NUOVE USCITERECENSIONI

Lacuna Coil-Live From The Apocalypse

Il termine resilienza ha origini scientifiche, utilizzato in fisica ed ingegneria per indicare la capacità di resistere ad un urto. Col tempo questo termine è iniziato ad essere utilizzato anche in psicologia, fino ad essere usato nella quotidianità e nei vari campi, dal sociale fino al lavoro. Viene naturale ripensare all’anno e mezzo che abbiamo vissuto a livello mondiale, al virus che così tanto ha cambiato radicalmente il nostro modo di vivere ed il nostro modo di comportarci, trasformando quella che era la normalità, la quotidianità dei nostri gesti più naturali, in qualcosa di lontano, inaccessibile. E allo stesso modo come ognuno di noi abbia vissuto la sua resilienza, e si sia suo malgrado adattato a questa nuova e triste realtà. Sarebbe stato normalissimo trovarsi in un Alcatraz stipato di pubblico, magari con una birra in mano, aspettando con ansia l’inizio del concerto dei Lacuna Coil, gomito a gomito con persone accomunate dalla passione per la musica e per la band milanese.

“Live From The Apocalypse” è invece è ben lontano dalla normalità e dai momenti a cui eravamo abituati. L’Alcatraz, che tante volte è stata una seconda casa per la band, diventa un luogo vuoto, quasi metafisico, privato del suo cuore pulsante fatto di giovani anime in attesa di assorbire le note dentro al petto. Ed ecco una band che tanto ha portato orgogliosamente la musica metal italiana a livello internazionale, entrare in punta di piedi, vagamente intimidita da questa assenza, privata di ogni punto di riferimento, che si adatta, in maniera resiliente a questo cambiamento così inaspettato e beffardo, e ha il desiderio di contrastare questo vuoto con la propria presenza sul palco. La volontà di combattere questo silenzio irreale con note sprigionate da un’energia pulsante e coinvolgente, unita al grido di un settore in ginocchio, snobbato, bistrattato, abbandonato e per niente aiutato, che urla la propria voglia di resistere con tutta l’anima che possiede. Un’anima nera capace di raggiungere ogni luogo del mondo con i suoni di una musica che non può e non deve fermarsi.

I Lacuna Coil sono tra i primi gruppi che sperimentano questo nuovo modo strano ed insolito di realizzare un live, con tutte le incognite e le perplessità del caso certo, ma con un coraggio ed una determinazione decisamente non trascurabili. Le mura dell’Alcatraz scompaiono, e diventano le mura di casa di ogni fan del mondo, ed i confini fisici diventano solamente quelli dello schermo di un tablet o di uno smartphone, che per questa volta sono capaci davvero di liberarci e di farci vivere attraverso suoni ed immagini, un’ora di una libertà tanto ricercata e desiderata da ognuno di noi. Dal punto di vista musicale, la band regge in maniera notevole queste tante difficoltà, concentrandosi sul liberare la propria musica con energia ed intensità. La scaletta è incentrata sull’ultimo lavoro “Black Anima”, che, privato forzatamente per parecchi mesi della sua dimensione live, qui trova la sua giusta consacrazione. La band azzecca la scelta di presentare l’album non rispettando la scaletta del disco, mischiando le carte e dando così pochi riferimenti a chi ascolta.

Dopo l’intro evocativa “Anima Nera”, che ha il compito di introdurre il live e contemporaneamente di rompere il ghiaccio dopo un digiuno così lungo e forzato dal palco, la band esplode con uno dei pezzi tra più trainanti, ovvero “Sword Of Anger”. Bastano poche note per azzerare tutto, per combattere l’emozione di tornare su un palco, per estraniarsi da una situazione così surreale, e per ricreare quel contatto, seppur ora virtuale, con i propri seguaci. Segue la più melodica “Save Me”, mentre subito dopo si torna a spingere con “Now Or Never”. “Black Anima” è sicuramente uno dei lavori più equilibrati dei Lacuna Coil, ma la componente heavy, che si è maggiormente sviluppata dopo “Delirium”, è perfettamente tangibile anche sul palco dell’Alcatraz. E la band spinge senza risparmiarsi ed anche se soffre ad avere il vuoto davanti, non lo da a vedere. Su questi binari lo show scorre via che è un piacere e tra le parti sicuramente da segnalare ci sono la fantastica “Apocalypse”, la travolgente “Veneficium”, che trae la sua vera linfa vitale dall’epica versione live, e la martellante “Under The Surface”, perfetto punto di incontro tra aggressività e melodia. Bello avere in primo piano anche le meno conosciute “Black Feathers” e “Through The Flames”, sicuramente ottimi pezzi e non solo secondarie bonus tracks. La fine del live è di alto livello, con l’altra bonus track “Bad Things”, dal vivo decisamente coinvolgente, seguita dal macigno sonoro di “Layers Of Time”. Congedo dolcissimo è la versione di “Save Me” solo con la voce di Cristina Scabbia, accompagnata al piano da Silvia Zaniboni, già guest dello show speciale di Londra del 2018 e di quello successivo celebrativo di Milano. Musica che rimane protagonista, ed ulteriormente arricchita da una scenografia di alto livello, che ha aiutato sicuramente la band ad avere maggiori riferimenti reali e visivi, oltre ad una notevole resa di impatto cromatico per il pubblico collegato.

“Live From The Apocalypse” è forse il live che non avremmo mai voluto vedere, ma è il live che ci serve per ricordare quello che abbiamo passato, e per far si che rimanga, come speriamo, un’esperienza assolutamente unica ed irripetibile, nel bene e nel male. Era giusto fissare questi momenti perchè anche questa è una testimonianza pulsante di un nostro vissuto, ma anche di come la musica riesca sempre ad andare oltre ogni difficoltà e sia essa stessa fonte di positività e di rinascita. Come fu allora assistere a quel live così particolare ce lo ricordiamo bene, con quel misto di sensazioni intense di gioia, frustrazione e tristezza per non poter vivere appieno uno spettacolo del genere, ma anche speranza per poter tornare presto alla normalità. Quanto abbiamo pensato allora, lo riviviamo anche oggi davanti a quest’album, forse più stanchi, ma anche più fiduciosi che rimanga la testimonianza di tempi che non dovranno più tornare.

Tracklist:

01. Anima Nera
02. Sword Of Anger
03. Save Me
04. Now Or Never
05. Reckless
06. Through The Flames
07. Apocalypse
08. Black Feathers
09. Under The Surface
10. The End Is All I Can See
11. Veneficium
12. Black Dried Up Heart
13. Bad Things
14. Layers Of Time
15. Black Anima
16. Save Me (Apocalypse Version)

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