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Visions Of Atlantis – Pirates

Sono passati esattamente 20 anni dal debutto degli austriaci Visions Of Atlantis, band che ha da sempre cercato di ritagliarsi un suo spazio nel vasto e spesso sovraffollato mondo del symphonic metal. 20 anni non sempre facili, caratterizzati da numerosi cambi di line up, specie dietro il microfono, dove varie cantanti si sono alternate con risultati più o meno convincenti. Per gli ultimi due lavori, però, la voce non ha rappresentato più un problema, poiché la cantante francese Clémentine Delauney ha saputo prendersi carico di questa responsabilità con risultati sempre più convincenti, sia dal punto di vista tecnico che della personalità. La stabilità finalmente ritrovata nel ruolo più centrale per la band e il fatto di riconoscere voce e volto di Delauney univocamente con i Visions Of Atlantis ha sicuramente permesso al gruppo di dare una svolta significativa in questi più recenti anni di attività.

L’ottavo album si intitola semplicemente “Pirates” e ci fa immergere nelle atmosfere e nei temi pirateschi che da sempre hanno ispirato molte band, sia in termini assoluti, (dai mostri sacri Running Wild sino agli Alestorm), che come sviluppo di un singolo concept, come in questo caso per la band austriaca. Inevitabilmente quel senso di libertà, avventura e ribellione di chi ha scelto il mare senza nessuna regola o restrizione, si sposa alla perfezione con tantissimi riferimenti e spunti che può dare la musica metal. Ottavo album che arriva dopo i più recenti e convincenti lavori di una band che passo dopo passo ha dimostrato sempre maggior coesione e maturità, trovando un proprio percorso molto interessante e personale. Da “The Deep & The Dark”, a “Wanderers” senza dimenticare il live DVD ” The Deep & The Dark Live @ Symphonic Metal Night” del 2019, sono stati passi importanti e fondamentali per una crescita concreta unita finalmente ad una line up stabile e coesa, alla quale si è aggiunto nel 2018 Michele Guaitoli come voce maschile, scelta azzeccatissima che ha arricchito notevolmente le sfumature di un sound già ottimamente indirizzato e coerente.

“Pirates Will Return” comincia il viaggio con una intro perfettamente in tema, per poi virare in un maestoso brano sinfonico energico e ricco di cori. Ottimo inizio per un album che non mancherà di stupire piacevolmente. Energica e melodica è la successiva “Melancholy Angel”, sicuramente uno dei migliori brani dell’intero album, seguito a ruota da “Master The Hurricane” che comincia dolcissima con l’alternarsi dei due cantanti e un incipit che cresce man mano con l’epicità di un brano, che come una nave salpa per orizzonti lontani. All’interno del disco non mancano certo i riferimenti ai capisaldi del genere tra i quali spiccano sicuramente i Nightwish, le cui influenze si possono ritrovare nella epica ed aggressiva “Legion Of The Sea”, il cui carattere però rimane abbastanza originale e personale, rendendo anche questo brano uno dei più caratteristici dell’album, anche grazie alla perfetta alternanza delle due voci.

Più catchy ed immediata è “Clocks”, che rimane in testa già al primo ascolto, mentre preziosi inserti folk perfettamente incastonati in un tessuto sinfonico si apprezzano in “In My World” e nella bellissima conclusiva “I Will Be Gone” che alterna momenti delicati con cori decisi ed evocativi. Nella varietà musicale proposta in “Pirates”, si susseguono momenti più carichi di energia e più orientati al metal, come nei brani power “Mercy”, che si sviluppa a grande velocità poggiando su una base ritmica di tutto rispetto, e la più heavy “Wild Elisyum”, che ricorda alcune sonorità targate Kamelot. In contrapposizione vi sono anche brani di ottima fattura dove i ritmi calano e le atmosfere si fanno sussurrate e delicate come nella preziosa e bellissima ballad “Freedom”, dove Michele e Clementine alternano prestazioni vocali di alto livello all’interno di una melodia che fa sognare, e nella più ritmica “Darkness Inside”.

Con “Pirates” i Visions Of Atlantis compiono un ulteriore salto di qualità nella loro proposta musicale. Un album che pur pescando nei classici riferimenti del genere, e richiamando inevitabilmente ai gruppi più famosi del panorama sinfonico, ha una caratterizzazione decisamente personale e ben definita. Tanti brani di notevole fattura, immediati al punto giusto, in un mix perfettamente riuscito tra aggressività e melodia, con quel pizzico di folk che arricchisce notevolmente il tutto. Lavoro magistrale dietro il microfono per Delauney, ormai perfetta padrona delle linee vocali, che indirizza con maestria talvolta verso momenti più aggressivi, oppure verso atmosfere dolci e sognanti. Discorso analogo ed ulteriore menzione per Guaitoli, che con il suo timbro caldo e deciso ha indubbiamente dato quel qualcosa in più che forse prima del suo arrivo mancava al gruppo per una completa maturazione. Perfette anche le ambientazioni di un album incentrato sull’aspetto più romantico della figura dei pirati, alla ricerca di quella libertà pura e totalizzante contro ogni imposizione fisica e morale che si ritrova con grande interesse nei 12 brani di un album che scorre che è una bellezza. Da avere per chi ha seguito la band e chi ama questo genere. I Visions Of Atlantis salpano verso nuovi orizzonti, che li porteranno di certo molto lontano.

Tracklist

01. Pirates Will Return
02. Melancholy Angel
03. Master The Hurricane
04. Clocks
05. Freedom
06. Legion Of The Seas
07. Wild Elysium
08. Darkness Inside
09. In My World
10. Mercy
11. Heal The Scars
12. I Will Be Gone

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