Nonostante i due anni di pandemia e la defezione, a pochi giorni dall’inizio del festival, di una vera e propria istituzione del punk-rock mondiale come i Bad Religion, la prima giornata del Bay Fest 2022 è stata memorabile. Dopo l’edizione acustica del 2021, il festival è tornato finalmente agli antichi fasti con una prima giornata della nuova edizione decisamente variegata, che ha spaziato dall’hardcore punk dei Sick Of It All al celtic-punk dei Flogging Molly, passando per il punk-rock melodico dei The Bouncing Souls. Una miscela a dir poco esplosiva, arricchita da un pit che non ha smesso per un solo minuto di saltare e pogare.

A dare il via alle danze sul palco principale, verso le 17:45, ci hanno pensato i giovani The Loyal Cheaters e il loro sound anni ’70. Dopo una buona esibizione durata circa mezz’ora, è stato il turno dei Get Dead. La band fatto divertire il pubblico presente con il suo sound che fonde in maniera intelligente elementi skate-punk e street-punk, l’ideale per iniziare a scaldare i motori di un pit che già di suo non aveva alcuna intenzione di starsene con le mani in mano. Tuttavia, è con i The Flatliners che la temperatura – e il livello del pogo – si è alzata ulteriormente: in generale, i canadesi hanno offerto un set di trequarti d’ora che ha unito precisione e potenza, trascinati da un Chris Cresswell (voce e chitarra ritmica) che decisamente non si è risparmiato con gli scream. Il pubblico ha mostrato di aver apprezzato molto l’hardcore punk melodico dei The Flatliners, che hanno messo la parola fine alla prima parte della giornata del festival con un’esibizione più che convincente.

Giusto il tempo di mangiare una piadina – e che altro se no? – al volo e già salgano sul palco i paladini dell’hardcore punk, i Sick Of It All, che decidono di aprire il loro set con “Injustice System”, creando così, nel giro di pochi secondi, il caos più totale nel pit. Chi scrive non avrebbe mai pensato che la spalla della band d’apertura avrebbe potuto guadagnare il titolo di MVP della giornata, eppure la band di New York non ha esitato a mostrare i muscoli e ha sfornato un’esibizione che gli anglofoni definirebbero ridiculously good. Nonostante l’assenza dello storico chitarrista Pete Koller a causa di un intervento, la band statunitense è stata capace comunque di offrire un’esibizione energica, in cui a farla da padrone sono stati, da una parte, riff di chitarra rapidi e potenti come missili terra-aria e, dall’altra, la voce di Lou Koller, che è in uno stato di grazia da far invidia. I Nostri hanno palesato sin dai primi minuti la carica e la voglia di spaccare tutto tipiche delle band in erba e, allo stesso tempo, l’esperienza di chi suona insieme da ormai 35 anni. Una combo davvero letale, così come lo sono stati il pogo e i diversi circle pit che si sono creati durante tutti i 60 minuti del loro set. Il momento migliore, però, è stato il finale con i classici “Scratch The Surface” e “Step Down”: una dimostrazione cristallina della sbalorditiva potenza in sede live dei Sick Of It All, rafforzata dall’epico wall of death sulle note della prima. Tutto riuscito alla perfezione, da rivedere invece il tentativo di tributare “Volare” di Modugno.

Passate le 21 salgono sul palco i The Bouncing Souls sul celebre coro di “Olé!”, cover di Lange Jojo, ripetuto più volte dal pubblico durante tutto il set. In generale, il gruppo statunitense è stato accolto con entusiasmo dai presenti e l’affetto è stato ricambiato dai quattro musicisti. Oltre alla bellissima luna piena dietro al pubblico – il frontman, Greg Attonito, ha persino ammesso di aver sbagliato l’attacco di una delle prime canzoni perché troppo impegnato ad ammirarla – l’esibizione dei The Bouncing Souls è stata memorabile per la passione del sing-along dei grandi classici della band (“Lean On Sheena”, “Hopeless Romantic”, “Manthem”), ma anche per la versione acustica di “Ghosts On The Boardwalk”, che ha esaltato ancora di più rispetto all’originale la bellezza del testo. Il finale non poteva non essere degno di nota, con la celebre “True Believers”, cantata per lo più dai musicisti e dai membri della crew e dello staff saliti sul palco per l’occasione, mentre Attonito era impegnato a salutare i fan delle prime file. Una scena bellissima, che sintetizza bene il rapporto tra i The Bouncing Souls e il loro pubblico – e il loro lavoro, verrebbe da aggiungere.

Puntualissimi, alle 22:45 i Flogging Molly si sono presentati davanti alla folla che popolava il parco Pavese di Igea-Marina. La band statunitense-irlandese, ritrovatasi headliner a sorpresa a pochi giorni dall’inizio del Bay Fest, è partita subito in quarta con il singolo “Drunken Lullabies”. Per quasi un’ora e un quarto, la band ha intrattenuto egregiamente il pubblico grazie al suo inconfondibile stile che mescola l’immancabile punk-rock alle sonorità della musica popolare irlandese e alle indiscutibili abilità da showman del suo cantante-condottiero, Dave King. Quello dei Flogging Molly è stato uno spettacolo divertente e coinvolgente, portato avanti con maestria da un gruppo di musicisti esperti, capaci di far convivere brani movimentati e acustici, pezzi vecchi e più recenti e, al contempo, presentare i singoli  usciti finora del nuovo album in studio (“Anthem”, in uscita venerdì 9 settembre, ndr). Dietro all’apparente spensieratezza delle melodie della band si nascondono testi pieni di significato, che spaziano dai problemi legati all’alcolismo alle lotte per l’indipendenza e la libertà dell’Irlanda, passando per l’inno all’amicizia e ai buoni sentimenti “If I Ever Leave This World Alive”. Essendo però un concerto dei Flogging Molly, l’elemento centrale è il divertimento, e in questo senso si è conclusa la serata con “What’s Left Of The Flag” e “The Seven Deadly Sins”, che hanno trasformato il pit in una vera e propria pista da ballo.

La prima giornata del Bay Fest 2022 si è conclusa con un pubblico sudato ma felice, provato dalle sei ore di musica, ma voglioso ancora di fare casino e divertirsi. Si può tranquillamente affermare che, al termine di una giornata più che soddisfacente, il festival punk-rock riminese per eccellenza è tornato alle buone vecchie abitudini e questa è sicuramente una notizia grandiosa per gli amanti del genere. Provare per credere.

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