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Night Demon – Year Of The Demon

Con questo “Year Of The Demon”, i Night Demon provvedono a riscaldare il cuore e i muscoli degli affezionati con una compilation priva di veri inediti. I californiani rappresentano una delle band migliori per quanto concerne la reinterpretazione dell’heavy tradizionale, considerazione suffragata dalla bontà degli album in studio e da una presenza scenica tutta grinta e passione. Inoltre, la circostanza che il loro leader Jarvis Laetherby sia la mente e il braccio dietro la reunion dei leggendari Cirith Ungol, ha irrobustito la credibilità di un moniker all’inizio visto come uno dei tanti bluff destinato a liquefarsi al pari di tanti altri gruppi del settore.

Il platter include quattro brani propri, rilasciati a mo’ di singoli nella primavera del 2020 e poi raccolti all’interno dell’EP “Vysteria”, e sei cover, cinque delle quali già pubblicate due anni fa: collezione decorativa, dunque, ciononostante non priva di attrattiva per chi detesti rincorrere canzoni disseminate nel tempo e nei formati.

La produzione costituisce da sempre uno dei cavalli di battaglia del power trio di Ventura, moderna, ma da quel gusto vagamente rétro capace di catapultare l’ascoltatore all’inizio degli Eighties, il periodo della deflagrante esplosione della NWOBHM e, in generale, di un modo diverso di intendere il metal. Lo dimostrano l’alone tutto a stelle strisce dei Riot V nella ipervitaminica “Vysteria”, le armonizzazioni british di “Are You There”, l’epica ruvida e roboante à la Manilla Road di “Kill The Pain”, una “Empires Fall” che, ai delicati arpeggi di chitarra, abbina una robusta carica punk grazie anche alla partecipazione ai cori di Lars Frederiksen, Matt Freeman e James Paul Luna (Rancid, Operation Ivy, Holy Grail).

Se le versioni live in compagnia di Uli Roth di due classici degli Scorpions, “In Trance” e “Top Of The Bill”, suonano decisamente magnetiche e la performance dal vivo di “100 MPH” con Tim Baker al microfono rende giustizia all’hard rock personalissimo dei Cirith Ungol, la proposizione on stage di “Wasted Years” rappresenta un tributo soltanto routinario agli Iron Maiden di “Somewhere In Time”. Discorso a parte, invece, meritano “Fast Bikes” (LeGriffe) e “The Sun Goes Down” (Thin Lizzy), entrambe decisamente più potenti rispetto agli originali, in particolare la ballad elettrica di Phil Lynott, di cui gli statunitensi riescono a catturare lo spirito  evocativo da epitaffio pur entro un contesto ritmico molto diverso.

Classica antologia ornamentale in attesa del prossimo full-length previsto per novembre, “The Year Of The Demon” suscita ugualmente interesse, vista l’inclusione, all’interno di un unico LP, di alcune pepite dei Night Demon prima sparpagliate qui e là. Comunque, una bella grandinata di passione ed energia.

Tracklist

01. Empires Fall
02. Kill The Pain
03. Are You Out There
04. Vysteria
05. In Trance
06. Fast Bikes
07. 100 MPH
08. The Sun Goes Down
09. Wasted Years
10. Top Of The Bill

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