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Doveva essere una grande festa, forse è stato anche di più. Sold out raggiunto diversi mesi prima della data, una lunga serie di ospiti e i Nanowar Of Steel, autori di un qualcosa di difficilmente spiegabile negli ultimi due decenni. Difficile raggiungere il grande pubblico suonando letteralmente metal demenziale, ma nel corso degli anni i Nanowar si sono sparsi a macchia d’olio, conquistando veramente tutto il mondo del metal (e non solo). Un viaggio iniziato nel 2003, che ha visto prima la diffusione in Italia e poi, negli ultimi anni, anche in contesti internazionali, grazie a singoli e collaborazioni ugualmente folli e di qualità. Ed è proprio questo il punto, sono passati 20 anni dal 2003, i Nanowar collaborano con personalità del calibro di Joakim Brodem, suonano in tutto il mondo e pubblicano album sotto l’egida di Napalm Records, ma l’attitudine è rimasta la stessa di 20 anni fa: fare i cazzoni. E diciamolo subito, in questo i nostri cinque eroi hanno pochi eguali.

Nanowar Of Steel Alcatraz 2023

Era giusto festeggiare un traguardo come quello dei 20 anni – tra l’altro arrivato nel momento più bello della loro ormai lunga carriera – nel modo più consono che si addice ai Nanowar, e non sorprende che la corsa ai biglietti sia finita in breve tempo dopo l’annuncio di una data speciale all’Alcatraz di Milano, con diversi ospiti – con in primo piano ovviamente lui, il custode dell’acciaio inox Giorgio Mastrota. L’attesa è palpabile fin da subito, quando, entrando, ci troviamo dentro a un Alcatraz pieno oltre ogni limite e, ovviamente, se ne vedono già di tutti i colori: la birra scorre a fiumi, ci troviamo davanti parrucche, gonnelline glitterate, costumi da dinosauri, oltre al leggendario coro “Bilbo Baggins carabiniere”, che viene cantato dal pubblico a ripetizione. In un contesto del genere, si può già dire che la band abbia già fatto centro ancora prima di salire sul palco e infatti, quando si spengono le luci si scatena il delirio.

Lo show viene anticipato dai diversi video introduttivi, oltre che dal nuovo video in stile Backstreet Boys di “Protocols (of the Elders of Zion) of Love”, prima che vengano mostrate diverse fotografie del passato della band, mentre Maurizio Merluzzo ne racconta la storia. Ma tutto ciò dura poco, il racconto si interrompe dopo i primi anni perché “ma a chi frega della storia di questa band di merda” e, finalmente, i Nanowar salgono sul palco per prendersi l’abbraccio del pubblico e iniziare la festa. I cinque sono con i loro classici costumi e danno il via alle danze con “Sober”, scelta ironica visto il contesto e la serata tutt’altro che sobria. Per celebrare a dovere l’anniversario, la band propone una setlist che alterna continuamente vecchio e nuovo ed è bello vedere come la risposta del pubblico sia sempre compatta e uniforme. Insomma, facile aspettarsi il delirio su pezzi come “Il Cacciatore Della Notte” (con il solito stuolo di barbagianni che sfruttano le correnti ascensionali per planare e ballare sul palco) o “La Maledizione Di Capitan Findus” (con il flagello dei sette mari Maurizio Merluzzo e la sua interminabile lotta con la Guardia Costiera), ma il coro dei presenti è assordante anche su brani ben più datati, come “Nanowar” e “Odino and Valhalla”.

Nanowar Of Steel Alcatraz 2023

Insomma, ce n’è per tutti i gusti ed è impossibile non rimanere soddisfatti. Si balla sotto la mirrorball con “Disco Metal” e sui ritmi hip hop di “RAPsody”, si va in guerra celebrando gli eroi della disfatta italiana di “Pasadena 1994” e, rimanendo in tema calcistico, ci si trasforma in una curva con “Il Signore Degli Anelli Dello Stadio”. Ma come già detto, i Nanowar non sono soli per questa festa e, oltre che dal Flowing Chords Choir, che li accompagna per quasi tutta la serata, vengono raggiunti da una serie di colleghi e amici, che in un modo o nell’altro hanno segnato la loro carriera. Alessandro Del Vecchio ci delizia su “Declination” e un’altra manciata di brani, mentre Profeta degli Atroci espone il programma politico del popolo del metallo con “Sottosegretari alla presidenza della Repubblica del True Metal”. Ma non di solo metal vivrà l’uomo e per uno dei colpi di genio musicale più alti degli ultimi anni, come “Norwegian Reggaeton”, arriva sul palco proprio il “corazon vichingo de Santo Domingo” Charlie Glamour con corpse paint, corna da vichingo e ritmi sudamericani.

Avvicinandoci verso la fine dello show, i Nanowar ci conquistano con la solennità prorompente di “Valhalleluja” con Thomas Winkler Angus McSix e tutti gli altri ospiti che raggiungono il palco per il finale epico. Ma una volta concluso il pezzo metal/gospel, sappiamo tutti che manca l’ospite più iconico e importante, “l’unico vero motivo per cui tutto il pubblico è qui”, secondo la stessa band. Giorgio Mastrota fa il suo ingresso su un palco su cui si trova immediatamente a proprio agio e la festa si conclude con la celebrazione dell’orgoglio dei sacri paioli della Valtellina, la leggendaria “Polenta Taragnarock” e, ovviamente, con “Giorgio Mastrota” – e diteci voi se si può raggiungere un livello di epicità più alto dello stesso Mastrota che canta il suo nome e che lancia letteralmente un materasso Eminflex sul pubblico dopo averne fatto la televendita live.

Nanowar Of Steel Alcatraz 2023

Poco altro da dire su una serata perfetta, una celebrazione di una carriera in cui i Nanowar hanno sempre dimostrato che è possibile unire ironia, trash e talento a dismisura. Chiedetelo anche ai presenti, che, mentre si muovevano lentamente verso l’uscita, continuavano a intonare in coro gli inni dei cinque bardi folli. E ora il pensiero è solo uno: quanto manca alla festa per i 30 anni?

Setlist

Sober
Nanowar
Gabonzo Robot
Tricycles of Steel
Il cacciatore della notte
La maledizione di Capitan Findus
Odino and Valhalla
Disco Metal
V per Viennetta
The Power of Imodium
Power of the Power of the Power of the Power (Of the Great Sword)
Declination
Barbie, MILF Princess of the Twilight
Ironmonger (The Copier of the Seven Keys)
RAP-sody
Il Signore degli Anelli dello Stadio
Pasadena 1994
Norwegian Reggaeton
Metal
Sottosegretari alla presidenza della Repubblica del True Metal
Feudalesimo e libertà
Uranus
Valhalleluja
La Polenta Taragnarock
Giorgio Mastrota (The Keeper of Inox Steel)

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