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Master Peace – How To Make a Masterpiece

Più che una recensione è una speranza, un lampo nel buio. Difficile inquadrare questo primo vero album di Master Peace, però siamo al cospetto di qualcosa di fresco, di giovanile ma senza autotune, dove addirittura la chitarra è spesso in evidenza in pezzi che tirano parecchio. C’è da azzardare una definizione: “How To Make a Masterpiece” è weird rock. Trapper fate attenzione, lo sviluppo di un filone del genere potrebbe spodestarvi dal trono degli ascolti per ragazzi.

Rock, funk, pop, rap, dance, indie, le influenze sono molteplici, le song sono semplici, corte, immediate e godibili. Brani come “Get Naughty”, “Panic101”, “Lodge” e “I Might be Fake” sono perfetti per ogni rock party che si rispetti. C’è voglia di divertirsi, anche i più grandicelli potrebbero essere contagiati. La canzone “Heaven”, con un bel giro iniziale di basso rockeggiante che sfocia in un pezzo praticamente dance, potrebbe essere passata in qualsiasi disco club senza sfigurare. Persino composizioni precedenti e non presenti nell’album come “Veronica” trascinano nella loro immediatezza, spesso con cassa dritta e suoni pompati pronti a farci scalmanare in pista. I testi sono irriverenti ma positivi, riferiti sovente a contesti ed emozioni prettamente giovanili. Il cantato ben scandito di Peace Okienze (nome reale dell’artista) si colloca su tonalità medio alte, l’uso saltuario della voce di pura testa e del falsetto è concepito per effettare qualche frase qua e là in maniera simpatica o caratteristica.

Troviamo anche tracce più divertenti come “Shangaladang” e “Start you up”, oppure “Sick in the Bathroom” con tanto di citazioni famose e sonorità rock alternative anni 2000. Un disco che merita di essere attenzionato, con i suoi sentori così lontani tra loro come post-punk e world music ma che insieme funzionano. Un debutto frizzante, anticonvenzionale con dei rimandi piacevoli dal passato. Il nucleo musicale di chitarra, basso e batteria è al centro della produzione e lavora ottimamente. Staremo a vedere se il londinese Master Peace riuscirà a portare una ventata d’aria fresca profumata di rock nel mercato mainstream e se renderà la sua musica un capolavoro moderno. Ovviamente ai posteri l’ardua sentenza, ma una puntatina sopra sarebbe da farcela.

Tracklist

01. Los Narcos
02. Lodge
03. Panic101
04. Start you up
05. I might be fake
06. Loo song
07. Get Naughty!
08. Sick in the bathroom
09. Shangaladang
10. Heaven
11. Happiness is love

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