By Rock and Roll”) e nella già di per sé lenta “Harley Darling”. Interessante, invece, la prova in “25”, con un solitario pianoforte a dare sfogo alle malinconiche lyrics della frontwoman, una resa alternativa dall’aria più cupa e penetrante, decisamente opposta ad un remix di “Got So High” dalle spompe atmosfere dreamy. “Got So High” che, tra l’altro, viene riproposta a conclusione dell’ascolto in una album version già presente nel precedente lavoro in studio: decisione francamente discutibile.

“Other Worlds” si erge su una struttura eterogenea probabilmente voluta che allontana il lavoro dalla forme più definite di un full length, avvicinandola più ad uno scompigliato mix di b-sides. Sarebbe stato, probabilmente, più fruibile scaglionare in diversi EP il contenuto del disco, magari raggruppando le tracce comuni e conferendo maggior ordine al tutto, ma in fin dei conti l’ascolto scorre senza intoppi, con qualche highlight e anche con qualche momento più scialbo. Non il lavoro più adatto per approcciarsi alla musica dei The Pretty Reckless, ma una sfiziosa selezione per i fan più incalliti, con all’interno degli splendidi rimandi all’immortale sound di Chris Cornell e della sua leggendaria band.

Tracklist

01. Got So High (Remix)
02. Loud Love
03. The Keeper (feat. Alain Johannes)
04. Quicksand (feat. Mike Garson)
05. 25 (Acoustic)
06. Only Love Can Save Me Now (Acoustic)
07. Death By Rock and Roll (Acoustic)
08. Halfway There (feat. Matt Cameron)
09. (What’s So Funny ‘Bout) Peace, Love And Understanding
10. Harley Darling (Acoustic)
11. Got So High (Album Version)

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