Visions Of Atlantis Pirates s Symphony
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Visions Of Atlantis – A Pirate’s Symphony

In attesa di dare alla luce il nuovo ed attesissimo seguito di “Pirates”, i Visions Of Atlantis cercano di dare continuità al loro momento magico con l’uscita di “A Pirate’s Symphony”, nel quale le canzoni dell’album precedente trovano una nuova dimensione con arrangiamenti orchestrali, e sono soprattutto spogliate di quella sovrastruttura che si direbbe fondamentale per una band metal, ovvero voce, chitarra e batteria. Un esperimento quasi “estremo”, soprattutto per una band che ha trovato proprio nelle due voci di Michele Guaitoli e Clémentine Delauney, nella sezione ritmica di Thomas Caser e nelle chitarre di DushI Dusha un punto di rinascita e una sfavillante spinta per la propria carriera. C’è da dire che se “Pirates”, per la sua fisionomia, rimane comunque un album estremamente adatto per questa rivisitazione, proprio per la sua impronta estremamente sinfonica che viene messa in risalto in questa versione, “A Pirate’s Symphony” rimane comunque un esperimento particolare e ovviamente “non per tutti”: chi saprà guardare un po’ oltre all’ordinario vi troverà certamente degli spunti molto interessanti.

In questa veste particolare, inevitabilmente le canzoni più trascinanti ed energiche trovano una nuova e diversa collocazione sonora. “Melancholy Angel” passa da una carica esplosiva ad una dimensione più onirica e sognante, con un elegante aumento di pathos nel finale. “Master The Hurricane” è intrisa di emozioni e tanto ricorda una colonna sonora di un film epico e drammatico; anche “Clocks” si segnala per questo motivo e per scelte sinfoniche molto oculate e apprezzabili. Altri brani come “Wild Elysium” o “Mercy” sfruttano la trascinante presenza dell’orchestra e del suo lato sinfonico per non perdere l’impatto e l’energia delle versioni originali. In questa veste però riescono inevitabilmente a brillare ancor di più i brani lenti e che nascono già con un’anima prettamente sinfonica: dall’iniziale “Pirates Will Return”, passando per la dolcissima “Freedom”, che in entrambe le versioni rimane un piccolo gioiello, tesoro che i pirati custodiscono gelosamente, fino a “Heal The Scars”. Perfetto anche l’incastro sinfonico e folk in brani come “I Will Be Gone” e soprattutto “In My World”.

Prendersi il proprio tempo per l’ascolto di un album del genere è fondamentale per apprezzarne ogni più piccola sfumatura musicale e per giudicare il grande lavoro di arrangiamento e di adattamento che la band ha voluto regalare ai propri fan. “A Pirate’s Symphony” risulta una perfetta colonna sonora che potrebbe senza dubbio accompagnare un film avventuroso e ricco di pathos, capace sapientemente di sottolineare i momenti più emozionanti ed epici e allo stesso tempo di guidare le atmosfere più suggestive e sognanti. Bello individuare questa sfumatura e questa voglia di evolversi in un gruppo metal, invece di soffermarsi su qualcosa che solamente ad un approccio semplicistico e ad un ascolto fugace potrebbe sembrare un semplice riempitivo tra un album di inediti e l’altro. Certo è giusto mantenere alta l’attenzione della band anche in momenti di pausa, ma farlo con queste idee e questa qualità arricchisce notevolmente il valore di un gruppo che, soprattutto di recente, continua a crescere passo dopo passo.

Tracklist

01. Pirates Will Return (Orchestral Version)
02. Melancholy Angel (Orchestral Version)
03. Master The Hurricane (Orchestral Version)
04. Clocks (Orchestral Version)
05. Freedom (Orchestral Version)
06. Legion Of The Seas (Orchestral Version)
07. Wild Elysium (Orchestral Version)
08. Darkness Inside (Orchestral Version)
09. In My World (Orchestral Version)
10. Mercy (Orchestral Version)
11. Heal The Scars (Orchestral Version)
12. I Will Be Gone (Orchestral Version)

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