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Una bellissima festa e un tuffo negli anni 2000, ma spaziando fino ai giorni nostri: potremmo riassumere così il concerto di pochi giorni fa al Fabrique di Milano in cui i Simple Plan hanno dimostrato di non deludere mai e di essere una band in gran forma.

Il ritorno della band su un palco italiano è arricchito dall’ottima scelta delle band spalla, che hanno saputo catturare l’attenzione del pubblico già dalle prime note.
La serata si apre con Air Yel, una giovane artista, forse poco conosciuta, ma con un grande talento e un’ottima capacità di tenere il palco. Con le diverse sfumature del suo pop-punk e una voce che a volte ci ricorda quella di Hayley Williams, dei Paramore, dei quali non a caso suona una loro cover, “Still Into You“, Air Yel ci ricorda che non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni.

Arriva poi il momento dei Mayday Parade, e infine, degli State Champs che fanno il loro ingresso sul palco accompagnati da “We Are The Champions” dei Queen. Durante il loro set, si crea un’interazione perfetta con il pubblico. “Magari l’anno prossimo verrete a un concerto degli State Champs” esclama il cantante Derek DiScanio. Niente di più facile. E, citando la loro canzone “I Can’t Get You Out Of My Head”: ora come facciamo a togliervi dalla nostra testa?

Il palco è finalmente dei Simple Plan, il loro primo concerto da headliner dal 2017, che entrano sulle note del Main Title di Star Wars. “Buonasera Milano, vi amiamo, ci siete mancati. Siete i migliori”, ci urlano Pierre e soci, per poi partire alla grande sulle note di “I’d Do Anything”. Segue una “Jet Lag”, nella quale Natasha Bedingfield lascia il posto a Air Yel, che se la cava egregiamente a tenere il palco con la band canadese.

02 concerti SimplePlan Fabrique Milano 2024

I Simple Plan sanno come interagire e intrattenere il pubblico, mettendo in scena durante la serata brevi siparietti divertenti tra i membri della band e con i fan.
È sull’intro della loro canzone per eccellenza, simbolo e riferimento di una generazione, ovvero “Welcome To My Life”, che Pierre invita i fan ad applaudire con le mani a tempo alzate verso il cielo, perché “so che la sapete”. E non si sbaglia.

Ogni canzone è accompagnata da un video proiettato sullo sfondo: indimenticabile e nostalgico quello di “Summer Paradise”, introdotta ricordando che loro arrivano dal freddo Canada, a differenza dell’Italia ,che ha tante e bellissime spiagge. E, come accade ad ogni loro live, vengono lanciati tra il pubblico dei giganteschi palloni da spiaggia, che diventano presto un tesoro da conquistare e da portare a casa.

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L’ultimo album, forse il meno conosciuto dai Millenial, ma quello più familiare alla GenZ, “Harder Than It Looks”, contiene una canzone iconica, una canzone che Pierre spiega parlare di sogni, di sognatori, e di non farsi abbattere dal giudizio degli altri sulle proprie idee. “Sapete cosa dovete fare a queste persone? I’m gonna be… Iconic.

Pierre si conferma un ottimo intrattenitore, forte del fatto che ci stiamo tutti evidentemente divertendo, e rincara la dose con un bel medley anni ’90 tra “All Star / Sk8er Boi / Mr. Brightside“, interrotto, però, a causa del malore di una persona nel pubblico. Pierre interrompe lo show per offrire il suo supporto, e riparte soltanto dopo essersi assicurato che fosse tutto a posto. La festa riprende e il palco viene lasciato anche ai fan, come per “What’s New Scooby-Doo”, durante la quale una ragazza vestita da Scooby sale a ballare con la band, o quando viene fatto salire un gruppo di fan per scattare una foto ricordo.

Tra una canzone e l’altra la band si racconta, parlando dei propri inizi e ringraziando anche chi li ha ispirati, come The Offspring, Blink-182, Green Day. Sulle note di “It’s here Where We Belong” invitano i cantanti dei Mayday Parade, Derek Sanders, e degli State Champs a cantare sul palco insieme a loro.

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Siamo verso fine serata quando Pierre ci chiede se ci ricordiamo il 2002, anno in cui è stata scritta una canzone importantissima per la band: “che pazzia, non eri neanche nata nel 2002, come passa il tempo” dice accorgendosi della parte più giovane della platea, “ma voi che c’eravate, sapete che siete quei ragazzini che ascoltavano questa canzone tra le mura della propria cameretta. Ora cantatela insieme a noi come se foste nella vostra cameretta nel 2002″ , dice introducendo “I’m Just A Kid”. Chuck Comeau si alza dalla batteria per andare a lanciarsi tra il pubblico in uno stage diving, con Pierre che prende il suo posto dietro alle pelli e il cantante degli State Champs che lo sostituisce alla voce.

Dopo aver salutato i fan, tornano sul palco con un medley di “Crazy / Perfect World / Save You / This Song Saved My Life”, per poi chiudere con “Perfect”, le torce dei cellulari accese rivolte al cielo che si muovono all’unisono, e i cori che intonano quelle bellissime parole struggenti.

Dopo una serata così, non possiamo fare altro che aspettare qualche mese per rivivere questa bellissima festa insieme agli I-Days 2024, con Sum 41 e Avril Lavigne, per un ritorno agli anni 2000 in piena regola.

Setlist


Main Title (Star Wars)
I’d Do Anything
Shut Up!
Jump
Jet Lag (with AIRxYEL)
Addicted
Me Against the World
Welcome to My Life
Iconic
Summer Paradise
Take My Hand
Astronaut
All Star / Sk8er Boi / Mr. Brightside (Party medley)
What’s New Scooby Doo?
Million Pictures of You
Wake Me Up (When This Nightmare’s Over)
Where I Belong (Derek Discanio & Derek Sanders)

Encore:

Crazy / Perfect World / Save You / This Song Saved My Life
Can’t Keep My Hands Off You
I’m Just a Kid (with Ryan Scott Graham)
Untitled (acoustic)
Perfect

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