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Spirits Of Fire – Embrace The Unknown

Dopo un massiccio self titled, capace di cancellare ogni dubbio circa la loro effettiva credibilità, gli Spirits Of Fire rilasciano, ora, il secondo album consecutivo sotto l’egida di una Frontiers convinta – a ragione – di avere in mano un progetto di grande pregio. In tal senso, l’arrivo in line-up di Fabio Lione, deputato a sostituire un Tim “Ripper” Owens protagonista nell’esordio di una performance comunque di livello, alza l’asticella del nuovo “Embrace The Unknown”, rendendolo conforme appieno alle aspettative di label e appassionati.

Il cantante italiano, oltre a gestire il microfono in modo mirabile, partecipa al songwriting con il chitarrista Chris Caffery, curando i testi e le melodie, mentre Aldo Lonobile, da esperto producer, si occupa del perfezionamento al millesimo dei brani. Per il resto, formazione vincente non si cambia, con Steve Di Giorgio e Mark Zonder artefici di una sezione ritmica dispotica e terremotante, capace di sorreggere e impreziosire un disco di puro heavy metal che, al pari della copertina, sa sprigionare fuoco e fiamme da ogni suo singolo poro.

Fatti salvi i molti riferimenti ai Judas Priest di “Painkiller” e “Firepower” e ai Savatage pre-sinfonici, il platter irrobustisce la propria scorza granitica attraverso richiami al passato più o meno noti (Dio, Doctor Butcher, Iron Maiden), senza che quest’approccio poderoso ottenebri qualche salutare e raffinato episodio di natura progressive (“Out In The Rain”) o dal taglio più hard rock (“The Wildest Dreams”, “Into The Mirror”). Un’ora abbondante nella quale dominano pezzi di autentico acciaio fuso (“A Second Chance”, “Resurrection”, “Embrace The Unknown”) alternati a tracce che al tiro roccioso aggiungono dilatazioni in mid-tempo dal forte carattere emozionale (“My Confession”, “Sea Of Change”). Meno arrembante l’ultima parte del disco, tra canzoni comunque di buon piglio (“Shapes Of A Fragile Mind”, “House Of Pain”) e una ballad tutt’altro che stucchevole e ingessata (“Remember My Name”).

Per gli amanti del metallo memore della tradizione, “Embrace The Unknown” è un appuntamento da non perdere, frutto di una band, che, rispetto a un debutto in ogni caso ottimo, riesce a giocare di squadra con maggior sicurezza e convinzione. Non chiamatelo supergruppo.

Tracklist

01. A Second Chance
02. Resurrection
03. Wildest Dreams
04. Into The Mirror
05. Embrace The Unknown
06. My Confession
07. Sea Of Change
08. Shapes Of A Fragile Mind
09. House Of Pain
10. Remember My Name
11. Out In The Rain

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