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Avril Lavigne – Love Sux

“He was a punk, she did ballet, what more can I say?”

Era il 2002 quando Avril Lavigne entrò nelle orecchie di una generazione con “Sk8er Boi”, non riuscendo più ad essere dimenticata. Con i suoi capelli biondissimi e a volte colorati, la cantante canadese ha avuto molti successi toccando il massimo splendore nel 2007 con “The Best Damn Thing”, vero fiore all’occhiello del pop-punk d’oltreoceano. Era improbabile credere ad un ritorno alle origini dopo il dimenticabile “Head Above Water” (2019), eppure il suo settimo lavoro “Love Sux” ha fatto reclamare alla regina del pop punk la sua corona.

Spazzando via una buona parte dei suoi precedenti dischi, questa ragazza che alla soglia dei 40 anni canta come se ne avesse 20, riesce a dare vita al successore di “The Best Damn Thing”. Non a caso Travis Barker, batterista dei Blink-182, che aveva collaborato in alcune tracce di quell’album, torna ora non solo nella batteria, ma anche in veste produttore, insieme a John Feldmann: già solo le premesse sono una garanzia.

In questa ritrovata adolescenza, il tema cardine è l’amore in tutte le sue sfumature, dai cuori spezzati alle farfalle nello stomaco, a cui si accompagna uno stile a metà tra pop-punk e punk-rock: impossibile non canticchiare i ritornelli dopo il primo ascolto.

L’esplosiva opener “Cannonball” mette subito in chiaro le cose e setta il mood dell’album: la ragazza combattiva è tornata. La collaborazione di Machine Gun Kelly in “Bois Lie” è l’unione del passato e presente di un genere che dai primi anni duemila continua ad essere ancora vivo grazie anche al cantante e al suo “Tickets To My Downfall”. “Bite Me” ricorda invece grandi successi del calibro di “Runaway” o “Contagious” e viene seguita da “Love It When You Hate Me”, dove la trap di Blackbear si alterna con la voce cristallina della cantante, dando ottimi risultati.

Pezzo centrale (in tutti i sensi) di “Love Sux” è proprio la title track, coinvolgente e orecchiabile, così come “Dèjá Vu” e “F.U.”, ulteriore conferma del fatto che ogni canzone sia al posto giusto e che il livello medio non cali mai. La batteria di Barker e la voce di Mark Hoppus in “All I Wanted” creano una traccia che sempre quasi dei Blink 182: ogni pop-punk kid ci si rispecchierà, come se tutti questi anni non fossero mai passati.

In conclusione, “Love Sux” è una prova tangibile di quanto la cantante canadese si sia divertita lavorando a questo album. Non ci troviamo davanti a  temi profondi, ma è il lavoro perfetto da ascoltare in macchina per un lungo viaggio estivo senza pensare troppo. Chitarre, divertimento e tanto pop-punk: Avril Lavigne ha già salvato il 2022.

Tracklist

01. Cannonball
02. Bois Lie (Ft. Machine Gun Kelly)
03. Bite Me
04. Love It When You Hate Me (Ft. blackbear)
05. Love Sux
06. Kiss Me Like The World Is Ending
07. Avalanche
08. Déjà vu
09. F.U.
10. All I Wanted (Ft. Mark Hoppus)
11. Dare To Love Me
12. Break Of A Heartache

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