I talk to the face in the mirror, But he can’t get through
Turns out we’re in this together, Both me and you

È qui, nel picco emotivo dell’intero disco, che ci siamo fermati, con gli occhi lucidi, a chiederci come sia possibile. Come sia possibile partorire, ancora, per l’ennesima volta, tanto splendore musicale. La risposta la custodiscono in una tarantiniana valigetta illuminata Thom Yorke e Jonny Greenwood, due sadici nel distruggere l’autostima di noi comuni mortali. Due Re Mida, che sfiorano le sottili linee del pentagramma e le tramutano in geometrie emozionali che vanno oltre le terrene sensazioni. Se poi tali conformazioni trovano un sottile appiglio alla realtà nelle solide ritmiche di Tom Skinner, bhe, fatevi due conti perchè il risultato può essere uno solo.

Dialoga con la libertà il debut del nuovo progetto The Smile,  la sfida, la assorbe: è di libertà artistica che parliamo, perchè i Nostri fanno effettivamente quello che vogliono, cambiando tempo e umore rapidamente; ma anche di libertà spirituale, mentale, “Free In The Knowledge” insomma, giusto per citare la traccia che ci ha fatto tanto arrancare col suo pesante bagaglio di emozioni. È proprio da questa che vogliamo iniziare a srotolare le fitte ramificazioni di “A Light For Attracting Attention”, perchè è forse del pezzo più riconducibile all’ultimo periodo di casa Radiohead che parliamo. Inevitabile tirar fuori tale nome, ma i The Smile non sono altro che uno spin-off d’autore che punta, però, ad essere molto più di questo. Ed è arrampicandoci nel groviglio di tracce che ne troviamo la dimostrazione, è qui che constatiamo la grandezza di tale albero sonoro.

Photo Credits: Alex Lake

Dall’elettrico e irriverente punk rock di “You Will Never Work In Television Again”, al tributo post punk e new wave della ritmata “We Don’t Know What Tomorrow Brings”, con pit-stop nelle più fragili e pacate aree delimitate dagli arpeggi flebili di “Speech Bubbles” e dai timidi synth di “Open The Floodgates”. Il trio dosa l’elettronica col contagocce, lo stretto necessario per supportare una strumentale che guarda molto più attentamente agli strumenti canonici: “The Opposite” e “Thin Thing” ci ricordano di come il trio sappia gestire con maestria il groove, tra il nervosismo distorto della prima, intercalato da sezioni che sfiorano il noise, al math-rock sprigionato dal libidinoso riff della seconda, elemento portante della traccia che muta le sue sembianze parallelamente al camaleontico sviluppo sonoro, sorretto da un Tom Skinner sontuoso, bravo anche nel trasportare silenziosamente le fumose atmosfere indie di “The Smoke”.

Scendiamo negli ologrammi sonori di ”Pana-Vision”, ci facciamo incantare da un misterioso e inquietante pianoforte che permette alla malleabile voce di Thom Yorke di fluttuare secondo copioni stranianti, ci intrufoliamo tra gli arpeggi di una “Skrting On The Surface” maestosa nel suo climax strumentale ed emotivo, ne usciamo provati a tal punto che ci dispiace vederla svanire e, con essa, veder la puntina del giradischi terminare la sua corsa tra i solchi.

Perdere lo smalto, lo abbiamo capito, non rientra nel vocabolario dei The Smile, che debuttano – termine che ci strappa un sorriso – con tanta, tantissima maestria. Parliamo di un side project che di parallelo o laterale ha poco e nulla: “A Light For Attracting Attention”, nonostante le influenze, nonostante i numerosi anni di esperienza nel mondo del music business, ha odore di fresco, brilla di una luce particolare, quella dell’ingresso di una nuova stagione, che ammalia, che crea consapevolezza: qualcosa sta cambiando in questo esatto momento, e noi siamo liberi di cambiare insieme ad essa.

Tracklist

1. The Same
2. The Opposite
3. You Will Never Work in Television Again
4. Pana-vision
5. The Smoke
6. Speech Bubbles
7. Thin Thing
8. Open The Floodgates
9. Free In The Knowledge
10. A Hairdryer
11. Waving A White Flag
12. We Don’t Know What Tomorrow Brings
13. Skrting On The Surface