NUOVE USCITERECENSIONI

Darkwoods My Betrothed – Angel Of Carnage Unleashed

Dopo ventitré anni di silenzio assoluto, non proprio uno scherzo per tanti motivi, tornano in scena i Darkwoods My Betrothed, gruppo fondato nel lontano 1993 a Kitee e portabandiera di un pionieristico black metal a tinte epico/melodiche attraversato dal tocco ferale tipico della scuola finlandese. Un pugno di lavori di buon livello – “Heirs Of The Northstar” (1995), “Autumn Roars Thunder” (1996) e “Witch-Hunts” (1998) -, poi il buio fitto; il gruppo, ora, con il nuovo “Angel Of Carnage Unleashed”, si riallaccia direttamente al periodo della second wave, saltando a piè pari le evoluzioni successive, a parte le naturali migliorie dal punto di vista tecnico.

La grande sorpresa riguarda la composizione della line-up che, oltre ai membri storici Jouni Mikkonen, Pasi Kankkunen e Teemu Kautonen, ostenta l’ingresso in pianta stabile di un paio di esponenti di spicco dei Nightwish, ovvero Tomas Huopalainen, già session man della band durante i ’90, e il fenomenale drummer Kai Hahto. Musicisti di fama e di qualità che si limitano a portare accuratezza negli arrangiamenti orchestrali e una maggiore solidità ritmica, rispettando le tradizionali chiavi di volta del sound dei connazionali.

Un quarto platter in studio, dunque, aspro e carico di pathos, e che sciorina una simbiosi pressoché inattaccabile tra lo stile grezzo degli esordi e l’allure sinfonico del terzo album, rimpolpato da testi intrisi del sangue della Grande Guerra del Nord (1700-1721), lungo conflitto per l’egemonia sul Mar Baltico che vide il popolo della Terra dei mille laghi innocente vittima sacrificale. Un insieme robusto e coerente che, accanto a momenti più selvaggi e frenetici comunque puntellati dalle tastiere (“Name Of The Dead”, “Massacre”), ingloba suggestioni viking e folk nei cori e nella costruzione delle melodie, un po’ alla maniera degli ultimi Borknagar. Ne sono prova una ballad come “Murktide And Midnight Sun” e, soprattutto, il doloroso e patriottico mid-tempo “In Thrall to Ironskull’s Heart”, brano incentrato sulla spaventosa battaglia di Napue del 1712 tra l’Impero svedese e la Russia zarista, le cui allucinanti conseguenze, economiche e demografiche, si protrassero a distanza di due secoli.

Una solenne introduzione cinematografica apre le danze, invece, della sinistra e spietata “In Evil, In Sickness And In Grief”, mentre le matrici delle partiture classiche di “You Bitter Source Of Sorrow” e “Where We Dwell” ricordano, rispettivamente, quelle tipiche dei Dimmu Borgir e dei Cradle Of Filth; a chiudere i giochi, prima di un breve “Outro” marziale e magniloquente, pensa “Black Fog And Poison Wind”, una summa dell’intero LP, nel quale convivono le diverse anime palesatesi nella scaletta.

“Angel Of Carnage Unleashed” ci restituisce dei Darkwoods My Betrothed lucidi e convinti, altresì capaci di affrontare tematiche adulte e dolorose, che poco hanno da spartire con rivendicazioni figlie di un trito e fasullo paganesimo. Anacronistici nella scrittura, crudi ed efficaci nella resa.

Tracklist:

01. Name The Dead
02. In Evil, Sickness And In Grief
03. Murktide And Midnight Sun
04. You Bitter Source Of Sorrow
05. Where We Dwell
06. In Thrall To Ironskull’s Heart
07. Massacre
08. Black Fog And Poison Wind
09. Outro

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