OLDIESRECENSIONI

Hole – Celebrity Skin

Il 9 luglio 1964 nasceva Courtney Michelle Harrison, frontgirl delle Hole, attrice e moglie di Kurt Cobain. Si dice che, chiunque abbia sentito il sound dei Nirvana entrargli nelle vene, non potrà mai apprezzare il sound troppo commerciale delle Hole, nè tollerare il folle narcisismo della cantautrice statunitense. Nel corso del tempo, qualcuno le ha persino attribuito colpe riguardo la deriva del grunge e, soprattutto, riguardo il suicidio del marito.

In un clima contraddistinto da teorie del complotto e da profondi pregiudizi sulla genuinità dei sentimenti della Love, l’8 settembre 1998, veniva pubblicato “Celebrity Skin” il disco più controverso della band statunitense, che è stato oggetto di aspre critiche e di interpretazioni talvolta superficiali. Tra le tematiche sciorinate, oltre ad un chiaro riferimento alla morte e ad un senso di abbandono, è interessante la considerazione che la cantautrice esprime nei confronti della celebrità, raccontata come obiettivo da perseguire e nemico da rifuggire. Un rapporto di odio-amore rimarcato con l’immagine dell’Ofelia di Shakespeare, sul retro della copertina dell’album. Una donna bellissima, serafica che annega, scivola nel greto del fiume della popolarità, che chiede sempre di più senza dare nulla in cambio.  È ben espresso nella title track, nella quale emerge il senso di frustrazione che ti attanaglia quando, nonostante tu sia riuscita ad ottenere ciò che hai desiderato con tale fermezza, continui a sentire dentro un vuoto che non si colmerà. È Courtney che sta parlando di sé, quasi come per dare, e darsi, un avvertimento “stai attenta a cosa desideri”.

Il ritmo è accattivante, i riff di chitarra energici e netti, la voce graffiante come quella di chi si sveglia sfatta dopo una festa e si ritrova sola.  Una canzone dopo l’altra e, finalmente, affiora il vero problema di “Celebrity Skin”. La musica non rispecchia la violenza e il dolore dei testi. L’intero disco sembra un’inutile dicotomia tra la rabbia e il tormento trasmesso con le parole e le melodie che, invece, sono molto orecchiabili e canticchiabili sotto la doccia. Un esempio tra tutti è “Reasons To Be Beautiful” un doloroso lamento, che proietta immagini cupe di una donna che non trova un motivo per vivere. L’atmosfera di cui sono intrise le parole della cantante è oscura e claustrofobica, ma la melodia non comunica la sofferenza. Allo stesso modo, in “Northern Star” la disperazione della cantante la percepiamo solo verso la conclusione del brano, quando esplode in un “and I want you” un grido soffocato che mette i brividi.

I chiari riferimenti agli episodi immediatamente precedenti al suicidio del marito in “Malibu”, la fase finale della disintossicazione, la fuga a Seattle, la morte, sono stati trasformati in una ballata pop-rock, la cui intensità musicale contrasta nettamente con il racconto. Se ci soffermassimo esclusivamente sulla musica, vedremmo le spiagge della California al tramonto, ragazzi che fanno evoluzioni in skate e ragazze in costume che sorseggiano cocktail con cannucce colorate.

Assolutamente distante dalle sonorità crude e inquiete di “Live Through This”, che è stato inserito nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi secondo Billboard e Rolling Stone, “Celebrity Skin” è un album estremamente contraddittorio e confuso, che resta tale anche dopo 26 anni.  

Tracklist

01. Celebrity Skin
02. Awful
03. Hit So Hard
04. Malibu
05. Reasons To Be Beautiful
06. Dying
07. Use Once & Destroy
08. Northern Star
09. Boys On The Radio
10. Haven Tonight
11. Playing Your Song
12. Petals

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