Abbiamo parlato con il bassista e il chitarrista dei Lenity Lake, Gianpaolo e Onofrio Falanga (bassista e chitarrista della band), per scoprire com’è nato l’EP di debutto “Libra“, uscito il 18 aprile.

Ciao ragazzi! Prima di tutto, grazie per aver dedicato del tempo a questa intervista: benvenuti su SpazioRock! Il vostro EP di debutto “Libra” è uscito da poco, siete emozionati?

Gianpaolo – Grazie a voi di SpazioRock per l’opportunità. Sì, siamo parecchio emozionati: per noi “Libra” rappresenta una tappa importante, dopo un percorso iniziato qualche tempo fa. Poterlo condividere finalmente con il pubblico è una grande soddisfazione.

Parliamo subito del processo di creazione dell’EP, perché sono molto curiosa di saperne di più. Avete lavorato tutti insieme alla scrittura dei pezzi? Come siete riusciti a fondere le varie influenze musicali di ognuno di voi?

Onofrio – Il processo creativo vede sicuramente, la partecipazione di tutti: io mi occupo della prima stesura dei brani e dell’elaborazione degli arrangiamenti principali. Poi si lavora di band, insieme a Elisabetta, per quel che riguarda la composizione delle melodie vocali, in modo da trovare una sintesi tra le diverse sensibilità. Nei passaggi finali si mettono a fuoco gli arrangiamenti più specifici, con i quali ognuno impreziosisce le partiture del proprio strumento.

Gianpaolo – Il segreto per mettere tutti d’accordo è selezionare le idee di Onofrio che sappiano coinvolgere ognuno di noi, e poi lavorarci insieme.

A proposito di influenze musicali, in “Libra” si sentono molte sonorità pop e alternative metal. Quali sono state le vostre principali fonti di ispirazione? Avete qualche band di riferimento di cui siete fan sfegatati?

Onofrio – Tutti noi abbiamo band ed artisti che amiamo. Fare un elenco di nomi, però, sarebbe impossibile, perché ascoltiamo veramente tanta musica, spaziando tra generi anche lontanissimi. Per chiara scelta, inoltre, non ci rifacciamo ad un filone specifico, ma cerchiamo di sentirci liberi nel giocare con le varie influenze. Se invece restassimo nel campo dei miei ascolti personali più recenti, fermandoci al metal, Spiritbox, Sleep Token, Tesseract e Periphery sono sempre presenti.

Gianpaolo – In effetti, alternative metal e linee vocali di stampo pop-rock sono elementi che volevamo far emergere. Ci sono però sono anche richiami prog, passaggi djent ed altro ancora, abbiamo provato a utilizzare tutto lo spettro degli ascolti e delle influenze per fare qualcosa a modo nostro.

Parlando ancora della creazione di “Libra”, avete scelto Sebastian Sendon per il mix e il mastering. Come è stata l’esperienza di lavorare con lui e in che modo credete che abbia contribuito a definire il suono di questo EP?

Gianpaolo – Il nostro obiettivo era ottenere un sound che fosse moderno e al tempo stesso potente. Sebastian è un professionista, che ha al suo attivo collaborazioni importanti (Bleed From Within, Hopes Die Last, e molti altri), anche come assistente di Adam “Nolly” Getgood, per artisti del calibro di Periphery e Haken, tra i tanti. Sebastian poi è un ragazzo con il quale è un piacere lavorare, abbiamo creato con lui un bel rapporto.

Onofrio – Con Sebastian abbiamo avuto l’occasione di sperimentare sonorità più in linea coi tempi. Si tratta di un tipo di approccio nel quale convivono, con grande equilibrio, voci clean prodotte con una mentalità quasi pop, strumenti down-tunati e batterie di grande impatto. Va detto che un bel contributo è arrivato anche da Ivan Moni Bidin, che si è occupato, nei suoi Artesonika Studio, del tracking delle linee vocali, e calandosi nel doppio ruolo di esecutore ed engineer del drumming.

