Una serata intima e profonda. Forse il modo più giusto di tornare ai live dopo questo lungo periodo di stop forzato che tanto ha segnato gli appassionati della musica dal vivo. In punta di piedi e con la classe cristallina di un’artista che da anni brilla di luce propria per talento e qualità interpretativa: Anneke Van Giersbergen.

È un Live Club che ci accoglie con un’ atmosfera rilassata ma partecipativa, parterre con posti a sedere ed un buon numero di partecipanti, pronti ad ascoltare l’opening act, gli italiani Inno, in versione acustica e formazione ridotta chitarra e voce. Nei minuti a loro disposizione dispensano una grande qualità di esecuzione ed interpretazione, adattando le canzoni del loro debut album in questa versione così intima ma non per questo meno incisiva. La voce vibrante di Elisabetta arriva agli ascoltatori e rimane in perfetta armonia con la chitarra di Riccardo. Un inizio davvero piacevole per un gruppo da rivedere sicuramente anche in contesti non acustici, ma anche in questa veste, perfettamente adatta alle atmosfere di una serata così, hanno saputo lasciare il segno.

Breve cambio di palco e si materializzano uno sgabello, tre chitarre ed il microfono. Sono la scenografia minimal per la grande protagonista di questa serata, Anneke, una cantante dolce e carismatica allo stesso tempo, un timbro di voce unico, che fin dagli esordi con i The Gathering, ha stupito tutti, lasciando presagire sin dall’ora, una luminosa carriera per gli anni a venire. Un percorso che dopo l’abbandono della band olandese, ha intrapreso infinite strade e collaborazioni, arricchendo la cantante di esperienze uniche, parallelamente ad una carriera solista che ha sempre mantenuto fede alla coerenza e al talento di una cantante che può definirsi unica nel suo genere. Il “Darkest Skies Acoustic Tour” è principalmente incentrato sull’ultimo album “The Darkest Skies Are The Brightest” dello scorso anno, ma durante la serata Anneke avrà modo di ricalcare comunque diverse tappe della sua carriera.

“Beautiful One” è un ingresso semplicemente da brividi, arriva dritto al cuore e ci permette di immergerci sin da subito in quell’atmosfera intima che sarà una costante di tutta la serata, con tanta dolcezza anche nella successiva “Love You Like I Love You”, dall’ultimo album: un inizio da togliere il fiato. Emozioni che continuano con “Agape” in cui l’interpretazione di Anneke riesce a toccare le corde più profonde dell’anima. A seguire la prima chicca della serata, la cover di Kate Bush “Running Up That Hill”, che va a confermare l’amore e l’ammirazione per la cantautrice britannica, tanto da aver da poco concluso un tour in Olanda a lei totalmente dedicato. Questa non sarà l’unica cover della serata, e nel corso del concerto la cantante andrà ad interpretare anche brani molto significativi come “Like a Stone” degli Audioslave e l’immortale “Wish You Were Here” dei Pink Floyd, per un’esibizione voce e chitarra, neanche a dirlo semplicemente da brividi.

Anneke è perfettamente a suo agio sul suo sgabello e la sua inseparabile chitarra, dialogando tra una canzone e l’altra con il pubblico in maniera simpatica, proprio come se si trovasse nel suo salotto a suonare per un gruppo di amici. Questa sensazione provata tra la platea del Live Club è stata sicuro un’ulteriore valore aggiunto ad una serata magica. Tra i brani del nuovo album perfettamente interpretati dalla cantante olandese spiccano la ritmica “Hurricane”, l’originalissima “I Saw a Car”, della quale Anneke ha raccontato la divertente genesi, fino all’emozionante “Losing You”. C’è spazio anche per grandi classici della carriera sua solista, come la dolcissima “My Mother Said” e l’energica “Mental Jungle”. E tra tutti i brani, impossibile non toccare le collaborazioni artistiche in primis con Arjen Lucassen con l’emozionante interpretazione di “Valley Of The Queen”, e poi con “Ih-Ah!” di Devin Townsend, altro genio del metal con cui Anneke ha avuto il piacere di collaborare più volte, dando vita sicuramente uno dei momenti più belli dell’intero concerto. Purtroppo solamente un brano dei The Gathering, con la meravigliosa “Saturnine”, che probabilmente da sola valeva l’intero prezzo del biglietto.

Una serata speciale, intima, emozionante, che sicuramente è riuscita a toccare nel profondo chi è venuto ad ascoltare la cantante olandese, rimasto probabilmente in bilico tra la consapevolezza di cosa poteva aspettarsi e lo stupore dalla potenza delle emozioni regalate in questa serata. Emozioni profonde con la sua unica voce, il suo modo dolce e deciso di interpretare i brani, e quella sensazione che lei sia sul palco per suonare solo per te. A volte un microfono e una chitarra, con la luce soffusa che illumina un’artista che brilla essa stessa di una luce magica, sono più potenti di qualsiasi altra cosa. La musica pura, semplice e diretta, che arriva dritta al cuore. Quanto c’era bisogno di una serata così.

Setlist

Beautiful One
Love You Like I Love You
Agape
Running Up That Hill (A Deal With God)(Kate Bush cover)
My Mother Said
Losing You
Saturnine (The Gathering song)
Lo and Behold
Ih-Ah! (Devin Townsend Project cover)
Wish You Were Here (Pink Floyd cover)
Valley of the Queens (Ayreon cover)
I Saw a Car
The Soul Knows
Mental Jungle
Like a Stone (Audioslave cover)
Hurricane
Weary

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