thunder live at islington academy recensione
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Thunder – Live At Islington Academy / Live At Leeds

Ci sono band che, per una ragione o per un’altra, hanno raccolto molto meno di quanto seminato. Un album sfortunato, la lunga degenza di uno o più membri o il semplice essere nati in un periodo troppo “affollato” da grandi gruppi; non importa la qualità dei lavori in studio, non importa l’energia sprigionata nei live: le ragioni di cui sopra andranno a collocarti sempre nelle seconde file, quelle che contano, ma sempre di meno rispetto a chi ti sta davanti. Ebbene, i Thunder sono il perfetto esempio di quanto finora detto.

I britannici, a lungo considerati i perfetti eredi dei mostri sacri dell’hard rock, non ne hanno mai veramente raccolto il testimone, anche a causa di vari “incidenti di percorso” che ne hanno rallentato la carriera, tra cui il cancro di Ben Matthews ed il temporaneo scioglimento ad inizio del 2000. In ultimo, l’ictus che ha colpito il frontman Danny Bowes ha costretto i Thunder ad un ulteriore stop, il che ci porta a questa doppia release oggetto di recensione.

Live At Islington Academy” e “Live At Leeds” sono due live album risalenti, rispettivamente, al 2006 ed al 2015. Considerando che, in periodo di pandemia, i Thunder avevano pubblicato ben due dischi in studio (“All the Right Noises” nel 2021 e “Dopamine” nel 2022), la domanda che ci poniamo è una soltanto: c’è veramente bisogno di questi due live dei Thunder? Essendo a conoscenza dei problemi di salute che terranno il cantante momentaneamente fuori dalle scene, la risposta non può che essere affermativa.

“Live at Islington Academy”, giusto per dare qualche cenno storico, vide la band britannica come ospite a sorpresa ad un evento di natale di Planet Rock Radio; proprio in base a quanto ora detto, il minutaggio del disco in questione è di poco superiore ai 60 minuti, ma perfettamente sufficienti a dimostrare la caratura dei Thunder ai circa 800 presenti. La band si impadronisce subito del palco e, con pezzi come “Loser” e “River of Pain”, si mostra subito in forma smagliante, con un David Bowes in stato di grazia e con la coppia d’asce Matthews / Morley leggermente più distorte e “pesanti” del solito, ma capaci di sprigionare tutte le venature hard rock e, soprattutto, blues che hanno reso celebri londinesi.

Il sound maggiormente spigoloso ed aggressivo non è di ostacolo, ma anzi, riesce a garantire maggiore mordente a pezzi già molto energici come “Can’t Keep a Goodman Down”, “The Devil Made Me Do It” e la stessa “Robert Johnson’s Tombstone”, titletrack dell’omonimo album pubblicato appena qualche mese prima del live in questione. Ovviamente non possono mancare momenti più intimi, come “Love Walked In” e “Low Life in High Places”, in cui Bowes sale letteralmente in cattedra e, con la sua voce calda e suadente, fa letteralmente pendere il pubblico dalle sue labbra, spingendolo in molti casi a cantare intere sezioni della scaletta, arrivando quasi a sovrastare la stessa band (anche grazie alla conformazione più “raccolta” della location).

“Backstreet Symphony”, “I Love You More The Rock’N’Roll” e “Dirty Love” chiudono uno show energico e convincente, quelli di cui solo una grande band è capace, quelli che fanno alzare la temperatura, quelli a cui sarebbe bello assistere in prima fila. Probabilmente gli 800 presenti alla Islington Academy non potevano scartare un regalo di natale migliore.

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Il secondo live album differisce per diversi aspetti dal suo predecessore. Siamo nel 2015, è appena uscito “Wonder Days” e Ben Matthews è guarito dal cancro che lo aveva tenuto fuori dalle scene; in poche parole: i Thunder sono tornati in piena forma. La location scelta è la First Direct Arena di Leeds, molto più capiente della venue dello show di cui prima e la scaletta, inutile dirlo, è molto più nutrita.

Va da sé che “Wonder Days” la farà da padrone nella scaletta, aprendo le danze con la titletrack e venendo eseguito per quasi i due terzi. A differenza di quanto sentito nel precedente album, le chitarre sono meno taglienti (ma non per questo meno impattanti) e la loro collocazione, in fase di missaggio, su due diversi canali premia l’arrangiamento dei singoli brani all’orecchio dell’ascoltatore.

Ancora una volta non si può che prendere atto dell’enorme caratura di Daniel Bowes come frontman e mattatore; anche se in questo caso è leggermente meno comunicativo, non perde occasione per avvincere il pubblico e farlo cantare sulle note di “Resurrection Day”, dal forte sapore Journey, e complimentandosi con i presenti per la performance offerta.

“Wonder Days” è un album che si presta perfettamente ad essere eseguito dal vivo, e l’audience viene trasportata dalle note di pezzi come “Black Water” e la ballad “Broken”. Non mancano ovviamente brani dagli acclamatissimi primi tre dischi del quintetto britannico: “River of Pain”, “Empty City”, “Backstreet Symphony”, sono pezzi che non possono mancare ad un concerto dei Thunder e che scatenano un pubblico che non desidera altro. “The Devil Made Me Do It” è un’altra hit immancabile, così come il poker d’assi “I Love You More Than Rock’N’Roll”, “Low Life In High Places”, “Higher Ground” e “Dirty Love” rappresenta il perfetto commiato ad un pubblico caldo e partecipe dalla prima all’ultima nota.

Non ci è dato sapere quando potremo mettere le mani su nuovo materiale targato Thunder e, soprattutto, quando potremo nuovamente vedere Bowes, Matthews e soci on stage, ma questi due live album, oltre a mantenere alto il nome di una grande band, restituiscono all’ascoltatore un’energia che non può essere limitata al cono di uno speaker domestico, ma che deve sprigionarsi sulle assi di un palco: perché quello è il posto che spetta ai Thunder.

Tracklist

Live At Islington Academy

01. Loser
02. River Of Pain
03. The Devil Made Me Do It
04. Low Life In High Places
05. Robert Johnson’s Tombstone
06. You Can’t Keep A Good Man Down
07. Love Walked In
08. Backstreet Symphony
09. I Love You More Than Rock’N’Roll
10. Dirty Love

Live At Leeds

Wonder Days
River Of Pain
Black Water
Resurrection Day
Broken
The Devil Made Me Do It
Empty City
Backstreet Symphony
I’ll Be Waiting
The Thing I Want
When The Music Played
Love Walked In
I Love You More Than Rock’N’Roll
Low Life In High Places
Higher Ground
Dirty Love

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