Passiamo al lato più emotivo della vostra musica. Tra i temi toccati, sembra che quello della libertà sia il più importante. In che modo cercate di mantenere viva la vostra libertà creativa e a incorporarla in ogni aspetto della vostra arte?

Onofrio – Credo sia fondamentale non rinunciare mai a nuovi stimoli. La libertà creativa si alimenta tenendosi aggiornati, leggendo tanto, ascoltando tanta musica, vecchia e nuova. Da qui è possibile dare voce alle proprie urgenze comunicative, pescando da una gamma di linguaggi più eterogenea, più ampia.

La libertà trasuda anche dal video di “Unveil”, grazie agli spazi aperti della location in cui l’avete girato. Parlando proprio dei video, è stato per voi un esordio anche dietro la videocamera! Come vi siete trovati a essere protagonisti di un videoclip? Quale tra quelli usciti finora è quello che vi è piaciuto di più girare?

Onofrio – Ad oggi abbiamo girato 3 video, in supporto ai singoli “Fearless”, “Unveil” e “Cycles”. Con quest’ultimo, abbiamo lanciato anche “Libra”, cercando di selezionare il brano che fosse più ricco di contrasti, ed in un certo senso, riassuntivo della proposta dell’EP. In tutti i casi, si è trattato di esperienze gratificanti, nelle quali, facendoci ovviamente aiutare da figure esperte, abbiamo cercato di tradurre in immagini la nostra filosofia: gli stati emotivi generati da musica e lyrics, trovano rappresentazione simbolica nei movimenti di camera e nei paesaggi ripresi.

Qual è il messaggio che avete voluto trasmettere attraverso questo EP, e che sperate arriverà a chi lo ascolterà?

Onofrio – La vita è una costante ricerca di equilibrio, un’aspirazione che passa attraverso l’accettazione di sé. Non bisogna temere di affrontare le proprie fragilità, di relazionarsi con le emozioni e la natura più autentica che ci portiamo dentro. Da qui il concetto di “Libra”, di bilanciamento, da interpretare anche da un punto di vista musicale: la nostra proposta vuole essere una sintesi equilibrata di tantissime influenze.

Gianpaolo – La musica vince sempre, la voglia di emozionarsi e di tentare di emozionare chi ascolta sono la vera spinta che sta dietro chiunque provi ad esprimersi usando questo mezzo.

Abbiamo letto che il batterista Paolo Ongaro è entrato a far parte stabilmente della band. Come è avvenuto questo ingresso e in che modo ha influenzato il vostro sound e il vostro processo creativo?

Gianpaolo – Con Paolo ci si conosce da tantissimi anni, è un amico, oltre ad essere un gran batterista. Con i Lenity Lake, si è creata l’occasione ideale per suonare finalmente insieme. Il suo ingresso è avvenuto qualche mese fa, successivamente alla fine dei lavori su “Libra” (il cui drumming, è stato registrato da Ivan Moni Bidin in qualità di session). Quindi il suo apporto ancora non si è concretizzato, ma di certo avrà un ruolo importante nelle prossime creazioni.

Cosa possiamo aspettarci dal futuro dei Lenity Lake dopo il lancio di “Libra”? Avete già nuovi progetti in cantiere?

Onofrio – Sicuramente i prossimi mesi saranno indirizzati a promuovere “Libra”. Dopo “Cycles”, concentreremo i nostri sforzi per il video del quarto brano dell’EP, “Hymn”. Poi, di sicuro ci saranno altre sorprese nel 2024. Nel frattempo, stiamo iniziando a lavorare a nuovi brani.

E per quanto riguarda le date dal vivo, state già pianificando un tour?

Gianpaolo – La voglia di portare “Libra” dal vivo è tanta! Siamo partiti come trio senza un batterista stabile in formazione e l’ingresso di Paolo, avvenuto qualche mese fa, ha colmato proprio questa necessità. Era importante per noi andare live con la miglior formazione possibile, e come band completa di tutti gli elementi. Ora direi che possiamo iniziare a divertirci!

Grazie ancora per tempo che ci avete dedicato, a presto!

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