SIGNORE E SIGNORI, AVVISIAMO CHE IL SEGUENTE SPETTACOLO POTREBBE CONTENERE SUONI AL DI SOPRA DELLA SOGLIA MINIMA DI TOLLERANZA. PERTANTO, INVITIAMO COLORO PIÙ SENSIBILI AD USUFRUIRE DI TAPPI O DI ALTRI SISTEMI DI PROTEZIONE. AVVISIAMO INOLTRE CHE L’ORGANIZZATORE DELL’EVENTO NON SARÀ RESPONSABILE PER QUALSIASI TIPO DI DANNO AL SISTEMA UDITIVO E/O AL SISTEMA NERVOSO. VI RINGRAZIAMO PER L’ATTENZIONE. BENVENUTI AL 5 SECONDS OF SUMMER SHOW.

Ovviamente, nulla di quanto appena scritto è stato pronunciato da una voce fuori campo al Mediolanum Forum. Ma del resto, perché avrebbe dovuto? Soltanto uno sprovveduto – o qualcuno che ha vissuto in qualche anfratto tra il 2013 e il 2015 – potrebbe pensare di andare a un concerto dei 5 Seconds of Summer e di uscirne senza le orecchie fumanti. Perfino coloro temprati da decine e decine di concerti di musica dura si troverebbero in difficoltà di fronte a un’esperienza del genere. Perché? La risposta ovviamente non sta nella musica, ma nel pubblico; poiché non c’è nulla che possa fermare un palazzetto colmo di fangirls. Nemmeno gli artisti potrebbero, se lo volessero. Ora però, entriamo nel vivo dell’argomento.

Il Forum del capoluogo meneghino ospita un evento la sera di martedì, questo lo potrebbe capire chiunque dia un’occhiata anche solo percorrendo le strade che girano intorno all’edificio. Fin dal mattino vi è un incredibile traffico umano, in particolare femminile e di età adolescenziale. Quale grande idolo delle teenagers è venuto a scuotere Milano stavolta? Non resta che entrare per scoprirlo.

L’apertura della serata è affidata agli AR/CO, duo pop elettronico formato da Leo Stannard e Mali-Koa Hood (sorella del bassista headliner). Nome sconosciuto a molti, ma non a questa fanbase. Coloro che si sono già aggiudicati il posto nel parterre – e non sono affatto pochi – cantano insieme a loro, saltano, ondeggiano con le braccia. Le loro canzoni sono molto semplici ma adatte al contesto: c’è chi già balla e sprigiona la propria adrenalina, qualcuno invece preferisce rilassarsi e conservare le energie.

Dopo che il duo si ritira nel backstage, verso le 20:25, gli schermi del Forum attraggono l’attenzione del pubblico: il concerto deve ancora partire, ma lo show è appena iniziato. Come si può evincere dalla gigantesca scritta sul telone che copre il palco, noi stiamo per assistere a qualcosa di diverso stasera, qualcosa che potremmo definire concerto multimediale. Anticipato dall’omonima serie di video rilasciati sul web per festeggiare il loro decimo anniversario, il “The 5 Seconds of Summer Show” ci trasporta in un contesto molto vicino a quello televisivo – retrò, oltretutto –, con una scenografia curatissima e filmati da soap opera. Terminato il primo di questi, ecco che il telone scompare: Luke Hemmings, Calum Hood, Michael Clifford e Ashton Irwin corrono ai propri posti e iniziano subito a suonare “Bad Omens”, tratta dal loro ultimo album in studio “5SOS5” (2022).

Il quartetto australiano ama suonare, ce lo dimostra facendo poche pause tra i numerosi brani della scaletta. Sin dalle prime note suonate, il pubblico dà il via ad un boato implacabile, tra testi ripetuti a menadito e grida irrazionali, incontrollate, a una frequenza sonora che si alza sempre di più, senza conoscere limiti. Ma come abbiamo già detto, difficilmente qualcuno è rimasto colpito da tutto ciò: è così che questo tipo di pubblico fa sentire tutto il proprio amore, la propria devozione, la propria dipendenza potremmo azzardare a dire, agli artisti.

E, come li chiamano loro, i 5SOS rispondono donando una performance preparatissima e dedicata a tutti i loro fan, anche a coloro presenti fin dall’inizio. La voglia di racchiudere un po’ tutta la propria discografia in 100 minuti li porta a dover compiere alcune scelte difficili, come suonare alcuni brani non per intero (la recente “2011”, per dirne una), ma anche incollare due o tre pezzi in impressionanti mash-ups.

I ragazzi ora votati al pop non hanno tuttavia dimenticato le proprie origini, dimostrando di saper ancora suonare i loro brani più rock (“She’s Kinda Hot”) e di saper dare una veste più spinta anche ad altri (“Babylon”/”If Walls Could Talk”), mentre tutte le luci del palco illuminano di blu e rosso la platea.

Dopo aver perfino suonato “Who Do You Love” (collaborazione con The Chainsmokers del 2019), è giunto il momento che aspettavano tutti: un gigantesco dado viene gettato sulle braccia del parterre, che facendolo girare – e cadere – per circa un minuto decide che la chicca della serata sarà “Voodoo Doll”, direttamente dai primissimi anni della loro carriera. Subito dopo, il bassista Calum ricorda l’uscita del primo disco, avvenuta mentre si trovavano proprio a Milano, e riceve il tradizionale coro, adattato per lui, sulle note della Bertè: “Sei bellissimo”.

Momento di altissimo coinvolgimento, dopo “Best Friends”, la sfida tra Ashton e il pubblico, che fallisce nel tentativo di superare con la propria voce il casino prodotto dalla sua batteria. Nota di merito anche per il chitarrista Michael, che ringrazia e chiede un applauso per la loro crew, soggetto il quale raramente riceve l’attenzione degli artisti sul palco.

Dopo il classico “She Looks So Perfect”, l’ultimo filmato sullo schermo invita tutti i presenti a richiamare il più forte possibile i musicisti per un bis, improvvisando il classico coro à la “Seven Nation Army”. E così una luca bianchissima li riaccoglie sul palco, dove suonano ancora per noi “Outer Space” e il tormentone “Youngblood”.

Uno show di cui sicuramente possono godere appieno solo i giovanissimi e coloro che sono maggiormente familiari a questa band, ma assolutamente godibile, una volta superati i pregiudizi nei confronti di fangirls e pseudo-boybands.

Setlist

Bad Omens
2011
Caramel
BLENDER
Easier
Babylon/If Walls Could Talk
She’s Kinda Hot
Amnesia
CAROUSEL/Who Do You Love
Vapor/Waste the Night/Don’t Stop
Voodoo Doll
The Ghost of You
Want You Back
Disconnected/You Don’t Go To Parties
Me Myself & I
Why Won’t You Love Me
Best Friends
Teeth
Jet Black Heart
She Looks So Perfect
Outer Space
Youngblood

Comments are closed.