Forti di una carriera ormai ultraventennale e della pubblicazione del nuovo album “Of Darkness And Light”, gli Årabrot tornano in tour, passando anche in Italia per tre date, dopo oltre quattro anni dall’ultima volta. Gli anni passano per la band scandinava, ormai ridotta, da diverso tempo, al fondatore Kjetil Nernes come unico membro fisso, anche se ormai stabilmente in coppia – non solo nella vita – con l’esplosiva Karin Park. Ci avviamo dunque verso il Legend Club di Milano curiosi di vedere come si è evoluta la band in questi ultimi anni e con altre aspettative anche per il set solista di Park e quello di Jaye Jayle.

KarinPark

La serata è piuttosto fredda, ma una volta entrati nel locale non passa molto prima che l’atmosfera si scaldi. Karin Park fa il suo ingresso in perfetto orario, accende l’incenso, chiede ai presenti di concentrarsi sulla performance, si posiziona al centro del suo esercito di synth e fa finalmente partire il viaggio. Avevamo visto l’artista svedese dalle nostre parti poco meno di un anno fa, insieme a A.A. Williams e anche in questo caso, Park si esprime su lidi sonori che, anche se ad un orecchio distratto potrebbero sembrare lontani da quelli del resto della serata, in realtà manifestano un’atmosfera tenebrosa e a suo modo magica, che si sposa bene con il mood espresso dagli headliner. La cantante fa partire il suo set all’insegna della melodia – per quanto i bassi facciano tremare i muri già dal primo brano – e la sua voce si libra in volo su sezioni per lo più melodiche e oniriche. I bpm iniziano ad alzarsi imperiosi con le sfumature electro-pop di “Out Of The Cage” e l’esibizione si conclude poi con “Tokyo By Night” e “Thousand Loaded Guns”, sulla quale risulta davvero impossibile non muoversi in preda al ritmo impazzito.

Setlist Karin Park

Glasshouse
Opium
Out of the Cage
Tokyo by Night
Thousand Loaded Guns

JayeJayle
Foto: Chris Jenner

Passano solo pochi minuti ed è già il momento di Jaye Jayle, progetto solista dello statunitense Evan Patterson, che abbiamo il piacere di vedere per la prima volta in Italia. Il musicista sale sul palco armato solo di microfono, chitarra elettrica e una fornitissima pedaliera – che sfortunatamente darà qualche problema durante l’esibizione. Poco male, perché, nonostante questo, la performance di Patterson è più che apprezzabile: la formula dei pezzi proposti (che spaziano tra vari album) è sempre molto simile, ma l’artista riesce a mettere all’interno dei brani le giuste variazioni. Ci troviamo quindi davanti a pezzi dalla spiccata componente dark, spesso guidati da riff suonati in loop, capaci di evolversi in parti anche molto rumorose, ma sempre sostenuti a dovere dalla bassissima e piacevole voce di Patterson. Spiace per i problemi tecnici, ma la prima a Milano per Jaye Jayle si può assolutamente dire ben riuscita.

Setlist Jaye Jayle

Pull Me Back to Hell
Warm Blood and Honey
The Party of Redemption
Hope Faith County
As Soon as Night
Ode to Betsy

ArabrotBand

“We are Årabrot, we live in a church and we play rock n’ roll”

Per quanto possa sembrare assurdo, forse non c’è niente di meglio di questa frase, pronunciata da Nernes durante lo show, per descrivere gli Årabrot e la loro espressione artistica, che prende tanto dalle atmosfere evocative della Scandinavia e della chiesa sconsacrata nella quale i due vivono e hanno il loro studio di registrazione. Il frontman e Karin Park salgono sul palco del Legend Club accompagnati da Dahm Majuri Cipolla alla batteria e senza troppe cerimonie, iniziano a vomitarci addosso i pezzi di “Of Darkness And Light” e “Norwegian Gothic”, i due album pubblicati durante la lunga assenza dal suolo italiano. Il riff di “Carnival Of Love” irrompe dagli amplificatori e i suoni acidi e rumorosi, marchio di fabbrica della band, iniziano a trapanarci le orecchie. Gran parte dello show è ovviamente dedicato all’ultimo lavoro, i cui pezzi guadagnano tantissimo valore nella componente live. Non che in studio non ci sappiano fare, ma è sul palco che Park e Nernes riescono maggiormente ad esprimere tutta la propria furia, mentre si contorcono sugli strumenti e si sgolano nei loro iconici costumi di scena.

Passano così in fretta le incendiarie “We Want Blood”, “Fire!”, “Kinks Of The Heart” e “Hangman’s House”, mentre c’è spazio anche per le più datate “Maldoror’s Love” e “The Gospel”. Le pause sono praticamente inesistenti, l’intensità tocca ritmi folli e proseguendo verso la fine dello show, la band propone una riuscitissima cover di “Lightning’s Girl”, per la quale Park abbandona le tastiere e corre sbraitando per il palco, assumendo il ruolo di rocker consumata – ma con un magnifico vestito bianco. Lo show si conclude poi (senza encore né momenti per respirare) con “Hailstones For Rain”, sulle cui note finali i tre ringraziano e salutano il pubblico.

A fronte della soddisfazione di una performance di altissimo livello, rimane un peccato la partecipazione poco corposa del pubblico milanese, francamente poco spiegabile in relazione a quello che gli Årabrot sono in grado di offrire. Dovesse ricapitare l’occasione in futuro, non pensateci due volte prima di entrare nella loro church of rock n’ roll.

Setlist Årabrot

Carnival of Love
We Want Blood
Fire
Horrors of the Past
Maldoror’s Love
Kinks of the Heart
You Cast Long Shadows
Cathedral Light
Hangman’s House
Sinnerman
The Gospel
Lightning’s Girl (Nancy Sinatra cover)
Hailstones for Rain

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