Io già lo succhierei
L’estro
Eclettici, mutevoli, schivi, innovativi, avanguardisti. La lista potrebbe proseguire abbondantemente per qualche altra riga, tanti sono gli aggettivi che svolazzano da ormai due decenni inoltrati sopra le imprevedibili teste dei Verdena. Sette anni di quasi silenzio assoluto – interrotti leggermente in anticipo solo dalla recente uscita della soundtrack per “America Latina” di inizio 2022 -, quelli che ci separano dal duplice colosso targato “Endkadenz”, non che ci aspettassimo chissà che a livello di intrattenimento dal nebuloso trio bergamasco, ma a conti fatti “Volevo Magia” vanta del più lungo periodo di incubazione speso da Alberto Ferrari e soci per la pubblicazione di un full length – per intenderci, giusto quattro anni separavano due mostri sacri come “Requiem” ( 2007) e “Wow” (2011) -.
Mettiamoci la pandemia di mezzo come impedimento ed attenuante, ciò non ci ha comunque scrollato di dosso quel noto cocktail letale di eccitazione e paura, perchè i Verdena, si sa, mettono su disco quello che vogliono, senza mai adeguarsi al flusso delle correnti e senza mai recintarsi vivi nel succoso richiamo della comfort zone musicale.
Affievolitosi il timore, quest’ultimo catalizzato anche da un singolo (“Chaise Longue”) che stuzzica diabolicamente col suo folk giocherellone, inacerbito pian piano da una distorsione settantiana, subentra una straniante sorpresa: “Volevo Magia” è un album che tende ad alienare, a porre in una posizione di studiato disagio, vibra di una frammentarietà che spezzetta e rivisita tutto il percorso di mutazione dell’alternative rock di casa, con particolare riguardo alla cruciale transizione (sopracitata) “Requiem”-“Wow”, il primo rammentato nel granitico passo di “Pascolare” e nelle nevrotiche tessiture di una “Crystal Ball” governata dai tarantolati cambi di tempo di Luca Ferrari, il secondo citato nella pulsante ricerca melodica e stilistica che viene a galla in “Paladini”, nelle atmosfere ambient che nutrono la matrice di “Nei Rami” e nelle morbidezze acustiche, inquinate da timidi rinforzi pianistici e violinistici, di “Certi Magazine”.
C’è qualche contatto con “Endkadenz”, nel riconoscibile muro di distorsione innalzato dalle ronzanti esalazioni della sei corde di Alberto Ferrari ed in quel modo di porsi – oseremmo dire easy listening – che sgocciola dal blues rock di “Paul e Linda”; ma, nel complesso, “Volevo Magia” tributa maggiormente un passato più ruvido, dall’altarino hardcore eretto dalla stessa title track, fino alle cavalcate di basso di Roberta Sammarelli in una coraggiosa “Dialobik” e in una più emozionante “Cielo Super Acceso”, pezzi che tanto ci ricordano “Far Fisa” e, in generale, quella malinconia penetrante de “Il Suicidio Dei Samurai”.
Aspettarsi qualcosa di preciso dai Verdena è arte per puri masochisti, pertanto discutere di previsioni rispettate in merito al loro ultimo album è qualcosa di estremamente soggettivo e, francamente, di poco utile. Quello che possiamo confermare, invece, è che “Volevo Magia” è un altro bersaglio centrato dai bergamaschi, che, per quanto possano dividere senza mezze misure chi li ama e chi li odia , hanno sempre confezionato prodotti di altissima caratura e di enorme spessore stilistico.
L’ottavo step discografico dei Verdena è un ostico trip lungo linee di confine vaghe, un’esplorazione che salta da un campo sonoro all’altro in maniera brusca, ponendo volontariamente l’ascoltatore su una sedia in costante ed elettrico movimento. Forse l’album più complesso e duro da assimilare del trio, su cui pesa la scelta di rendere la voce e i testi di Alberto Ferrari ancor più difficili da comprendere, seppelliti da uno strato strumentale di tanto più voluminoso. “Volevo Magia” non raggiunge le vette dei ben noti capolavori del trio, ma si assesta sui buonissimi livelli delle ultime uscite, ripagando ampiamente una snervante attesa durata fin troppo. Scansatevi, oh audaci detrattori, questi non sbagliano un colpo.
Tracklist
01. Chaise Longue
02. Paul e Linda
03. Pascolare
04. Certi Magazine
05. Crystal Ball
06. Dialobik
07. Sui Ghiacciai
08. Volevo Magia
09. Cielo Super Acceso
10. X Sempre Assente
11. Paladini
12. Sino A Notte (D.I.)
13. Nei Rami